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Propaganda elettorale nelle newsletter: e' necessario il consenso degli abbonati
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Gli spot contenenti propaganda elettorale possono essere inseriti nelle newsletter inviate via e-mail solo ed esclusivamente con lo specifico consenso del destinatario e dopo aver dettagliatamente informato quest’ultimo che i dati personali che ha comunicato per ricevere la newsletter verranno usati anche per fare propaganda politico elettorale on line.
A poco più di un mese dal provvedimento generale sulla propaganda elettorale, con particolare riferimento a SMS, e-mail e MMS, il Garante torna sul tema con una nuova precisazione.
L’intervento del Garante risponde alle richieste di alcune concessionarie di pubblicità e società operanti nel settore, anche in relazione a segnalazioni di cittadini in materia di propaganda elettorale.
Il Garante ha ribadito la necessità di un consenso espresso e specifico al trattamento dei dati; nel caso le società abbiano raccolto un consenso per finalità commerciali e pubblicitarie non possono avvalersi di tale consenso per scopi di propaganda politico - elettorale. Se nell'informativa fornita al soggetto che ha richiesto la newsletter non era presente alcun riferimento alla propaganda elettorale, l’inserimento di tali messaggi di propaganda "è in contrasto con le particolari garanzie che il Codice prevede in tema di posta elettronica.”
Gli indirizzi di posta elettronica “non possono esse considerati “pubblici” e non sono liberamente utilizzabili da chiunque per il solo fatto di trovarsi in rete. Né gli spot in una newsletter inviata nominativamente possono essere considerati alla stregua della pubblicità sui giornali acquistati impersonalmente in un punto vendita.
Le società interessate ad inviare propaganda elettorale possono, comunque, chiedere agli abbonati alle newsletter, dopo averli adeguatamente informati, una manifestazione integrativa del consenso, che potrebbe essere chiesta anche subito, in previsione della prossima campagna elettorale.”
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Gli spot contenenti propaganda elettorale possono essere inseriti nelle newsletter inviate via e-mail solo ed esclusivamente con lo specifico consenso del destinatario e dopo aver dettagliatamente informato quest’ultimo che i dati personali che ha comunicato per ricevere la newsletter verranno usati anche per fare propaganda politico elettorale on line.
A poco più di un mese dal provvedimento generale sulla propaganda elettorale, con particolare riferimento a SMS, e-mail e MMS, il Garante torna sul tema con una nuova precisazione.
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Il Garante ha ribadito la necessità di un consenso espresso e specifico al trattamento dei dati; nel caso le società abbiano raccolto un consenso per finalità commerciali e pubblicitarie non possono avvalersi di tale consenso per scopi di propaganda politico - elettorale. Se nell'informativa fornita al soggetto che ha richiesto la newsletter non era presente alcun riferimento alla propaganda elettorale, l’inserimento di tali messaggi di propaganda "è in contrasto con le particolari garanzie che il Codice prevede in tema di posta elettronica.”
Gli indirizzi di posta elettronica “non possono esse considerati “pubblici” e non sono liberamente utilizzabili da chiunque per il solo fatto di trovarsi in rete. Né gli spot in una newsletter inviata nominativamente possono essere considerati alla stregua della pubblicità sui giornali acquistati impersonalmente in un punto vendita.
Le società interessate ad inviare propaganda elettorale possono, comunque, chiedere agli abbonati alle newsletter, dopo averli adeguatamente informati, una manifestazione integrativa del consenso, che potrebbe essere chiesta anche subito, in previsione della prossima campagna elettorale.”
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Rispondi Autore: hans - likes: 0 | 08/02/2017 (22:09:45) |
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