06/05/2024: Casteldaccia: cinque operai perdono la vita a causa di un'intossicazione durante i lavori nelle fogne
Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire eventuali responsabilità: i cancelli dell'impianto fognario sono stati sigillati.
Cinque lavoratori hanno perso la vita mentre erano impegnati nelle operazioni di manutenzione della rete fognaria per conto della «Quadrifoglio Group», una società che operava per conto di Amap, l'ente che gestisce le reti idriche e fognarie di Palermo. La tragedia si è verificata a Casteldaccia, una località situata a breve distanza dal capoluogo siciliano.
Un sesto operatore, rimasto intossicato, è stato prontamente intubato dal personale del servizio medico di emergenza 118 e trasportato in gravi condizioni al Policlinico di Palermo, dove è stato successivamente ricoverato in Rianimazione.
È stato un settimo membro del team a dare l'allarme e a contattare i vigili del fuoco. Le vittime si trovavano all'interno dei cunicoli dell'impianto di sollevamento delle acque reflue, impegnati nelle operazioni di manutenzione, e sembra siano stati vittime di soffocamento causato da idrogeno solforato.
Della squadra di lavoro, sei operai erano esterni alla società. Amap, responsabile della gestione delle reti idriche e fognarie di Palermo e di altri 53 comuni della provincia, ha da tempo esternalizzato diversi servizi a causa della carenza di personale, impiegando sia lavoratori di ditte esterne che lavoratori temporanei in attesa di completare le procedure di concorso per nuove assunzioni, bloccate dal 2022.
Pubblichiamo il commento di Zoello Forni, presidente nazionale di ANMIL:
“Non sappiamo come sia effettivamente accaduto, ma è un fatto che oggi 5 famiglie, inaspettatamente, non potranno più abbracciare un proprio caro il cui cuore si è fermato per esalazioni che sono state letali e per l’ennesima volta ci si chiede come sia potuto accadere”, dichiara il Presidente nazionale ANMIL Zoello Forni.
“Ma quanto vale la vita di un lavoratore e quanto siamo disposti ad accettare che intere famiglie piangano e si trovino in gravi difficoltà a causa della mancanza di sicurezza nei luoghi di lavoro, quella che dovrebbe essere costituzionalmente garantita?”.
“La nostra Associazione si stringe alle famiglie dei cinque operai che oggi hanno perso la vita a Casteldaccia, l’ennesima tragedia che poteva essere evitata e che va ad allungare l’inaccettabile lista di morti sul lavoro e siamo pienamente partecipi al dolore dei loro familiari, ai quali già da ora l’ANMIL offre la sua vicinanza e disponibilità - prosegue il Presidente Forni - affinché siano loro riconosciute tutte le prestazioni a cui hanno diritto da parte dell’INAIL, anche se nulla potrà mai compensare tale perdita”.
“Come Associazione di persone che hanno subìto direttamente o indirettamente le conseguenze di un incidente sul lavoro e di una malattia professionale, ben conosciamo la sofferenza di questi momenti, essendo invalidi del lavoro, orfani e vedove di vittime del lavoro – continua Forni – e questo ennesimo triste evento ci dà modo di ricordare la gravità degli infortuni lavorativi, spesso neanche citati dalla stampa perché non così clamorosi, un fenomeno che non accenna a diminuire come confermano gli ultimi Open Data dell’INAIL”.
“La situazione non è certo migliore in Sicilia – continua il Presidente ANMIL Palermo, Salvatore Malaponti – dove nei primi 3 mesi del 2024 sono stati denunciati 6.335 gravi incidenti sul lavoro (registrando un aumento dello 0,8% rispetto allo scorso anno) e 10 mortali”.
“L’ANMIL continuerà a battersi per la sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso le Testimonianze delle vittime, soprattutto verso i giovani che dobbiamo educare alla prevenzione affinché queste tragedie non accadano più - dichiarano i due rappresentanti dell’Associazione – e alle Istituzioni chiediamo di passare ad una più concreta informazione e formazione dei lavoratori su questi temi che fermi questa ingiusta e assurda strage sul lavoro”.
RFG
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