26/02/2018: Automazione, smart working, invecchiamento attivo
Le nuove sfide del lavoro tra incognite e opportunità
Iavicoli: “Lavorare più a lungo aumenta l’esposizione al rischio”. Il coordinatore scientifico del corso, Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) dell’Inail, ha approfondito, in particolare, il tema dell’invecchiamento attivo. “L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno globale che è destinato a tradursi in meno lavoratori – oggi in Europa sono circa 211 milioni, nel 2060 saranno 202 – e che avrà ricadute importanti anche sulla spesa pubblica per la salute – ha spiegato – Lavorare più a lungo aumenta il periodo di esposizione al rischio tra i lavoratori più anziani, tra i quali il tasso di incidenza infortunistica è maggiore, e anche il ritiro precoce dovuto alle malattie croniche e al peggioramento delle condizioni di salute”. Altri problemi da tenere in considerazione per questa categoria di lavoratori “sono le discriminazioni e l’obsolescenza delle competenze”. Di qui la necessità di sviluppare un sistema di “age management” nei luoghi di lavoro, basato su iniziative di prevenzione, ricerca, policy e implementazione, che tengano conto delle ricadute dell’aumento dell’età sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
La Peccerella: “La tecnologia strumento per gestire il cambiamento”. Per il direttore della Rivista degli infortuni e delle malattie professionali dell’Inail, Luigi La Peccerella, che ha dedicato il suo intervento alle sfide per le tutele e le responsabilità nei luoghi di lavoro che derivano dalla digitalizzazione e dall’automazione dei processi, “i lavoratori più anziani hanno almeno due fattori di vulnerabilità: l’allungamento dei tempi di reazione e la fragilità maggiore dell’apparato muscolo-scheletrico”. In uno scenario in cui oltre il 30% della forza lavoro è composta da persone con più di 50 anni, la tecnologia diventa dunque “uno strumento importante per un’efficace gestione dell’invecchiamento attivo”. Le soluzioni tecnologiche oggi disponibili grazie ad automazione e robotica, ha aggiunto, “possono anche dare concretezza all’obbligo dei cosiddetti accomodamenti ragionevoli, che il datore di lavoro è tenuto ad adottare per garantire la parità di diritti e di sicurezza dei dipendenti con disabilità”.
Con robotica e smart working crescono anche i dubbi normativi. L’evoluzione della robotica, il boom della sharing economy e la novità dello smart working, la modalità di lavoro subordinato eseguito senza una postazione fissa e con orari flessibili, sollevano però diversi interrogativi dal punto di vista normativo. Nel caso del lavoro agile, ha osservato La Peccerella, “la legge recentemente approvata non affronta il problema degli obblighi rispetto alla sicurezza sul lavoro”. Non è chiaro, cioè, “quali obblighi si possano imputare al datore di lavoro in materia di sicurezza rispetto a modalità di lavoro che lui, almeno teoricamente, non conosce neppure”. La diffusione della robotica, combinata con l’intelligenza artificiale, nelle catene di montaggio ci costringe, invece, “a riconsiderare tutti i canoni interpretativi del rapporto tra lavoratore e macchina. Si tratta infatti di macchine che hanno un certo grado di autonomia, che interagiscono con il lavoratore e non possono, quindi, essere considerate dei meri strumenti nelle sue mani”.
Tronci: “Il tema della sicurezza è trasversale”. Affrontando il tema della gestione della sicurezza nei processi industriali, Massimo Tronci, professore ordinario di Impianti industriali meccanici alla Sapienza, ha spiegato che “la chiave della trasformazione digitale delle industrie è la sempre maggiore disponibilità di sensori utili alla digitalizzazione, di infrastrutture utili alla connessione e di dispositivi in grado di utilizzare le informazioni rilevate. Oltre alla robotica, altri filoni di investimento sono quelli della realtà aumentata, della stampa 3D, del cloud, della cybersecurity e della Internet of Things”, l’estensione della rete al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti. “Il tema della sicurezza è trasversale a tutti questi ambiti”.
“Nelle fabbriche intelligenti cambia il ruolo dei dipendenti”. “Nelle fabbriche intelligenti – ha aggiunto Tronci – il ruolo dei dipendenti cambia in maniera significativa, il controllo sempre più in tempo reale trasformerà il contenuto del lavoro, i suoi processi e l’ambiente in cui si svolge. La maggiore informatizzazione, l’automazione e la stretta interconnessione tra sistemi fisici e sistemi informatici comporterà un miglioramento dell’interfaccia uomo-macchina e delle condizioni di lavoro. Il rischio, però, è l’intensificazione dei carichi di lavoro, l’aumento dei vincoli organizzativi, il sovraccarico informativo e una maggiore difficoltà a separare la vita privata da quella professionale”.
La tavola rotonda con i rappresentanti di enti e aziende partner. La tavola rotonda che ha chiuso i lavori, coordinata dal direttore centrale Pianificazione e Comunicazione dell’Inail, Giovanni Paura, è servita a calare le riflessioni emerse nella prima parte della giornata nella realtà concreta del tessuto produttivo, attraverso le testimonianze dei rappresentanti di alcuni degli enti e delle imprese partner del master Sapienza-Inail: Fabio Pontrandolfi (Confindustria), Giuseppe Mulazzi (Fondazione Rubes Triva), Giuliano Tomassi Marinangeli (Federchimica), Silvia Cordelli (Eni), Paola Raffaella Giannone (Enel), Canio Pietragallo (Aeroporti di Roma), Gianluca Ceccarelli (Rete Ferroviaria Italiana) e Sergio Tricoli (Terna).
“La formazione tradizionale non è adeguata all’Industria 4.0”. Il quadro descritto nel corso del dibattito è in chiaroscuro. Fabio Pontrandolfi ha criticato “il sistema tradizionale di formazione definito dagli accordi Stato-Regioni”, giudicato “assolutamente inadeguato per l’Industria 4.0”. Per il rappresentante di Confindustria anche il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro e la legge sulla privacy “non sono coerenti con le nuove impostazioni del mondo del lavoro e dovrà cambiare il tema della responsabilità, perché oggi è sempre responsabile solo il datore di lavoro”. Per Giuseppe Mulazzi, direttore della Fondazione Rubes Triva, “dal punto di vista dell’igiene ambientale stiamo vivendo una fase di involuzione. Servono studi per settore sulla salute e sicurezza sul lavoro, perché la stragrande maggioranza delle aziende non conosce i costi che deve sostenere a causa degli infortuni, perché non esistono strumenti di misurazione”.
Le iniziative a livello aziendale. Più luci che ombre, invece, negli interventi successivi, incentrati su alcune delle iniziative promosse a livello aziendale per migliorare i livelli di salute e sicurezza. Giuliano Tomassi Marinangeli, per esempio, ha sottolineato come Federchimica, nelle aziende aderenti al programma Responsible Care, sia riuscita a ridurre il numero degli infortuni a sei ogni milione di ore lavorate, rispetto alla media di nove infortuni ogni milione di ore dell’intero settore chimico. “Questo master – ha spiegato – è un’iniziativa importantissima, perché forma figure che servono alle imprese del nostro settore, e altrettanto importante è la collaborazione avviata con l’Inail nel 2006, che ha prodotto risultati molto significativi”.
Il lavoro agile e la percezione dei pericoli. Enel, invece, dopo aver avviato l’esperienza dello smart working un anno e mezzo fa con circa 500 lavoratori, in tutto il 2017 ne ha coinvolti più di ottomila. “Il quadro normativo non ci aiuta – ha spiegato Paola Raffaella Giannone – ma abbiamo intuito che utilizzare forme diverse di organizzazione del lavoro era una strada che valeva la pena percorrere. Ci siamo anche accorti che tra il personale impiegato in ufficio la percezione dei temi della salute e della sicurezza era molto basica e passiva. Abbiamo quindi cercato di avviare un percorso di crescita della consapevolezza, per fare in modo che quando sono in itinere e in modalità di lavoro agile i lavoratori non si espongano a rischi maggiori rispetto a quelli che corrono all’interno dell’azienda”.
- Al via il master Sapienza-Inail che forma i risk manager del futuro
Il Rettorato dell’ateneo romano ha fatto da cornice alla giornata di apertura del corso biennale di II livello sulla gestione integrata di salute e sicurezza, promosso insieme all’Istituto per formare nuove figure specializzate in grado di operare in contesti multidisciplinari
Fonte: INAIL
19/08/2016: Pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'Accordo Stato - Regioni del 7 luglio sulla formazione RSPP
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e trascorsi 15 giorni, l'Accordo entra in vigore
05/08/2016: Disponibili le risorse della campagna europea 2016/2017
Disponibili le risorse relative alla campagna europea 2016-2017 “Ambienti di lavoro sani e sicuri ad ogni età”.
03/08/2016: Sistri: ultimi aggiornamenti
Aggiornamento Sezione Documenti
02/08/2016: Bando Isi-Agricoltura 2016
Stanziati 45 milioni di euro per il miglioramento della sicurezza nelle micro e piccole imprese
22/07/2016: Accordo RSPP: disponibile il testo approvato in Conferenza Stato Regioni
Pubblicato sul sito della Conferenza Stato-Regioni il nuovo accordo che modifica non solo percorsi formativi di RSPP/ASPP ma anche la formazione di molti altri soggetti che si occupano di gestione della sicurezza.
19/07/2016: Condanna dirigenti Olivetti restituisce giustizia a familiari vittime
Il commento del presidente ANMIL Franco Bettoni
18/07/2016: Prassi e strategie di riabilitazione innovative per la sicurezza e la salute negli ambienti di lavoro
Quali misure sono adottate attualmente e quali misure danno risultati positivi e sostenibili?
12/07/2016: Norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio
Pubblicato il Decreto 8 giugno 2016 'Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi per le attività di ufficio, ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139
08/07/2016: Il testo del nuovo accordo sulla formazione RSPP/ASPP
In Conferenza Stato-Regioni è stato approvato un nuovo accordo che modifica la formazione alla sicurezza in Italia. In attesa del documento ufficiale, PuntoSicuro pubblica il testo arrivato il 7 luglio in Conferenza per l’approvazione definitiva.
07/07/2016: Approvata la revisione degli accordi sulla formazione RSPP
Sancito in Conferenza Stato-Regioni il nuovo Accordo in materia di formazione per la sicurezza sul lavoro.
07/07/2016: Corsi sulla sicurezza: undici inchieste su certificati falsi
Le violazioni dell'accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di sicurezza sempre più spesso finiscono in procura.
06/07/2016: Un bilancio infortunistico in chiaroscuro
Il commento di ANMIL all'andamento infortunistico del 2015
05/07/2016: La sfida della sicurezza e della salute sul lavoro
Che cosa si può fare nelle micro e piccole imprese?
04/07/2016: Il 7 luglio la possibile approvazione dell’Accordo sulla formazione RSPP
Arriva il 7 luglio, nella sede della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, il testo della revisione dell’Accordo sulla formazione degli RSPP e ASPP del 26 gennaio 2006.
01/07/2016: I rischi per la salute legati alle attività che si svolgono in piscina
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30/06/2016: Strada e lavoro: un binomio ad alto rischio
La componente lavorativa ha un peso non indifferente nella incidentalità stradale.
29/06/2016: INAIL: la relazione annuale 2015
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29/06/2016: Privacy: la prima guida del Garante sul nuovo Regolamento Ue
Quali sono le principali novità contenute nel nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali?
28/06/2016: Un protocollo d’intesa tra Inail e Federchimica
Protocollo per l'attuazione delle attività in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.
27/06/2016: Un incontro sulla tutela di salute e sicurezza negli appalti
A Chiusdino (SI) il 13 luglio 2016 si terrà il seminario tecnico “Verso il nuovo codice degli appalti. La tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.
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