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Imparare dagli errori: rischi e infortuni nelle saldature
Abbiamo già iniziato a parlare, in un precedente articolo, degli incidenti correlati alle attività di saldatura, con riferimento ai casi contenuti nell’archivio di INFOR.MO. - strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.
Parliamo ancora di questo tema, raccogliendo altri esempi di incidenti in attività di saldatura elettrica e ossiacetilenica.
I casi
Il primo caso racconta di un infortunio ad una dipendente “provocato dall' esplosione ed incendio dell'impianto di aspirazione delle polveri provenienti da lavorazioni meccaniche (tornitura, fresatura, taglio, foratura ecc..) di materiale plastico (acetato di cellulosa, metilmetacrilato, resina poliestere, legno) per la produzione di bottoni”.
L'infortunata è addetta a lavorazioni di “taglio di dischi in poliestere mediante taglierina presidiata da aspirazione localizzata posta superiormente alla macchina”.
Contemporaneamente, all'interno della ditta, sono in atto “lavori di saldatura ad elettrodo per il montaggio di un carroponte”: lavori condotti “esattamente al di sopra delle tubazioni in lamiera metallica dell' impianto di aspirazione”.
L'esplosione della miscela polvere-aria contenuta nelle tubazioni “risulta essere innescata dal contatto di un elettrodo incandescente per saldatura con una delle tubazioni”. La “diffusione della miscela polvere-aria in tutto l'impianto di aspirazione e depolveramento” provoca l'esplosione a catena e l'incendio. Incendio che coinvolge anche il reparto dove lavora l'infortunata ed altri 6 operai/e coinvolti in misura minore.
Siamo di fronte ad un errore di procedura: è evidente la pericolosità di una saldatura ad elettrodo svolta in vicinanza della condotta di aspirazione delle polveri con l'impianto di aspirazione funzionante.
La dinamica dell’incidente porta tuttavia a rilevare altre carenze:
- la mancanza di dispositivi di sicurezza, “quali impianti di spegnimento precoce incendi o dischi di rottura per sfogo sicuro di sovrapressioni”;
- la saldatura in “postazione soprastante l'impianto di aspirazione polveri senza l'utilizzo di protezione della parte di tubazione dell'impianto di aspirazione sottostante”;
- la probabile insufficiente valutazione della possibilità della polvere di poliestere di creare un’atmosfera esplosiva.
Il secondo caso è relativo ad un incidente molto frequente, connesso ad un attività di saldatura ossiacetilenica.
“Durante i lavori di demolizione di alcuni capannoni industriali a volta, un operaio con mansione di escavatorista, posto impropriamente su una benna” di una “terna” (macchina usata per eseguire lavori di scavo, riporto, e movimento di materiale) ad un altezza di circa 4 metri, taglia con un cannello ossiacetilenico il “tirante metallico della struttura ad arco in cls” (calcestruzzo) della copertura, “provocando il cedimento strutturale della volta che lo investiva”.
L’errore procedurale è evidente.
Inoltre l'infortunato non indossava il casco di protezione.
Il terzo caso è relativo ad un incidente successo in un’azienda che si occupa della costruzione di infissi metallici per capannoni e attività commerciali.
Il giorno dell’incidente, una domenica, il titolare insieme ad un dipendente sta “costruendo un cavalletto in metallo da montare su di un piccolo autocarro per il trasporto degli infissi” prodotti. Mentre sta “saldando/molando” delle scintille vanno a “contatto con bidoni che avevano contenuto e/o contenevano vernici e solventi (probabilmente alcuni bidoni non erano coperti)”.
Si innesca una prima esplosione e un successivo incendio.
Quando ciò accade il titolare si trova “all’interno di un prolungamento costruito a ridosso del capannone (abusivo)”, dove venivano eseguiti piccoli lavori di saldatura e verniciatura.
A causa dell’incendio “in prossimità dell’unica apertura (portone) presente”, il titolare rimane intrappolato, mentre il dipendente che si trova all’esterno viene solo leggermente ferito dall’esplosione e dall’incendio.
Inutile sottolineare la pericolosità delle attività di saldatura/molatura vicino a bidoni di diluente e vernice.
La prevenzione
Nella scorsa puntata abbiamo presentato i riferimenti alla protezione da atmosfere esplosive contenuti nel Decreto legislativo 81/2008 e abbiamo riportato alcuni suggerimenti tratti dal documento Inail “ La sicurezza sul lavoro nei cantieri stradali” in relazione all’uso della saldatrice elettrica.
Per le saldature ossiacetileniche lo stesso documento riporta le seguenti misure di prevenzione:
Prima dell’uso:
- “verificare l’assenza di gas o materiale infiammabile nell’ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui quali si effettuano gli interventi;
- verificare la stabilità e il vincolo delle bombole sul carrello portabombole;
- verificare l’integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra le bombole ed il cannello;
- controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell’impugnatura, dopo i riduttori di pressione e nelle tubazioni lunghe più di 5 m;
- verificare la funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri;
- in caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione”.
Durante l’uso:
- “trasportare le bombole con l’apposito carrello;
- evitare di utilizzare la fiamma libera in corrispondenza delle bombole e delle tubazioni del gas;
- non lasciare le bombole esposte ai raggi solari o ad altre fonti di calore;
- nelle pause di lavoro spegnere la fiamma e chiudere l’afflusso del gas;
- è opportuno tenere un estintore sul posto di lavoro;
- segnalare eventuali malfunzionamenti”.
Dopo l’uso:
- “spegnere la fiamma chiudendo le valvole d’afflusso del gas;
- riporre le bombole nel deposito di cantiere”.
Infine presentiamo alcune domande - tratte da un “ Questionario di valutazione per il comparto metalmeccanico” curato dal Servizio di Prevenzione dell’ Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo – utili alla prevenzione degli incidenti correlati con le attività di saldatura nelle aziende metalmeccaniche:
- i posti di saldaturasono tutti dotati di impianti di aspirazione localizzata con espulsione all'esterno dei fumi?
- il sistema di aspirazione scelto garantisce la cattura degli inquinanti?
- per i materiali imbrattati di olio, che continuano ad emettere fumi dopo la saldatura, sono stati attuati interventi per evitarne la diffusione?
- se si eseguono saldature in spazi confinati (cisterne, condotte, ecc.) si osservano tutte le regole di sicurezza previste?
- l'aria estratta dall'impianto di aspirazione localizzata viene compensata con aria pulita di pari volume?
- se si utilizza un aspiratore mobile con annessa unità di depurazione (accettabile dove le condizioni tecniche lo rendono l'unica soluzione e l'aria non contenga sostanze mutagene, cancerogene od allergizzanti), è installata anche una ventilazione generale forzata?
- per gli aspiratori mobili con annessa unità di depurazione, sono fissate e rispettate procedure di manutenzione periodica?
- sono predisposti schermi di colore scuro e opaco di intercettazione delle radiazioni e anche dei materiali incandescenti?
- sono stati forniti i Dispositivi di Protezione Individuale agli addetti alla saldatura?
- viene curata l'informazione e la formazione relativa alla prevenzione e alla necessità di utilizzare i DPI?
- ne viene controllato l'uso corretto?
- i saldatori sono sottoposti ai controlli sanitari preventivi e periodici?
- nelle operazioni di molatura con flessibile, se frequenti, viene utilizzato un sistema di aspirazione?
- se durante le operazioni di saldatura e/o molatura possono essere esposti a radiazioni ottiche artificiali (Capo V – Titolo VIII D.lgs 81/08) e scintille altri lavoratori, sono previsti schermi o altro sistemi per evitare tale esposizione?
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le schede numero 19 e 2755 (archivio incidenti 2002/2004) e la scheda numero 1601 (archivio incidenti 2005/2008).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Sergio Morando Lesegno (Prov.di Cuneo) - likes: 0 | 13/11/2010 (00:37:20) |
Quanto Avete scritto sopra dell'uso dei dpi, l'uso degli aspiratori fumi ..le visite mediche sui saldatori.. etc etc.. sono stati ampiamente NON rispettate da una grande azienda multinazionale di costruzioni gru di Niella Tanaro ( NOn si può dire il nome "per ora") finita per questo e altri pericoli di costruzione sotto inchiesta giudiziaria presso il Tribunale di Mondovì ! E pensare che tale ditta decanta la sicurezza sui vari giornali mentre la realtà è tutt'altra ed un ispetore inail asl o vigile del fuoco accorto e preparato saprebbe subito scovare senza l'aiuto di questo scritto..Ma a quanto pare le lungaggini dei tribunali danno modo all'azienda multinazionale di correrre al riparo sia per quanto riguarda la sicurezza interna sia di difetti saldature sulle gru vendute.. si da modo di sminuire i fatti di crarsi alibi di disperdere i testimoni..etc ma la vertità prima o poi verrà a galla ugualmente sperando che qualche possibile cedimento strutturale non faccia poi morti ed infortuni..perchè visto che certa polizia postale legge i blog oltre ad interessarsi di chi scrive e appurato che è verità DOVREBBE anche intervenire e fare subito celeri indagini al riguardo insomma fermare codesta multinazionale prima che sia troppo tardi per possibili infortuni se non lo fa "anche se forza dell'ordine "ne è poi compartecipe!Se alla polizia postale che legge i blog sentenzia giudizi senza intervenire su cosa sta scritto perchè non gli importa ma gli importa solo di chi l'ha scritti ..io NON ho paura di avere scritto la verità NON voglio essere compartecipe di questa grande multinazionale di Niella Tanaro per possibili incidenti e a quanto pare sono già stato avvisato dai miei colleghi perchè incidenti già accaduti!( non menzionato il nome appositivamente in quanto mi è stato consigliato" per ora "di non menzionare..) Insomma si dice di dire o scrivere su il NON rispetto di leggi sulla sicurezza e poi si chiede di non parlarne..o scrivere..Ma così facendo si faranno sempre più infortuni e morti bianche..dire non dire scrivere non scrivere IO L'Ho SCRITTO!Mi chiamo Sergio Morando sapete comè il detto..:"male non fare paura non avere" pertanto polizia ,ispettori Inail Inps ASL Vigili del Fuoco tutti intervenite celermente a questo caso gru io vi ho scritto la verità più volte in questi blog e altri simili ,certo non sono stato il solo infatti molti sanno di queste gru qui prodotte e poi vendute ugualmente con tanti difetti..e sicurezza aziendale non rispettata..salterà fuori secondo Voi queste verità?? Rispondete grazie,Pubblicate nel rispetto delle leggi e avvalendosi dell'articolo 21 "mi raccomando.." la verità si sa può offendere qualche multizionalista di alti ranghi..Credo che non sia offensiva (se reputate invece offensiva non pubblicate questa lettera)la verità ma loro sanno molto bene con i suoi subalterni cosa è accaduto a Niella Tanaro dove nidificano tante gru malate... Sergio Morando Lesegno (Cuneo Italia). |
Rispondi Autore: livio martina - likes: 0 | 02/12/2010 (10:02:44) |
perchè se indossava il casco soteneva la volta di cemento che lè è crollata addosso? |