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Imparare dagli errori: la manutenzione nel comparto edile

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Campagne di prevenzione

14/09/2010

Una raccolta di situazioni pericolose nel comparto edile con evidenziati errori e procedure corrette. La riparazione in quota di una grondaia. La mancanza di parapetti e i problemi delle ristrutturazioni. La rimozione di un pannello d’amianto.

Siamo arrivati alla quinta tappa del nostro viaggio attraverso i molteplici esempi di possibili incidenti di lavoro nelle attività di manutenzione.

Nelle precedenti tappe ci siamo occupati  del comparto deitrasporti, della ristorazione, della manifattura industriale e del comparto agricolo. E lo abbiamo fatto attraverso i casi, le situazioni pericolose presentate da Giusto & Sbagliato”, un sito dell’Agenzia Europea per la sicurezza e Salute sul Lavoro (EU-OSHA) creato in relazione alla campagna europea sulla manutenzione sicura.

Ci occupiamo ora delcomparto edile e delle procedure non idonee nelle attività di manutenzione o degli infortuni conseguenti a manutenzioni assenti.

Riparare una grondaia

Il primo esempio è relativo alla riparazione di una grondaia un operaio sul tetto di un edificio. L’edificio può essere un garage, un ufficio ad un piano un'officina con il tetto spiovente per far defluire la pioggia in una grondaia. Siamo a tre metri dal suolo: dunque si tratta di un lavoro in quota.


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La scala che l’operaio edile sta usando non è lunga abbastanza. “L'angolo che forma con la parete dell'edificio su cui è appoggiata è strettissimo, ma per raggiungere la grondaia la scala deve essere allungata ancora di più. Gli strumenti di lavoro dell'operaio (martello, cacciavite ecc.) sono appesi in modo approssimativo alla sua cintura e oscillano nell'aria”.

In questa situazione è evidente che l’incidente è molto probabile.

Qual è  invece la procedura corretta?

L’operaio edile deve usare un ponteggio a torre invece di una scala: il “ponteggio a torre è sicuro alla base (con le ruote bloccate), è verticale ed è dotato di fermapiedi e ringhiere”. In questo modo l'operaio raggiunge facilmente la grondaia.

È poi evidente che gli strumenti di lavoro devono rimanere in una cassetta degli attrezzi sul pavimento del ponteggio a torre: in questo modo l’operaio ha sempre le mani libere per lavorare.

Il documento dell’EU-OSHA ci ricorda che le cause comuni per cui si cade dalle scale sono:

- “scala troppo estesa in condizioni non ottimali;

- scala non adatta al lavoro da eseguire”.

Bisogna sempre porsi alcune domande prima di usare una scala. “È adatta la scala? È lunga abbastanza per raggiungere facilmente il punto in cui lavorare? Può essere collocata con sicurezza sulla superficie? Si possono mantenere tre punti di contatto (scala di appoggio)? Può la scala essere collocata all'angolo giusto? La superficie sulla quale si appoggia è sicura (scala di appoggio)”?

Per usare la scala in sicurezza:

- “assicurarsi che vi siano tre punti di contatto;

- non estenderla troppo;

- portare strumenti e attrezzatura in sicurezza;

- assicurarsi di conoscere i carichi massimi sicuri sulla scala;

- collocare sempre la scala rivolta verso il lavoro da eseguire;

- assicurarsi che le barre di bloccaggio siano ben posizionate;

- indossare le calzature corrette e assicurarsi che le suole siano pulite”; 

- fare attenzione all’eventuale prossimità ad altre persone o a porte.

I rischi delle ristrutturazioni

Siamo in un edificio vecchio e alto in corso di ristrutturazione.

Gli operai “stanno staccando il legno vecchio e il gesso e stanno ripristinando le superfici con nuovi materiali”. In particolare un operaio edile sta lavorando in uno dei piani alti. “Il pavimento è molto in disordine, è ricoperto di detriti, materiali e attrezzature”.

L'operaio trasporta “una grande lamina di legno (2,4m x 1,2m) ma non riesce a vedere chiaramente dove sta camminando e cade in un buco nel pavimento in cima ad una scala”.

Quale sarebbe stata la procedura idonea?

Intanto l'area di lavoro doveva essere in ordine e il pavimento pulito. Inoltre sono due gli operai che dovevano trasportare una lamina di legno così grande. Infine la scala aperta doveva essere protetta da un parapetto per evitare cadute giù per le scale.

La ristrutturazione  di vecchi edifici è una delle attività più pericolose del settore edile. Ad esempio “nel Regno Unito più della metà di tutti gli operai rimasti uccisi su cantieri edili lavoravano in progetti di ristrutturazione, e il numero di decessi su cantieri di ristrutturazione è aumentato del 61% fra il 2007 e il 2008”. E il lavoro in quota “rappresenta un pericolo particolare: le cadute da bordi non protetti sono infatti una causa comune di incidenti gravi e mortali”.

Alcune tra le diverse misure di prevenzione di cui tener conto in queste attività:

 - “i compiti che comportano il lavoro in quota devono essere identificati e adeguatamente pianificati per garantire che vi siano precauzioni adeguate;

- i cantieri devono essere ben organizzati, per evitare che gli operai inciampino e cadano;

- percorsi e scale non devono presentare ostruzioni;

- le aree di lavoro devono essere libere da materiali inutili e da residui;

- la forza lavoro deve essere informata sulle misure di controllo del rischio”.

La polvere di amianto

Un elettricista “sta rimuovendo un pannello isolante di amianto (60cm x 60cm) nel soffitto di un ufficio (o fabbrica) per accedere ai cavi situati nella cavità del soffitto”. Colloca uno scalpello sul bordo del pannello per estrarlo dal soffitto: “così facendo vengono rilasciate nell'aria polvere e particelle di fibra di amianto. L'operaio non indossa nessuna maschera di protezione”.

Al di là che generalmente la rimozione di pannelli isolanti di amianto dovrebbe essere “un lavoro per specialisti”, quale sarebbe stato un comportamento più cauto?

Il lavoratore doveva indossare un respiratore completo e una tuta da lavoro con cappuccio. La zona circostante doveva essere ricoperta da un rivestimento idoneo e nastro tessile adesivo. Il pannello doveva poi essere rimosso con estrema attenzione.

L’EU-OSHA sottolinea che “fino a metà degli anni ottanta, l'amianto è stato utilizzato moltissimo negli edifici per isolarli contro gli incendi”.  E “lavorare su prodotti o vicino a prodotti a base di amianto che sono danneggiati, o respirare elevati livelli di fibre di amianto, aumenta le probabilità di contrarre malattie legate a questa sostanza”.

Alcune misure di prevenzione:

- “scoprire se sono presenti materiali a base di amianto;

- pianificare il lavoro in modo tale da evitare di intaccarli;

- chiunque lavori su materiale a base di amianto deve essere addestrato opportunamente;

- tenere conto di altri rischi oltre all'amianto, ad. es. il lavoro in quota, ed eseguire il lavoro in sicurezza;

- usare l'attrezzatura e i metodi necessari per assicurarsi che l'esposizione all'amianto sia la più bassa possibile;

- elaborare un piano di lavoro spiegando in che cosa consiste il lavoro, illustrando le procedure e le verifiche da eseguire;

- procurarsi un'attrezzatura che sia adeguata, pulita, in buone condizioni e che protegga contro l'amianto;

- fare in modo da smaltire in sicurezza qualsiasi residuo di amianto”.

Concludiamo ricordando ai nostri lettori un esempio di alcuni articoli di PuntoSicuro utili per approfondire i temi trattati in questa puntata di “Imparare dagli errori”:

- “Edilizia e D.lgs. 81/08: linee guida per la rimozione dell’amianto”;

- “Protezione dall’esposizione all’amianto e D.Lgs. 81/2008”;

- “L'uso sicuro delle scale a mano”;

- “Un test per la sicurezza nell’uso delle scale”;

- “La prevenzione delle cadute dall'alto: ponteggi, ancoraggi e DPI”;

- “Un manuale operativo per prevenire le cadute dall’alto”.

EU-OSHA, “Work at height”, le immagini relative alla riparazione della grondaia e all’uso della scala (formato ZIP, 7.6 MB).

EU-OSHA, “Unprotected edging”, le immagini relative alla protezione dei bordi e alle attività di ristrutturazione (formato ZIP, 10.9 MB).

EU-OSHA, “Asbestos dust”, le immagini relative alla rimozione del pannello d’amianto (formato ZIP, 10.3 MB).

EU-OSHA, il sito “Giusto & Sbagliato”.
 
Tiziano Menduto
 


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