Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

27/11/2024: A rischio la resilienza idrica in Europa

A causa di inquinamento, sfruttamento e cambiamenti climatici

Inquinamento, degrado degli habitat, effetti dei cambiamenti climatici ed eccessivo sfruttamento delle risorse di acqua dolce stanno sottoponendo laghi, fiumi, acque costiere e acque sotterranee in Europa a una pressione senza precedenti. Secondo la più ampia valutazione sulla salute dei corpi idrici europei, pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), il continente non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalle normative dell’Unione europea (UE) per migliorare lo stato delle sue acque. Una gestione più efficiente delle risorse idriche è cruciale per rafforzare la resilienza idrica, ridurre le pressioni su questa risorsa e assicurare che cittadini, ambiente e industria in Europa abbiano a disposizione acqua di qualità a sufficienza.


Secondo la relazione dell’AEA «Europe’s state of water 2024: the need for improved water resilience» (Lo stato delle acque in Europa 2024: la necessità di migliorare la resilienza idrica), l’agricoltura rappresenta la principale fonte di pressione che incide sia sulle acque superficiali che su quelle sotterranee. Questa situazione è causata dall’elevato consumo di acqua e dall’inquinamento provocato dall’uso intensivo di nutrienti e pesticidi, come emerso dal monitoraggio condotto dagli Stati membri. L’agricoltura è di gran lunga il settore responsabile del maggior utilizzo netto di acqua in Europa e, senza cambiamenti nelle pratiche agricole, è probabile che il fabbisogno dell’agricoltura irrigua aumenti con il progredire dei cambiamenti climatici.

La relazione dell’AEA evidenzia che, nonostante i progressi compiuti, le acque e gli ecosistemi acquatici europei continuano a subire gravi danni a causa delle sostanze chimiche, soprattutto per l’inquinamento atmosferico dovuto alla produzione di energia da carbone e per la contaminazione diffusa da nutrienti e pesticidi provenienti dall’agricoltura. Anche il degrado degli habitat è un fenomeno diffuso. A complicare ulteriormente l’arduo compito di proteggere gli ecosistemi acquatici sono i cambiamenti climatici, che stanno alterando i modelli meteorologici e intensificando le pressioni sulle risorse idriche e sulla loro gestione. 

Stando ai dati forniti dagli Stati membri dell’UE, solo il 37 % dei corpi idrici superficiali in Europa ha raggiunto uno stato ecologico considerato «buono» o «elevato», secondo un indicatore della salute degli ecosistemi acquatici stabilito dalla direttiva quadro sulle acque dell’UE; inoltre, solo il 29 % di questi corpi idrici presentava uno stato chimico classificato come «buono» nel periodo compreso tra il 2015 e il 2021.

 

Lo stato di salute delle acque europee non è buono. Le nostre acque si trovano ad affrontare una serie di sfide senza precedenti che minacciano la sicurezza idrica dell’Europa. Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per ripristinare la salute dei nostri preziosi fiumi, laghi, acque costiere e altri corpi idrici e garantire che questa risorsa vitale sia resiliente e sicura per le generazioni future.

Progressi limitati fino ad oggi

Le misure adottate dagli Stati membri hanno evitato un ulteriore deterioramento dello stato delle acque dell’UE affrontando alcuni tipi di inquinamento chimico e migliorando le prospettive di alcune specie, come i mitili e i crostacei; tuttavia, dall’ultimo ciclo di monitoraggio non è stato rilevato un miglioramento generale.

Le acque sotterranee dell’Europa mostrano risultati più positivi rispetto alle acque superficiali: il 77 % delle acque sotterranee risulta in «buono stato chimico» e, in termini di approvvigionamento, il 91 % è classificato in «buono stato quantitativo». Permangono, tuttavia, problemi in termini di inquinamento da pesticidi e nutrienti. Le acque sotterranee rappresentano una risorsa fondamentale della nostra acqua potabile e sono necessarie per l’ambiente, l’agricoltura e l’industria.

Il termine fissato dalla direttiva quadro sulle acque dell’UE per il raggiungimento di un buono stato delle acque superficiali e sotterranee era il 2015, al più tardi il 2027. Di questo passo, tale obiettivo non sarà raggiunto.

 

La via da seguire

La resilienza idrica in Europa può essere migliorata. La riduzione dell’uso dell’acqua e il miglioramento dell’efficienza idrica sono fondamentali per contrastare lo stress idrico nell’agricoltura, nell’industria e nelle abitazioni. Stabilire obiettivi focalizzati sul risparmio idrico o sulla riduzione del fabbisogno può aiutare a orientare le azioni e a monitorare i progressi verso una resilienza delle risorse idriche. Per migliorare la gestione dell’acqua, è necessario disporre anche di dati aggiornati e più tempestivi sulla quantità e sulla qualità dell’acqua.

Le pressioni devono essere ridotte. L’inquinamento deve essere prevenuto in linea con gli obiettivi del piano d’azione per l’inquinamento zero dell’UE. Nel breve termine, è necessario limitare l’utilizzo e prevenire il rilascio di sostanze nocive e nutrienti nelle risorse idriche.

Il ripristino della natura o il ricollegamento dei fiumi alle pianure alluvionali nonché il ripristino delle zone umide e delle torbiere possono contribuire alla creazione di ecosistemi di acqua dolce più sani e ricchi di biodiversità; questi interventi non solo possono fornire acqua di buona qualità, ma aiutano anche a immagazzinare carbonio e ad attenuare l’impatto degli eventi meteorologici estremi.

 

Informazioni sulla relazione

La relazione dell’AEA è la più grande valutazione sullo stato di salute dei corpi idrici europei e riguarda oltre 120 000 corpi idrici superficiali e 3,8 milioni di km2 di acque sotterranee nell’UE e in Norvegia. La relazione si basa sui dati comunicati da 19 Stati membri dell’UE, che rappresentano l’85 % dei corpi idrici superficiali e l’87 % dell’area dei corpi idrici sotterranei dell’UE-27.

Tutti i principali risultati e i dati comunicati relativi agli Stati membri dell’UE e alla Norvegia sono reperibili nel sistema di informazione WISE sulle acque dolci, WISE Freshwater information system.

La relazione dell’AEA integra inoltre l’imminente valutazione, da parte della Commissione europea, del terzo piano di gestione dei bacini idrografici e del secondo piano di gestione del rischio di alluvioni che farà il punto sullo stato di attuazione della direttiva quadro sulle acque e della direttiva sulle alluvioni nell’UE.

Fonte: EEA


18/03/2021: Rinviate le scadenze del Premio buone pratiche

Il concorso intende dare risalto ai modelli organizzativi più virtuosi per gestire e prevenire i disturbi muscoloscheletrici, tema della Campagna Eu-Osha 2020-2022.


16/03/2021: Ampliare la portata della valutazione del rischio online

L’inserimento di OiRA nelle strategie e nelle normative nazionali sulla SSL


12/03/2021: Il controllo sulle antenne 5G

La nuova generazione di telecomunicazione mobile è sottoposta ad una puntuale attività di verifica da parte dell’Agenzia


11/03/2021: La robotica al servizio della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Dalla collaborazione tra Inail e IIT arriva il progetto “ergoCub”


10/03/2021: L'evento ASviS sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Legge di Bilancio 2021

Il video dell'evento e il Rapporto ASviS “Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Legge di Bilancio 2021 e lo sviluppo sostenibile”


09/03/2021: Covid-19: il contagio tra i tecnici della salute a inizio pandemia

Uno studio Inail-Iss indica che la categoria più colpita è quella degli infermieri (48%), maggiormente contagiate le operatrici sanitarie (67%), luogo prevalente di infezione le strutture ospedaliere (94%).


08/03/2021: Giornata internazionale della donna 2021

Adoperarsi per l’uguaglianza nell’ambiente di lavoro


05/03/2021: Franco Bettoni premiato con il Safety Leadership Award 2021

Premiato per la dedizione con cui si fa portavoce della dignità e dei diritti degli invalidi del lavoro e delle loro famiglie”, nel suo ruolo istituzionale e attraverso il racconto e la condivisione della sua esperienza personale


05/03/2021: Sorveglianza sanitaria eccezionale: proroga al 30 aprile 2021

Sono state prorogate fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica e comunque non oltre il 30 aprile 2021 le disposizioni sulla Sorveglianza sanitaria eccezionale.


04/03/2021: Infermieri No Vax: per l’Inail hanno diritto all’infortunio

Le indicazioni della lettera di INAIL alla Direzione regionale della Liguria


03/03/2021: Il mercato del lavoro al tempo del Covid-19

Lockdown e smart working hanno ridotto l’esposizione al rischio dei lavoratori e il numero degli infortuni, ma con il virus sono aumentati i casi mortali


02/03/2021: Alleggeriamo il carico!

La prevenzione dei DMS ha un nuovo gruppo di alleati


01/03/2021: No all’uso delle impronte digitali dei dipendenti se manca base normativa

La sanzione di 30.000 euro del Garante a una Asp


25/02/2021: Puglia: obbligatoria la vaccinazione anti-covid 19 per gli operatori sanitari

La Regione Puglia ha approvato una proposta di legge che rende obbligatoria per gli operatori sanitari la vaccinazione anti-Covid 19 con l’obiettivo di prevenire e controllare la trasmissione del virus SARS-CoV-2.


25/02/2021: Ricostituita la Commissione consultiva permanente

Pubblicato il Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 4 febbraio 2021 


24/02/2021: Lavori sotto tensione

Adottato l'elenco dei soggetti abilitati e formatori


23/02/2021: Un invecchiamento in buona salute e una vita lavorativa più sana

Un decennio di azioni dell'Eu-Osha


22/02/2021: La bella storia di Michele, lo sport e un nuovo lavoro

Protagonista di questo video è un quarantenne originario della Basilicata che, grazie al progetto di reinserimento sociale realizzato dall’Istituto, è riuscito anche a trovare una nuova occupazione


19/02/2021: Dal Consiglio d’Europa le linee guida sul riconoscimento facciale

Preoccupazione per le tecnologie di “riconoscimento dell’affetto”


18/02/2021: Contagi sul lavoro da Covid-19: più di sei casi su 10 denunciati all’Inail tra ottobre e gennaio

Il nuovo report mensile di INAIL conferma il maggiore impatto della seconda ondata della pandemia anche in ambito lavorativo.


22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32