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La pubblicazione parte dai dati relativi ad un’indagine Istat multiscopo sulle famiglie e da un’altra indagine sulle cause di morte e fornisce la dimensione del fenomeno incidenti in ambiente domestico in Italia.
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Infortuni domestici: un manuale per gli operatori della prevenzione
Gli incidenti domestici rappresentano in tutto il mondo un problema di sanità pubblica di grande rilevanza e, per questo motivo, diversi paesi europei e extra-europei hanno avviato specifiche politiche di prevenzione e sicurezza per ridurre la portata del fenomeno.
Ad esempio la Comunità Europea ha avviato un programma per il monitoraggio degli infortuni domestici attraverso la sorveglianza degli incidenti che accedono alle strutture dell’emergenza (ELHASS). E, secondo i dati raccolti da questo sistema di sorveglianza, nel periodo 1998-2000 ci sono state in Europa quasi 20 milioni di persone vittime di incidente domestico (7% della popolazione residente), con oltre 5 milioni di ricoverati (0.4% della popolazione residente) e 56 mila decessi; inoltre è stata stimata in 24 giorni la durata media di assenza dal lavoro per malattia conseguente ad infortunio domestico.
In relazione alle attività di prevenzione svolte in Italia si è concluso il progetto " Sviluppo operativo del Piano nazionale di prevenzione sugli Incidenti domestici: aggiornamento del personale e assistenza all’avvio dei Piani regionali", un progetto affidato dal Ministero/Ccm alla Regione Friuli Venezia Giulia che ha visto, tra le attività realizzate, la produzione del manuale "Infortuni nelle abitazioni. Manuale tecnico per gli operatori della prevenzione".
Questo manuale, segnalato e disponibile sul sito del Ministero della salute, raccoglie tutti gli aspetti del rischio infortunistico nelle abitazioni, dalla sicurezza degli impianti all’analisi dei comportamenti a rischio, dalle diverse fragilità delle persone che nella casa vivono, alle problematiche legate all’intervento degli operatori della prevenzione che operano nelle Istituzioni.
Ad esempio possiamo ricordare che nel 2008 gli incidenti in ambiente domestico “hanno coinvolto, nei tre mesi precedenti l’intervista, 797.000 persone, pari all’13,5‰ della popolazione”. E “su questa base si può stimare che, nell’arco di 12 mesi, il fenomeno abbia coinvolto 3 milioni di persone, cioè 54 individui ogni mille.
La maggior parte degli incidenti (oltre il 70%) riguarda le donne con un quoziente di infortuni pari al 17,6‰, mentre nelle età più giovanili (fino a 14 anni) gli incidenti prevalgono tra gli uomini. Le “casalinghe sono un gruppo di popolazione particolarmente esposto: quasi 4 incidenti su 10”.
Dopo aver affrontato i dati disponibili, il manuale si occupa dei soggetti istituzionali che svolgono un ruolo di prevenzione e delle responsabilità dell’operatore che accede alle abitazioni e rileva problematiche inerenti alla sicurezza.
Inutile dire che la parte più corposa della pubblicazione è invece relativa ai rischi legati alla persona, con particolare, ma non esclusivo, riferimento ai soggetti a rischio: bambini, anziani e disabili.
Riguardo ai rischi vengono affrontati questi temi:
- norme igienico-sanitarie relative alle abitazioni, loro elementi strutturali e arredi: si sottolinea che per le abitazioni è necessaria una “corretta progettazione che tenga conto della distribuzione degli spazi e della loro destinazione in relazione alle esigenze della persona, che valuti correttamente gli aspetti impiantistici, i materiali da utilizzare e le finiture”; è necessaria anche una corretta distribuzione dell’arredo “che va scelto non solo in base agli aspetti estetici, ma anche per le sue caratteristiche di facile utilizzo e sicurezza”;
- rischi legati all’utilizzo di utensili-attrezzi nell’ambito del lavoro domestico, degli interventi di manutenzione e dell’hobbistica: un analisi a 360° sui rischi nell’uso di strumenti vari, dal frullatore in cucina al decespugliatore in giardino;
- la sicurezza degli impianti elettrici: per fornire uno strumento in grado di migliorare la sicurezza degli impianti elettrici, sono illustrati gli elementi di sicurezza collegati all’utilizzo dell’ energia elettrica all’interno delle civili abitazioni;
- la sicurezza degliimpianti ed attrezzature di distribuzione ed utilizzo di gas;
- rischio legato ai generatori di calore alimentati a combustibili solidi: succede infatti, non di rado, di “trovare all’interno delle abitazioni apparecchi per il riscaldamento come stufe a legna, caminetti, stufe a pellets, ecc.”. Si ricorda che al momento “l’unica normativa di riferimento risulta essere la norma tecnica UNI 10683 valida per generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi con potenza termica al focolare non superiore a 35 Kw”;
- rischio legato all’esposizione a monossido di carbonio: si parte dal dato che “nonostante l’obbligatorietà dei controlli sugli impianti a gas, introdotti dalla normativa vigente, i casi d’intossicazione acuta da monossido di carbonio in ambiente domestico, talvolta anche mortali, sono sempre numerosi”;
- il rischio di incendio nelle abitazioni: vengono fornite diverse misure di protezione e prevenzione;
- il rischio chimico e tossicologico: viene proposta un’azione di prevenzione mirata e specifica perché “gli agenti chimici, presenti nella maggior parte degli ambienti di lavoro ma diffusissimi anche in ambito domestico, possono provocare danni di diversa entità alla salute delle persone”. È necessario conoscere le proprietà di ciascuna sostanza e delle norme di sicurezza da rispettare per un uso al riparo da rischi.
Dopo questa rassegna dei rischi nella abitazioni il documento propone:
- un’analisi dei principali comportamenti a rischio;
- una rassegna degli obblighi del titolare gestore dell’abitazione;
- riflessioni e indicazioni in merito alla percezione del rischio e all’ aspetto comportamentale del fenomeno infortunistico, anche in relazione agli strumenti per modificare la percezione del rischio e i comportamenti;
- indicazioni specifiche relative alla promozione della salute;
- un’analisi degli strumenti di valutazione dei rischi da parte degli operatori della prevenzione e degli stessi cittadini.
Senza dimenticare poi i capitoli dedicati ai rischi di incidente domestico tra i bambini e alla prevenzione e tutela delle persone più vulnerabili in situazioni di emergenza.
Il manuale rappresenta un riferimento tecnico sul quale porre le basi per un continuo aggiornamento di coloro che, a diverso titolo si occupano di prevenzione, siano questi operatori delle Aziende Sanitarie delle Regioni, operatori degli enti locali o anche professionisti che si occupano di progettazione e installazione di strutture o impianti, al fine ultimo di saldare le rispettive conoscenze in un percorso comune di aggiornamento ed evoluzione tecnica mirato alla sicurezza della casa.
“ Infortuni nelle abitazioni. Manuale tecnico per gli operatori della prevenzione”, a cura del Gruppo Sicurezza Abitazioni – Piano nazionale della prevenzione - coordinatore del gruppo di lavoro: Valentino Patussi (formato PDF, 8.51 MB).
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