Buona Prassi per migliorare i comportamenti sicuri sul lavoro
Tutti gli Imprenditori sono attratti da slogan del tipo: “meno carta, più sicurezza”.
Ma, in caso di infortunio grave, anche se causato da imprudenza o distrazione del Lavoratore, senza carta la difesa del Datore di Lavoro risulta problematica.
Allora, arrenderci ad essere affogati dalla carta, oppure rischiare di viaggiare senza “assicurazione”? Proviamo una terza opzione.
Premessa
È appurato che gran parte degli infortuni sul lavoro sono correlabili ai comportamenti e questi, a loro volta, sono scarsamente influenzati dagli interventi (tecnici e formativi) di tipo tradizionale, obbligatori, necessari, opportuni, ma poco efficaci per questi tipi di rischio.
Il Datore di Lavoro, i Dirigenti e i Preposti hanno a disposizione pochi strumenti per incidere sui comportamenti “imprevedibili e istantanei”, legati alla distrazione, deconcentrazione, eccesso di sicurezza, imprudenza, mancata percezione del pericolo, ecc.
L’idea della Buona Prassi qui presentata, già sperimentata in diverse realtà di PMI, è quella di adottare meccanismi di sensibilizzazione sistematica , per contrastare l’assuefazione al pericolo e quindi tenere alta la consapevolezza sui pericoli connessi alle specifiche attività da intraprendere e favorire la progressiva abitudine ai comportamenti virtuosi, inizialmente adottati per obbligo o per timore e alla fine mantenuti per prassi consolidata.
Il termine “8 Con” deriva dal fatto che si cerca di migliorare il comportamento sicuro dei Lavoratori, rafforzando la conoscenza, la consapevolezza, la concentrazione, il controllo, la condivisione, il contributo, la convinzione, la consuetudine.
Gli strumenti adottati sono brevi e ripetuti Flash meeting di allerta e di informazione molto specifici “ad personam, ad hoc, qui, ora e senza carta” .
I briefing di allerta svolti direttamente sul luogo di lavoro, poco prima dell’inizio delle lavorazioni, con indicazioni di allerta “mirate” sui soli rischi specifici per quel momento e per quella squadra, induce un migliore impatto emotivo e quindi una più efficace sensibilizzazione, nonché una consapevolezza più duratura nel tempo.
Con le registrazioni effettuate elettronicamente (senza carta, con semplici clic direttamente su Smartphone), sulla base delle Checklist di allerta precedentemente predisposte, il sistema risulta estremamente agevole in quanto ogni briefing richiede (come cronometrato) pochissimo tempo: 2, 5 o 10 minuti a seconda delle situazioni affrontate.
Le registrazioni così effettuate permettono di individuare in modo certo e incontrovertibile: chi ha deciso la frequenza degli interventi di allerta (programmazione), chi ha progettato i contenuti delle Checklist, chi ne ha letto e illustrato le indicazioni e le prescrizioni ivi riportate, chi le ha ascoltate, quando (data e ora) e dove (con GPS).
Queste risultano molto più attendibili e credibile di qualsiasi registrazione cartacea.
Alla fine di ogni intervento di allerta, viene chiesto e quindi registrato il giudizio di apprendimento da parte dei partecipanti.
Questi risultati, ripetuti nel tempo con sistematicità, ma anche con flessibilità e senza eccessi, in funzione delle esigenze e dei risultati dei monitoraggi di feedback, permetterà alla Direzione, ai Dirigenti, ai Preposti ed agli stessi Lavoratori di passare progressivamente, per quanto concerne la sicurezza sul lavoro, dalla logica del “dovrei ma non posso” a quella del “voglio e posso”.
La Buona Prassi BBS “8 Con” prevede 3 linee di azione.
1. Linea d'azione: Flash Safety meeting “ad personam, ad hoc, qui e ora” con PAPER!NO (senza carta)
Questa linea d’azione si articola nelle seguenti fasi:
- Predisposizione delle Checklist riguardanti le tipiche lavorazioni e le attrezzature per le quali si intende poi fare informazione e allerta “ad personam e ad hoc”.
Le informazioni da inserire nelle Checklist sono tratte dai documenti (già esistenti) presenti in Azienda, come il DVR, i POS, i libretti di uso dei mezzi, attrezzature e impianti.
Ricordano i rischi presenti nella specifica fase di lavoro o nell’utilizzo della particolare attrezzatura, con indicazione delle precauzioni da rispettare, delle le azioni da ricordare, dei comportamenti da evitare.
- Trasferimento sui singoli Smartphone dei Capi Squadra, delle Checklist di specifica competenza.
- Svolgimento dei brevi incontri di prima informazione, di replay e di allerta (flash meeting “ad hoc, qui e ora”), svolti da ogni singola squadra sugli argomenti di reale, specifico e immediato interesse, e con valutazione collegiale dei risultati dell’informativa.
Gli argomenti riguardano i rischi da affrontare nell’immediato, le precauzioni da osservare, le azioni da evitare, i pericoli da ricordare, i dispositivi da utilizzare.
Al termine di ciascun briefing i partecipanti attestano di aver ben compreso e di condividere le indicazioni ricevute, su cui non è rimasto alcun dubbio o incertezza e che si impegnano a rispettare in modo rigoroso.
Queste registrazioni forniscono evidenza oggettiva dell’avvenuto intervento di allerta, di chi ha tenuto l’informativa, di chi ha partecipato, degli argomenti specifici illustrati e dei primi giudizi di merito.
Al termine di ogni meeting le registrazioni, effettuate con la stessa facilità con cui vengono prese le ordinazioni al ristorante, vengono trasmette al Cloud server aziendale.
Questo può servire alla Direzione per monitorare, anche a grande distanza, il rispetto del programma prefissato (alert plan), intervenire per correggere eventuali ritardi ingiustificati, per trarne (ove necessario) indicatori di efficacia e conformità, per dimostrare infine di aver fatto una certa azione di sorveglianza.
La frequenza dei flash meeting viene decisa dalla Direzione sulla base delle tipologie di attività, dei rischi connessi, dell’analisi dei comportamenti passati e dei progressi ottenuti.
- Interventi periodici e sistematici di refresh (alert replay), sempre “ad personam, ad hoc, qui e ora” e sempre con conferme immediate sulla sensibilizzazione ripetuta. Questi si concentrano sui punti più critici in materia di sicurezza e salute sul lavoro, mettendo in maggiore evidenza le precauzioni da adottare e le azioni sconsigliate e proibite.
- Nei momenti particolari il sistema prevede, sempre con apposite Checklist caricate sugli Smartphone abilitati, l’esecuzione (da parte di ogni Preposto con la propria squadra) di interventi collegiali di autodiagnosi e di presa di coscienza circa i rischi da affrontare nell’immediato, il contesto da valutare, le attività da svolgere, le attrezzature e i dispositivi da impiegare e controllare.
La breve durata degli interventi di informativa iniziale, di allerta periodica e di autodiagnosi non è un elemento di debolezza, anzi si è dimostrata un punto di forza:
- permette la sistematicità delle informazioni trasmesse, senza interferire con le esigenze produttive;
- la ripetizione aiuta la “memoria istintiva” che potrà risultare utile nel momento della verità;
- gli argomenti specifici e circoscritti, riferiti all’operazione in avvio o all’attrezzatura da utilizzare nell’immediato (info ad hoc) favoriscono un interesse maggiore rispetto ai tradizionali interventi formativi (in aula) in cui si dice “tutto a tutti” e ciascuno, immerso nella noia, “pensa ai fatti propri”.
esempio registrazione di flash safety meeting per lavori in officina (formato PDF)
esempio registrazione di flash safety meeting per lavori di sollevamento in cantiere (formato PDF)
2. Linea d'azione: Consapevolezza “imparare dagli errori altrui”
La linea d’azione “imparare dagli errori altrui” parte dalla considerazione che i tradizionali metodi di gestione degli incidenti e quasi incidenti aziendali sono di scarsa utilità, per carenza di dati: perché gli eventi di tale natura sono rari e poi vengono segnalati con grande riottosità da parte del personale coinvolto.
Rimane più significativo attingere da casi di infortuni tratti da esperienze di altri.
I casi sono tratti da apposite banche dati (INAIL Inform.MO, SUVA) e da centinaia di testimonianze raccolte da T Prisma in oltre 30 anni di esperienze con Clienti di vari comparti
Questa parte della Buona Prassi ha lo scopo di consolidare nella memoria dei lavoratori la consapevolezza circa i pericoli specifici afferenti alle tipiche lavorazioni di propria competenza.
In brevi incontri annuali con gruppi ristretti ed omogenei di lavoratori vengono presentati e discussi casi di infortuni gravi selezionati in aderenza alle specifiche lavorazioni o situazioni similari a quelle presenti in azienda.
3. Linea d'azione: Verifiche a campione sui comportamenti (feedback)
Il processo di osservazione e feedback sui comportamenti permette di monitorare e quindi registrare il rispetto da parte dei Lavoratori (singoli o in gruppo) delle indicazioni a suo tempo ricevute nel corso dei vari briefing di allerta e quindi di valutare l’efficacia degli interventi di sensibilizzazione effettuati.
I risultati delle osservazioni sul comportamento di ciascuna squadra o del singolo lavoratore, da parte del Preposto o di altra persona qualificata (opportunamente identificata) vengono documentati, sempre senza carta, con riferimento a specifiche Checklist di monitoraggio e, ove necessario, con brevi registrazioni vocali.
Conclusioni
Le registrazioni, senza l’ingombro e la “pesantezza” della carta e anche senza alcuna forma di scrittura elettronica, possono essere effettuate con una certa ridondanza e addirittura possono essere spinte fino ai “limiti della pedanteria” come recita una nota sentenza della Magistratura.
Inoltre le registrazioni di feedback possono efficacemente alimentare anche l’eventuale sistema di indicatori a disposizione dell’Organismo di Vigilanza previsto dal Decreto 231/2001 e possono altresì costituire una buona base oggettiva per impostare un più consapevole sistema di incentivazione.
Un elemento importante del sistema si basa sull’individuazione e assegnazione delle responsabilità coinvolte:
- di chi ha pianificato gli interventi di allerta;
- di chi ha individuato i punti di allerta da riportare nelle checklist;
- di chi ha svolto (come docente o leader) gli interventi di allerta (“qui e ora”);
- di chi ha partecipato (in modo attivo o passivo) agli interventi di allerta (“qui e ora”);
- di chi svolge le previste attività di sorveglianza e sollecito.
Il sistema di sensibilizzazione sistematica, di autodiagnosi e di feedback non può garantire (purtroppo) l’eliminazione degli infortuni sul lavoro.
Tuttavia può rappresentare un positivo ausilio, facile da utilizzare, per tenere vivo un certo grado di consapevolezza dei rischi da parte dei Lavoratori e migliorare i comportamenti sicuri.
Inoltre permette al Datore di Lavoro, ai Dirigente e ai Preposti di poter dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno (con l’informazione specifica e con adeguata vigilanza).
Il sistema gestionale “8 con” basato su conoscenza, consapevolezza, concentrazione, controllo, condivisione, contributo, convinzione (della direzione), consuetudine (prassi incoraggiata o imposta), aiuta a rafforzare la “cultura della sicurezza” aziendale
Lo strumento PAPER!NO® aiuta la possibilità di attuare, senza burocrazia alcuna i sistematici interventi di sensibilizzazione “ad personam, ad hoc, qui e ora”.
schema delle funzionalità del sistema “PAPER!NO (formato PDF)
Due slogan per finire: “più sicurezza e meno burocrazia”! – ma anche “passiamo dal dire al fare”.
Per eventuali approfondimenti www.stopcarta.com (BBS anche nelle PMI)
ing. Sergio Misuri / T Prisma Sas
Sergio Misuri : 335 6980961 - s.misuri@tprisma.com
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