Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

16/05/2019: Contro il totalitarismo digitale serve un Privacy Shield Ue-Cina

Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali

(di Michele Pierri, "Formiche", 15 maggio 2019)

In Cina si assiste a una convergenza di elementi – massiccia raccolta di dati, diffusione nel mondo di infrastrutture (anche 5G) a condizioni di vantaggio e investimenti in tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale – che rappresenta “una straordinaria criticità nello scenario internazionale”, al momento sottovalutata. Uno scenario che si combina a piattaforme che arrivano da Oriente che entrano sempre più nel mercato del consumo europeo e globale, rispetto alle quali “i cittadini sono davvero indifesi”, perché non esiste un accordo come come il Privacy Shield tra Ue e Stati Uniti, che obbliga le piattaforme occidentali a tener conto del diritto Ue.

A evidenziarlo è Antonello Soro presidente dell’autorità per la protezione dei dati personali. In una intervista esclusiva con Formiche.net, a pochi giorni dalla scadenza del mandato il Garante Privacy fa un riepilogo del suo settennato e di alcune delle vicende più importanti con le quali si è confrontato, dai casi Snowden e Cambridge Analytica, passando per l’avvento del Gdpr fino alle recenti polemiche sui provvedimenti a carico della piattaforma Rousseau. Con un filo conduttore: l’impetuoso cambiamento tecnologico in atto e i rischi che ne possono derivare.

 

Presidente Soro, mentre impazza lo scontro tecnologico tra Usa e Cina, nella sua ultima relazione annuale da Garante Privacy lei ha posto l’accento su nuovi pericoli provenienti da Pechino. Quali?

Piattaforme che arrivano da Oriente entrano sempre più nel mercato del consumo europeo e globale. Rispetto a queste piattaforme i cittadini sono davvero indifesi, perché non esiste un accordo come in passato fu il Safe Harbor e com’è soprattutto oggi il Privacy Shield tra Ue e Stati Uniti, che obbliga le piattaforme occidentali a tener conto del diritto Ue. Nel caso della Cina, invece, mancano simili accordi quadro e quindi analoghe cornici di garanzia. Naturalmente, l’introduzione di tutele adeguate in un sistema così peculiare come quello cinese è alquanto più complessa di quanto non lo sia nel caso statunitense. Questo è un tema su cui dobbiamo assolutamente riflettere.

 

La Cina viene citata spesso anche in relazione ai timori per la sicurezza derivanti al 5G di aziende come Huawei e Zte, di cui lei ha parlato non solo nella Relazione, ma anche in una audizione del Copasir.

Il caso cinese è preoccupante proprio per questo motivo: una convergenza strutturale fra la raccolta dei dati fatta dai provider e quella fatta dallo Stato per ragioni di sicurezza nazionale. Il controllo che ne viene fuori è un controllo pervasivo, che potrebbe riguardare anche i cittadini europei. In Cina si concentrano moltissimi dei fattori decisivi per il futuro dell’umanità. Pechino ha un patrimonio di dati raccolti e elaborati già enorme vista la sua popolazione. Ha investito molte risorse in questo settore, mettendo in piedi un imponente mercato dell’intelligenza artificialeHanno acquisito competenze avanzate nella costruzione di infrastrutture, e in particolare del 5G, che offrono in tutto il mondo a condizioni di vantaggio. La combinazione di questi fattori rappresenta una straordinaria criticità nello scenario internazionale. Ma non mi pare che essa abbia oggi un posto adeguato nell’agenda politica occidentale.

 

Sempre sul tema di una deriva della sorveglianza, lei ha recentemente richiesto regole più stringenti per l’utilizzo dei captatori informatici, i cosiddetti trojan. Perché?

Vorrei essere chiaro: non ho mai messo in discussione né le intercettazioni in sé né l’utilizzo dello strumento tecnologico per realizzarle, che ritengo giusto e doveroso soprattutto per alcune fattispecie di reato, in primis terrorismo e crimine organizzato. Ne ho semmai messo in discussione le modalità. Una criticità di cui tenere conto è l’esternalizzazione di segmenti importanti delle procedure di intercettazione, in particolare quando siano realizzate con tecnologie all’avanguardia. Ciò rende la filiera dell’attività investigativa alquanto più complessa e vulnerabile, soprattutto nel caso di utilizzo di tecnologie invasive quali software spia posti su piattaforme accessibili a tutti e non inoculati direttamente nel dispositivo dell’indagato.L’esperienza di Exodus lo insegna, ma non è l’unica. Per questo io credo che uno strumento, quale quello del trojan, capace di compiere una pluralità di operazioni investigative spesso anche ostacolando la ricostruzione delle attività compiute, necessiti di ulteriori garanzie. Lo abbiamo chiesto in fase di parere sulla riforma Orlando e lo chiediamo ancora: sono necessarie tutele più forti, a fronte di tecnologie così invasive e in continua evoluzione. la libertà e le esigenze di accertamento dei reati devono poter essere coniugate nel rispetto del canone di proporzionalità.

 

Stiamo assistendo a una serie di attacchi informatici. Uno ha riguardato anche il Garante e in particolare l’ex registro dei trattamenti. Pochi giorni prima erano stati colpiti gli avvocati romani e alcune telco. A che cosa si deve questa escalation?

Non esiste un sistema assolutamente e per definizione invulnerabile, nemmeno il nostro. Persino il Pentagono è stato attaccato. I cyber attacchi sono in una fase di crescita vertiginosa in tutto il mondo. E sappiamo che le misure di protezione messe in atto nel pubblico e nel privato sono generalmente inadeguate Il problema è farsene carico, soprattutto in un momento in cui tutte le relazioni ostili tra gli Stati e dentro gli Stati si svolgono nella dimensione digitale.

Mettere al riparo gli asset informatici è una condizione ineludibile per competere o semplicemente per il corretto andamento dell’economia e delle istituzioni. Gli illeciti si verificano anche offline. Ma mentre nella realtà materiale abbiamo presidi di polizia e una cultura stratificata nei secoli, nel quinto dominio mancano ancora la giusta attenzione, ma anche presidi sufficienti.

 

È vero anche nel caso della piattaforma Rousseau, che lei ha multato? O, come rilevano i pentastellati, è un dossier dal carattere politico?

Al di là delle polemiche politiche, che lasciano il tempo che trovano, noi abbiamo adottato due provvedimenti con tempi se possibile più lunghi di quelli abituali. Lo abbiamo fatto proprio perché, trattandosi di una piattaforma nella quale si esercitano forme di partecipazione democratica, abbiamo voluto attenerci alla massima cautela. E, al di là le dichiarazioni pubbliche, abbiamo adottato un provvedimento che è stato evidentemente ritenuto fondato, dal momento che non è stata presentata opposizione. Erano e sono necessari adeguamenti a quella struttura per la funzione che svolge. Essa, infatti, non rappresenta un mero collettore di informazioni generiche ma, lo ripeto, uno spazio in cui si esercita la partecipazione democratica.

 

Si avvicinano le elezioni europee ed è di pochi giorni fa la notizia di nuove pagine chiuse da Facebook. In questi anni è cresciuta la collaborazione dei cosiddetti Over-The-Top sui casi di propaganda e fake news?

Sicuramente c’è un cambiamento non solo formale, ma sostanziale nell’atteggiamento delle piattaforme che utilizziamo, per la maggior parte americane. Non è dipeso, però, da un ravvedimento, quanto, io credo, dalla consapevolezza che per qualunque impresa – anche quelle minori – l’efficace difesa del patrimonio informativo diventerà un vantaggio competitivo e un fattore reputazionale.
A questo vanno aggiunti alcuni cambiamenti importanti. Uno, come già detto, è quello della sensibilità degli utenti. L’altro riguarda però il diritto e, in particolare, le innovazioni contenute nel nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati personali, il Gdpr, alla cui stesura ha fornito un contributo prezioso l’organo di coordinamento dei garanti europei. Ormai circa 120 Paesi nel mondo hanno adottato o stanno adottando discipline simili a quella europea. Vuol dire che questo tipo di approccio non può essere trascurato o ignorato.

 

Che tipo di settennato è stato il suo?

L’Autorità è stata e continuerà a essere una finestra sui cambiamenti che sono in corso nel mondo. In questi anni abbiamo incrociato tantissimi episodi che hanno generato dibattiti e hanno prodotto un cambiamento non marginale nella consapevolezza dei cittadini: dalle rivelazioni di Snowden che avevano acceso un faro sulle attività delle agenzie di sicurezza, per terminare con il caso Cambridge Analytica con la profilazione di massa degli utenti. Entrambi i casi sono serviti a promuovere, a livello globale, un momento riflessione. Con una differenza non di poco conto.

 

Quale?

Mentre nel primo caso la questione veniva percepita come importante ma distante, ovvero riguardante solo alcuni soggetti sottoposti a controllo in ipotesi determinate, nel secondo si è preso atto del fatto che quello della sorveglianza digitale è un problema che interessa – anche se in modo differente – quasi tutti gli esseri umani in tutto il pianeta. Vi è stata così una presa di coscienza generale, che consideriamo un traguardo rilevante anche se bisogna fare ancora tanto.

 

Fonte: Garante Privacy

 


21/04/2023: Firmato un nuovo protocollo per migliorare formazione e prevenzione

L’Inail firma un protocollo con la confederazione AEPI che prevede la realizzazione di studi e iniziative congiunte per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro, attraverso lo sviluppo di linee guida, buone pratiche e strumenti per la riduzione dei rischi.


19/04/2023: La sicurezza e la salute nel settore dell’istruzione in Europa

Registrati gratuitamente per il webinar del 26 aprile "Gestione della SSL nel settore dell’istruzione: la situazione nei luoghi di lavoro europei"


18/04/2023: Salute e sicurezza nelle aree portuali

Firmato un protocollo tra Inail, Mit e Assoporti


14/04/2023: Salute e sicurezza sul lavoro, il Civ Inail approva le Linee di mandato 2022-2026

Il Consiglio di indirizzo e vigilanza, presieduto da Guglielmo Loy, ha dato il via libera all’unanimità al documento strategico della VII Consiliatura, che definisce l’orizzonte verso il quale indirizzare l’azione dell’Istituto nel prossimo quadriennio


11/04/2023: Forum della prevenzione

Gli eventi di "Made in INAIL: innovazione, salute, sicurezza".


11/04/2023: NESSUN DUBBIO: Spettacolo teatrale

A Imola il 28 aprile: nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro.


05/04/2023: Il resoconto della 19ª Giornata della Sicurezza

Un'importante occasione di confronto tra tutti gli “attori” che sul territorio si occupano di sicurezza sui luoghi di lavoro.


04/04/2023: La neve di oggi è l’acqua di domani

lo strumento IT-SNOW


31/03/2023: Intelligenza artificiale: il Garante blocca ChatGPT

Raccolta illecita di dati personali. Assenza di sistemi per la verifica dell’età dei minori


30/03/2023: Gli ispettori antincendio svolgono un ruolo fondamentale per la sicurezza sul lavoro

La presenza del vicepresidente dell’Inail alla cerimonia di giuramento testimonia l’importanza della collaborazione tra l’Istituto e il Corpo dei Vigili del fuoco nella formazione degli addetti e nella prevenzione del rischio incendi


30/03/2023: Esposizione derivante da sorgenti 5G in modalità Stand-Alone

Pubblicato uno studio curato da ARPA Lazio, Università di Roma Tor Vergata e Università di Cassino


29/03/2023: Nasce l’Osservatorio Permanente su Ambiente, Lavoro e Sicurezza

Un think tank rivolto agli operatori economici virtuosi, da sempre impegnati per la sicurezza sul lavoro.


27/03/2023: Denuncia/comunicazione di infortunio, malattia professionale

Il 30 marzo 2023 è previsto l’aggiornamento di tabelle tipologiche relative alla comunicazione di infortunio, alle denunce di infortunio, di malattia professionale e di silicosi/asbestosi, ai certificati medici di infortunio e ai patronati.


24/03/2023: Piano triennale per la prevenzione 2022-2024

Uno strumento per anticipare i rischi legati ai cambiamenti del mondo del lavoro


23/03/2023: L’Inail in udienza dal Papa

Le norme sulla sicurezza non possono mai essere viste come un peso o un fardello inutile


22/03/2023: Giornata mondiale dell’acqua 2023


20/03/2023: Rischi lavorativi nelle lavanderie industriali

Nell’evento in programma il 22 marzo, organizzato da Assosistema Confindustria con il patrocinio dell’Inail, verrà illustrata l’analisi degli infortuni occorsi in questo comparto industriale.


13/03/2023: Violenze e aggressioni contro gli operatori sanitari

Nel triennio 2019-2021 accertati più di 4.800 casi


13/03/2023: Report COVID-19: la diminuzione dei casi e l’importanza delle misure

Un report settimanale delle Regioni riporta indicazioni sull’incidenza di nuovi casi con infezione da SARS-CoV-2 in Italia e sulla necessità di continuare ad adottare le misure comportamentali individuali e collettive previste e/o raccomandate.


08/03/2023: Giornata internazionale della donna

Gli ambienti di lavoro possono contribuire a individuare e sostenere le vittime di violenza domestica


8.5 9.5 10.5 11.5 12.5 13.5 14.5 15.5 16.5 17.5 18.5