Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
Per visualizzare questo banner informativo è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'
VDT e astenopia occupazionale
Pubblicità
Bruciore oculare, pesantezza palpebrale, lacrimazione, visione di aloni colorati concentrici agli oggetti osservati, visione abbagliata, cefalea. Sono questi alcuni dei disturbi dell’apparato oculo-visivo che talvolta sono riferiti dailavoratori che utilizzano il videoterminale (VDT).
L’insieme di tali disturbi, che configura una sindrome complessa indicata come “fatica visiva”, “discomfort visivo” o “astenopia”, è connesso al particolare impegno dell’organo della vista durante la fissazione a distanza ravvicinata, che di solito regredisce dopo l’interruzione della attività lavorativa al VDT e il rilasciamento accomodativo proprio della visione per lontano.
Con il termine di astenopia occupazionale si comprende un complesso di sintomi e segni clinici, la cui definizione risulta tuttora non unanimemente condivisa e la cui origine non è stata ancora completamente chiarita.
Uno studio su questa sindrome è stato pubblicato sull’ultimo numero del 2006 del Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia. Lo studio ha preso in considerazione 191 persone (101 donne e 90 uomini) di età compresa tra 24 e 64 anni, sottoposti a sorveglianza sanitaria in quanto operatori dedicati all’utilizzo di VDT per un tempo superiore a 20 ore settimanali non continuative (cfr. art. 55 del D.Lgs 626/1994, modificato ed integrato dall’art. 19, comma 3 del D.Lgs 242/1996 e dalla Legge 422/2000).
Tutti i soggetti esaminati sono stati sottoposti ad un protocollo di sorveglianza sanitaria comprendente visita medica, somministrazione di un questionario anamnestico mirato per astenopia occupazionale e visita specialistica oftalmologica.
I risultati dello studio hanno evidenziato, nel campione considerato, una prevalenza di “astenopia occupazionale” più bassa rispetto a quanto emerso in altre ricerche ed una prevalenza di disturbi astenopici più alta nelle lavoratrici di sesso femminile.
Dallo studio è emersa una significativa correlazione fra la gravità della sintomatologia astenopica e le ore settimanali di lavoro al VDT: all’aumentare delle ore lavorative al VDT aumenta la sintomatologia astenopica.
E’ stata invece confermata l’assenza di correlazione fra gravità della sintomatologia astenopica e anni di lavoro al VDT.
Lo studio è consultabile qui.
L’insieme di tali disturbi, che configura una sindrome complessa indicata come “fatica visiva”, “discomfort visivo” o “astenopia”, è connesso al particolare impegno dell’organo della vista durante la fissazione a distanza ravvicinata, che di solito regredisce dopo l’interruzione della attività lavorativa al VDT e il rilasciamento accomodativo proprio della visione per lontano.
Con il termine di astenopia occupazionale si comprende un complesso di sintomi e segni clinici, la cui definizione risulta tuttora non unanimemente condivisa e la cui origine non è stata ancora completamente chiarita.
Uno studio su questa sindrome è stato pubblicato sull’ultimo numero del 2006 del Giornale Italiano di
Tutti i soggetti esaminati sono stati sottoposti ad un protocollo di sorveglianza sanitaria comprendente visita medica, somministrazione di un questionario anamnestico mirato per astenopia occupazionale e visita specialistica oftalmologica.
I risultati dello studio hanno evidenziato, nel campione considerato, una prevalenza di “astenopia occupazionale” più bassa rispetto a quanto emerso in altre ricerche ed una prevalenza di disturbi astenopici più alta nelle lavoratrici di sesso femminile.
Dallo studio è emersa una significativa correlazione fra la gravità della sintomatologia astenopica e le ore settimanali di lavoro al VDT: all’aumentare delle ore lavorative al VDT aumenta la sintomatologia astenopica.
E’ stata invece confermata l’assenza di correlazione fra gravità della sintomatologia astenopica e anni di lavoro al VDT.
Lo studio è consultabile qui.
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
I contenuti presenti sul sito PuntoSicuro non possono essere utilizzati al fine di addestrare sistemi di intelligenza artificiale.