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Una guida per la sicurezza nel comparto metalmeccanico
Milano, 30 Ago – I dati relativi agli incidenti di lavoro in Italia mostrano come nel comparto metalmeccanico si verifichino un numero rilevante di infortuni, a volte con conseguenze gravi o mortali, nell'utilizzo di macchine, utensili o apparecchiature.
Per intervenire su questa tipologia di eventi, la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha attivato, nel Piano Regionale 2008 - 2010 per la Promozione della Sicurezza e Salute negli Ambienti di Lavoro, il Laboratorio di Approfondimento "Metalmeccanica" a cui partecipano operatori delle ASL e dell'INAIL e rappresentanti delle parti sociali. E uno degli strumenti di lavoro messi a punto dal Laboratorio è una check-list focalizzata sull'analisi e valutazione delle condizioni di sicurezza delle principali macchine utensili utilizzate nel settore.
Questa check-list, contenuta nel documento dal titolo “ Guida al sopralluogo in aziende del comparto metalmeccanico”, è stata approvata il 10 agosto 2011 dalla Regione Lombardia, Direzione Generale Sanità, con Decreto n. 7629 per fornire alle ASL un supporto operativo per la conduzione degli interventi di vigilanza e controllo e alle aziende metalmeccaniche uno strumento per un’autoanalisi interna.
La check-list - sperimentata da operatori ASL, RSPP e RLS e di seguito arricchita e migliorata grazie al contributo di tutte le parti – comprende infatti un questionario che facilita l'esecuzione del check-up dell'Azienda e può essere un valido aiuto, benché non esaustivo, nel processo generale di valutazione dei rischi con particolare riferimento a quello di infortunio durante l'utilizzo di attrezzature, macchine e impianti.
Riguardo agli aspetti generali di sicurezza delle macchine, con riferimento al Decreto legislativo 81/2008, la guida sottolinea che in generale sono parti a rischio:
- gli organi di trasmissione del moto;
- gli organi lavoratori;
- le parti o gli elementi mobili.
E per evitare infortuni dovuti a contatti accidentali le zone pericolose devono essere dotate di: - “ripari;
- dispositivi di sicurezza: in particolare occorre mettere in atto opportuni accorgimenti tecnico-procedurali finalizzati ad evitare la manomissione dei dispositivi di sicurezza;
- strutture di protezione (segregazioni)”.
Vediamo ora le indicazioni che si possono trarre dalla guida riguardo ad alcune attrezzature e macchine specifiche.
Icentri di lavorazione, per evitare contatti accidentali con gli utensili e la proiezione di materiali in lavorazione, devono essere provvisti di schermi fissi o mobili interbloccati. Devono essere marcati CE e avere un comando con arresto di emergenza.
Se per particolari esigenze tecniche qualche operazione (attrezzaggio, regolazioni, pulizia ecc.) deve essere eseguita a macchina accesa con gli elementi delle macchine non protetti, è necessario disporre di misure di sicurezza supplementari.
Altre domande riportate nella guida:
- “le zone di carico e scarico pezzi in automatico sono protette contro il rischio di contatto accidentale?
- è presente il libretto d'uso e manutenzione?
- questa attrezzatura è inserita in un programma di manutenzione programmata dei dispositivi di sicurezza?
- gli operatori sono stati addestrati all'uso di questa attrezzatura ed informati degli eventuali ‘rischi residui’?”
Riguardo poi alle macchine per stampaggio a caldo, questi sono alcuni elementi da verificare per le presse a caldo:
- “è presente una segregazione con cellule fotoelettriche o doppio comando nella zona frontale?
– è presente una segregazione della zona posteriore? Sono provvisti di attrezzature a pressione (es. bombole ‘accumulatori idropneumatici’)”?
E anche in questo caso deve essere presente il libretto d'uso e manutenzione, l’attrezzatura deve essere inserita in un programma di manutenzione dei dispositivi di sicurezza e gli operatori addestrati all'uso e informati dei "rischi residui".
La guida offre informazioni per la verifica della sicurezza di un gran numero di macchine: presse e trance, presse piegatrici, calandre, tornio, fresatrici, trapani, alesatrici, stozzatrice, centri di lavorazione, cesoie a ghigliottina, cesoie a coltelli circolari, troncatrici, seghe a nastro, molatrici, compressori, macchine per stampaggio a caldo, apparecchi di sollevamento, attrezzature/ insiemi a pressione, impianti di taglio, …
Tuttavia vengono riportati anche altri possibili rischi tipici del settore e vi sono riferimenti per la valutazione del rischio rumore e alcuni essenziali items per l'individuazione di segnalatori di esposizione a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori.
Riguardo alla movimentazione dei materiali (materie prime/prodotti finiti) la guida indica che questa deve avvenire “mediante l'uso di attrezzature all'uopo destinate (catene, fasce, bilancini, brache ecc.) e conformi alla loro destinazione d'uso”.
Inoltre bisogna verificare:
- che siano presenti su tali attrezzature le specifiche tecniche di portata e siano regolarmente oggetto di verifica del mantenimento dei R.E.S.;
- che per le attrezzature destinate alla movimentazione dei materiali esista uno specifico ed idoneo luogo ove deporle”.
Infine riportiamo qualche informazione sui segnalatori di possibile esposizione a movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori.
In caso di presenza di una di queste condizioni il rischio deve essere stato adeguatamente valutato:
-RIPETITIVITÀ - “si è in presenza di lavori con compiti ciclici (stesso movimento o breve o insieme di movimenti) degli arti superiori ogni pochi secondi o ripetizione di una serie di movimenti per più di 2 volte al minuto per almeno 2 ore complessive nel turno di lavoro;
-USO DI FORZA – “ci sono lavori con uso ripetuto (almeno una volta ogni 5 minuti) della forza delle mani per almeno 2 ore complessive nel turno di lavoro secondo questi parametri: afferrare con presa di forza della mano un oggetto che pesa più di 2,7 kg; afferrare con presa di precisione tra pollice e indice oggetti che pesano più di 900 g; sviluppare su attrezzi, leve, pulsanti, ecc., forze manuali quasi massimali (stringere bulloni con chiavi, stringere viti con cacciaviti manuali, ecc.)”;
-POSTURE INCONGRUE – “si hanno lavori che comportano il raggiungimento e il mantenimento di posizioni estreme della spalla e del polso per almeno 1 ora continuativa o 2 ore complessive nel turno di lavoro secondo questi parametri indicativi: posizioni della mano sopra la testa e/o del braccio sollevato ad altezza delle spalle; posizioni di evidente deviazione del polso;
-IMPATTI RIPETUTI – “si utilizza la mano come un attrezzo (es. come martello) per più di 10 volte all'ora per almeno 2 ore complessive sul turno di lavoro”.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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Rispondi Autore: Matteo - likes: 0 | 12/12/2014 (10:01:29) |
Ottima iniziativa, non capisco però la ragione per cui venga negato l'accesso a un documento che è liberamente consultabile sul sito della Regione Lombardia |
Rispondi Autore: Massimo Peca - likes: 0 | 24/12/2014 (09:28:38) |
Concordo con Matteo. Noto che anche nel sito di Gerardo Porreca accade la stessa cosa con documenti prodotti da altre organizzazioni e liberamente scaricabili. Ad esempio SUVA. |