Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

21/12/2021: Contagi sul lavoro da Covid-19

Tra gennaio e novembre 2021 in calo denunce (-69,5%) e casi mortali (-50,7%)

ROMA - Dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 30 novembre i contagi sul lavoro da Covid-19 segnalati all’Inail sono 185.633, pari a oltre un sesto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e al 3,7% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data.

A rilevarlo è il 22esimo report nazionale sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Inail, da cui emerge anche che rispetto alle 183.147 denunce registrate dal monitoraggio mensile precedente i casi in più sono 2.486 (+1,4%), di cui 1.525 riferiti a novembre, 425 a ottobre, 62 a settembre e 67 ad agosto scorsi, mentre gli altri 407 casi sono riferiti per il 57,0% agli altri mesi del 2021 e il restante 43,0% al 2020. Il consolidamento dei dati permette, infatti, di acquisire informazioni non disponibili nelle rilevazioni precedenti.

Rispetto ai primi 11 mesi del 2020, le infezioni di origine professionale denunciate da gennaio a novembre di quest’anno, benché non consolidate, sono in calo del 69,5%. Il 2020, con 148.391 contagi sul lavoro, raccoglie il 79,9% di tutti i casi segnalati all’Istituto dall’inizio della pandemia, con i mesi di novembre (40.621 denunce) e marzo (28.684) ai primi due posti. Il 2021, con 37.242 denunce in 11 mesi, al momento pesa invece per il restante 20,1%.

Da febbraio di quest’anno il fenomeno è in significativa discesa e i 240 casi di giugno, sebbene ancora provvisori, continuano a rappresentare il minor numero di contagi mensili registrati dall’anno scorso, sensibilmente inferiore anche al minimo precedente osservato a luglio del 2020 (con poco più di 500 casi). In generale, se nel 2020 l’incidenza media delle denunce da Covid-19 sul totale di tutti gli infortuni denunciati all’Inail è stata di una denuncia ogni quattro, nei primi 11 mesi del 2021 si è scesi a una su 14.

I decessi sul lavoro da nuovo Coronavirus segnalati all’Istituto dall’inizio della pandemia sono 797, oltre un quarto degli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati da gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,6% rispetto al complesso dei deceduti nazionali da Covid-19 comunicati dall’Iss alla stessa data. Rispetto ai 782 rilevati dal monitoraggio dello scorso 31 ottobre, i casi mortali sono 15 in più, di cui due avvenuti a novembre e 13 nei mesi precedenti (nove nel 2021 e quattro nel 2020). Rispetto ai primi 11 mesi del 2020, i decessi tra gennaio e novembre di quest’anno, benché non consolidati, sono in calo del 50,7%.

Il 2020, con 563 decessi, raccoglie il 70,6% di tutti i casi mortali da contagio pervenuti fino al 30 novembre di quest’anno, con i mesi di aprile (196 casi) e marzo (141) ai primi due posti. Il 2021, con 234 decessi da Covid-19 nei primi 11 mesi, per ora pesa invece per il restante 29,4% sul totale dei contagi con esito mortale denunciati da inizio pandemia, con marzo e aprile al primo posto per numero di casi (51 per entrambi). Se l’anno scorso l’incidenza media dei decessi da nuovo Coronavirus sul totale dei casi mortali segnalati all’Inail è stata di circa una denuncia ogni tre, tra gennaio e novembre di quest’anno è scesa a una su sei.

La maggioranza dei casi mortali riguarda gli uomini (82,7%) e i lavoratori nelle fasce di età 50-64 anni (71,4%), over 64 anni (18,6%) e 35-49 anni (9,4%), mentre tra gli under 35 si registra solo lo 0,6% dei morti. Allargando l’analisi a tutti i contagi sul lavoro, il rapporto tra i generi si inverte. La quota delle lavoratrici contagiate sul totale dei casi denunciati, infatti, è pari al 68,3%. La componente femminile, in particolare, supera quella maschile in tutte le regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 48,7%, del 46,0% e del 44,3%.

L’età media dei contagiati dall’inizio della pandemia è di 46 anni per entrambi i sessi e 59 per i deceduti (57 per le donne, 59 per gli uomini). Il 42,4% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (19,0%) e over 64 anni (2,0%). Gli italiani sono l’86,5%, mentre il restante 13,5% delle denunce riguarda lavoratori stranieri, concentrati soprattutto tra rumeni (21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (12,5%), albanesi (8,1%), moldavi (4,6%), ecuadoriani (4,1%) e svizzeri (4,0%). Più di nove morti su 10 sono italiani (90,2%), mentre la comunità straniera con più decessi denunciati è quella peruviana, con il 15,4% dei casi mortali dei lavoratori stranieri, seguita da quelle albanese (11,5%) e rumena (7,7%).

Quasi tutti i contagi sul lavoro (96,9%) e i casi mortali (88,0%) denunciati riguardano la gestione assicurativa dell’Industria e servizi, mentre le infezioni di origine professionale registrate nelle restanti gestioni per Conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali), Agricoltura e Navigazione sono 5.883, con 95 decessi. Sono circa 3.200, in particolare, i contagi di insegnanti, professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di università statali e private, riconducibili sia alla gestione dei dipendenti del Conto dello Stato sia al settore Istruzione della gestione Industria e servizi.

Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – si conferma al primo posto con il 64,8% delle denunce e il 22,4% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,4% dei casi mortali.

Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il trasporto e magazzinaggio, secondo per numero di decessi con il 12,9% del totale, il manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), al terzo posto per casi mortali denunciati con l’11,8%, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…), e le attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale).

Nei primi 11 mesi di quest’anno in vari settori produttivi si riscontrano, però, alcune differenze nell’evoluzione dei contagi rispetto al 2020. In termini assoluti la sanità e assistenza sociale ha mostrato un numero di infortuni da Covid-19 in costante discesa, registrando nel mese di giugno il suo livello più basso, con una sessantina di casi (erano più di 400 a giugno 2020), per proseguire nella seconda parte dell’anno con un andamento altalenante e due lievi risalite in corrispondenza di agosto e novembre, mesi in cui si superano i 470 contagi. In termini di incidenza, a partire dallo scorso febbraio il settore ha avuto riduzioni che, tuttavia, negli ultimi cinque mesi mostrano segnali di ripresa. Altri comparti produttivi, come il trasporto e magazzinaggio e il commercio, nel corso del 2021 hanno invece fatto registrare incidenze di contagi professionali maggiori rispetto allo scorso anno.

Dall’analisi per professione dell’infortunato emerge che più di un quarto dei decessi (26,0%) riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale, con la categoria dei tecnici della salute al primo posto con il 37,3% delle denunce complessive, l’82,6% delle quali relative a infermieri, e il 9,7% dei casi mortali codificati (il 65,8% infermieri). Seguono gli operatori socio-sanitari con il 18,1% delle denunce (e il 3,8% dei decessi), i medici con l’8,5% (e il 5,1% dei decessi), gli operatori socio-assistenziali con il 6,8% (e il 2,6% dei decessi) e il personale non qualificato nei servizi sanitari (ausiliario, portantino, barelliere) con il 4,7% (e il 3,3% dei decessi).

Il restante personale coinvolto riguarda, tra le prime categorie professionali, gli impiegati amministrativi, con il 4,7% delle denunce e il 10,0% dei casi mortali, gli addetti ai servizi di pulizia, con il 2,3% dei contagiati e il 2,4% dei deceduti, i conduttori di veicoli, con solo l’1,3% dei contagi ma ben il 7,8% dei decessi, gli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta (1,0%), gli addetti ai servizi di sicurezza, vigilanza e custodia, e i professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate (entrambi con lo 0,9%).

A partire dallo scorso febbraio, si osserva in generale un calo significativo delle denunce anche rispetto alla professione dell’infortunato, con incidenze in riduzione per alcune categorie, tra le quali le professioni sanitarie, che negli ultimi cinque mesi mostrano, però, segnali di ripresa dei contagi. Altre professioni, con il ritorno alle attività, hanno visto aumentare l’incidenza delle infezioni di origine professionale rispetto al 2020. È il caso, per esempio, degli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali, degli impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta, degli insegnanti di scuola primaria e degli impiegati addetti agli sportelli e ai movimenti di denaro.

L’analisi territoriale evidenzia una distribuzione delle denunce del 42,2% nel Nord-Ovest (prima la Lombardia con il 25,0%), del 24,6% nel Nord-Est (Veneto 10,5%), del 15,3% al Centro (Lazio 6,7%), del 12,9% al Sud (Campania 5,9%) e del 5,0% nelle Isole (Sicilia 3,4%). Le province con il maggior numero di contagi da inizio pandemia sono quelle di Milano (9,6%), Torino (6,9%), Roma (5,4%), Napoli (4,0%), Brescia e Varese (2,5% ciascuna), Verona e Genova (2,4% ciascuna), Bologna (2,3%) e Firenze (2,0%).

Milano è la provincia che registra il maggior numero di contagi professionali accaduti nel solo mese di novembre, seguita da Roma, Torino, Trieste, Napoli, Brescia, Venezia, Messina, Genova, Bologna, Imperia, Como, Cremona e Verona. Le province che registrano i maggiori incrementi percentuali rispetto alla rilevazione di ottobre – non per contagi avvenuti in novembre ma per il consolidamento dei dati in mesi precedenti – sono però quelle di Messina (+7,1%), Trieste e Ascoli Piceno (+6,9% per entrambe), Crotone (+6,0%), Pistoia (+5,9%), Gorizia (+4,5%), Siracusa (+4,4%), Cosenza e Catania (+4,2% per entrambe).

Prendendo in considerazione solo i decessi, la quota del Nord-Ovest sul totale scende al 36,3% (prima la Lombardia con il 24,7%), mentre il Sud, con il 26,0% dei casi mortali denunciati, contro il 12,9% riscontrato sul complesso delle denunce, precede il Centro (18,3%), il Nord-Est (12,8% rispetto al 24,6% delle denunce totali) e le Isole (6,6%). Le province con più decessi da inizio pandemia sono Napoli (7,9%), Roma (7,8%), Milano (6,5%), Bergamo (6,4%), Brescia e Torino (4,0% ciascuna), Cremona e Genova (2,4% ciascuna), Bari, Caserta e Palermo (2,1% ciascuna), Parma e Salerno (2,0% ciascuna).


25/02/2019: Le "Faccende pericolose" delle casalinghe

Il 5 marzo una conferenza in Senato e un opuscolo con le vignette di Michele Russo un ventenne che parla di sicurezza sul lavoro attraverso il disegno


22/02/2019: Scavi archeologici illegali: tutto il mondo è paese

Una notizia che viene dal Cairo si somma a notizie che provengono spesso da varie zone della Campania, in particolare nel territorio vesuviano.


21/02/2019: Medico competente: quando e da chi deve essere fatto l'invio dei dati?

Interpello alla Commissione: quale medico competente deve effettuare la comunicazione prevista entro il 31 Marzo?


20/02/2019: 25 anni di lavoro congiunto per un’Europa sana e sicura

Il nuovo regolamento istitutivo dell’EU-OSHA riconosce il lavoro svolto e la sua importanza per il futuro


19/02/2019: Motivare alla sicurezza: l’equilibrio nelle motivazioni

Non solo un numero limitato di motivazioni, ma anche con una significativa salienza.


18/02/2019: La testimonianza delle vittime del lavoro è fondamentale

Quanto incide il rispetto delle regole sulla sicurezza sul lavoro? ANMIL intervista a Sigfrido Ranucci.


15/02/2019: L’EU-OSHA opera di pari passo con la legislazione dell’UE

L'importanza della direttiva quadro sulla sicurezza e la salute sul lavoro


14/02/2019: Definitivamente abolito il sistema di tracciabilità dei rifiuti - Sistri

Abolito il Sistri, istituito il «Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti».


13/02/2019: Un video sulla valutazione dei rischi per gli acconciatori

La valutazione dei rischi con OiRA per gli acconciatori illustrata in un nuovo video


12/02/2019: Progetto di ricerca: Gestione efficace Primo Soccorso aziendale

Un importante progetto relativo all'analisi della gestione del Primo Soccorso negli ambienti di lavoro in un’ottica integrata aziendale


11/02/2019: Un campione italiano di protezione dei dati personali

Un giusto riconoscimento


08/02/2019: ILO: Lavora per un futuro più luminoso

La Commissione globale sul futuro del lavoro ha lavorato alla identificazione di sfide e opportunità riguardanti il mondo del lavoro.


07/02/2019: Modificata la direttiva sugli agenti cancerogeni

Modificata la 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni


06/02/2019: Albo Gestori Ambientali: chiarimenti su sublocazione veicoli

La Circolare Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali n. 1 del 28/1/2019


05/02/2019: 1-2 marzo Safety Work Forum

Prima fiera della sicurezza e salute sul lavoro in Romagna


04/02/2019: Giornata mondiale contro il cancro: l'esposizione ai fattori di rischio sul lavoro

I consigli per i datori di lavoro in caso di ripresa del lavoro dei lavoratori affetti da cancro


01/02/2019: Inail. Tagliare fondi per la prevenzione è sbagliato

I dati sugli incidenti sul lavoro dovrebbero far riflettere sull’inopportunità del taglio degli incentivi Inail.


31/01/2019: Nuovi dati concernenti l’esposizione a sostanze pericolose sul luogo di lavoro

Un metodo basato sui dati per valutare l’esposizione a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro dell’UE


30/01/2019: Gli incidenti sul lavoro in primo piano nel nuovo tg3

Giuseppina Paterniti, la direttrice della testata annuncia la sua campagna sulla sicurezza


29/01/2019: SUVA: sistema di allarme e sentinella in Svizzera

Gli approcci allarme e sentinella per l’individuazione, il monitoraggio e la prevenzione delle malattie correlate al lavoro


51.5 52.5 53.5 54.5 55.5 56.5 57.5 58.5 59.5 60.5 61.5