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19/03/2020: Coronavirus: le ultime ordinanze delle regioni
Nuove ordinanze e verso proroga restrizioni
Si studiano maggiori restrizioni, sia nelle ordinanze regionali che nelle prescrizioni nazionali, per migliorare le attività di prevenzione sanitaria da contagio coronavirus.
E’ ormai chiaro, visto l’andamento epidemiologico, che si va verso una proroga dei provvedimenti del Governo, lo annuncia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed e' ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincera' a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non e' ragionevole dire di piu', ma e' chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attivita' aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”.
“Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte – afferma il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina - di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un'altra data per l'apertura" delle scuole "tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”.
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese richiama alla responsabilità: ciascuno diventi controllore di se stesso, perché questi sono giorni cruciali, che non permettono stili di vita superficiali e disinvolti.
E’ prevista anche una nuova stretta per arginare i comportamenti scorretti di chi ancora continua a spostarsi senza motivo e nuove limitazioni nei trasporti ferroviari e marittimi (merci escluse). La stretta dovrebbe riguardare le attività all'aperto ma anche altre misure più restrittive.
Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato una nuova ordinanza anti Coronavirus che limita ulteriormente gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Sara' valida fino al 3 aprile. In base all'ordinanza, vengono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici. Viene poi limitato l'uso della bicicletta, consentito esclusivamente "per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche": quindi ragioni di lavoro, di salute o altre necessita', come ad esempio gli acquisti di generi alimentari. Identica limitazione per gli spostamenti a piedi.
Quindi Stefano Bonaccini sollecita provvedimenti piu' restrittivi da parte del Governo: "Ci sono troppi comportamenti irresponsabili, credo, e lo dico al Governo, che serva qualche altra misura restrittiva. Non possiamo rischiare per qualche irresponsabile".
Per Bonaccini “i luoghi di lavoro dove non e' garantita la sicurezza io sono per dire che vanno assolutamente chiusi”.
Intanto il decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, firmato insieme al Ministro della salute, prevede un’ulteriore stretta nei servizi di trasporto ferroviario e marittimo di persone da e verso la Sicilia.
Mentre l'Ordinanza della regione Lazio del 18.03 (in vigore dal 19 marzo al 5 aprile) prevede che le disposizioni previste nell’ordinanza di ieri (orari limite per l’apertura e la chiusura degli esercizi, 8.30 e 19.00 dal lunedì al sabato e 8.30 e 15.00 la domenica) non si applicano, oltre che alle farmacie e parafarmacie, anche: alle edicole (attività di commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici); ai distributori automatici; ai benzinai (aree di servizio e di rifornimento carburanti), sia quelli situati sulla rete stradale, sia quelli autostradali, compresi i self-service.
L’ordinanza prevede poi che “nei piccoli Comuni”, ossia quelli sotto i 5.000 abitanti, “con carenza di attività commerciali al dettaglio di beni di prima necessità e, in particolare, di medie e grandi strutture di vendita”, i sindaci potranno, con ordinanza, anticipare l’orario di apertura dei negozi rispetto a quanto previsto dall’ordinanza regionale di ieri (le 8.30).
E’ ormai chiaro, visto l’andamento epidemiologico, che si va verso una proroga dei provvedimenti del Governo, lo annuncia il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed e' ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincera' a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non e' ragionevole dire di piu', ma e' chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attivita' aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”.
“Penso si andrà nella direzione che ha detto il presidente Conte – afferma il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina - di prorogare la data del 3 aprile ma in questi giorni invito tutti alla massima responsabilità. Non è possibile dare un'altra data per l'apertura" delle scuole "tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico. Riapriremo le scuole solo quando avremo la certezza di assoluta sicurezza”.
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese richiama alla responsabilità: ciascuno diventi controllore di se stesso, perché questi sono giorni cruciali, che non permettono stili di vita superficiali e disinvolti.
E’ prevista anche una nuova stretta per arginare i comportamenti scorretti di chi ancora continua a spostarsi senza motivo e nuove limitazioni nei trasporti ferroviari e marittimi (merci escluse). La stretta dovrebbe riguardare le attività all'aperto ma anche altre misure più restrittive.
Il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato una nuova ordinanza anti Coronavirus che limita ulteriormente gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Sara' valida fino al 3 aprile. In base all'ordinanza, vengono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici. Viene poi limitato l'uso della bicicletta, consentito esclusivamente "per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche": quindi ragioni di lavoro, di salute o altre necessita', come ad esempio gli acquisti di generi alimentari. Identica limitazione per gli spostamenti a piedi.
Quindi Stefano Bonaccini sollecita provvedimenti piu' restrittivi da parte del Governo: "Ci sono troppi comportamenti irresponsabili, credo, e lo dico al Governo, che serva qualche altra misura restrittiva. Non possiamo rischiare per qualche irresponsabile".
Per Bonaccini “i luoghi di lavoro dove non e' garantita la sicurezza io sono per dire che vanno assolutamente chiusi”.
Intanto il decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, firmato insieme al Ministro della salute, prevede un’ulteriore stretta nei servizi di trasporto ferroviario e marittimo di persone da e verso la Sicilia.
Mentre l'Ordinanza della regione Lazio del 18.03 (in vigore dal 19 marzo al 5 aprile) prevede che le disposizioni previste nell’ordinanza di ieri (orari limite per l’apertura e la chiusura degli esercizi, 8.30 e 19.00 dal lunedì al sabato e 8.30 e 15.00 la domenica) non si applicano, oltre che alle farmacie e parafarmacie, anche: alle edicole (attività di commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici); ai distributori automatici; ai benzinai (aree di servizio e di rifornimento carburanti), sia quelli situati sulla rete stradale, sia quelli autostradali, compresi i self-service.
L’ordinanza prevede poi che “nei piccoli Comuni”, ossia quelli sotto i 5.000 abitanti, “con carenza di attività commerciali al dettaglio di beni di prima necessità e, in particolare, di medie e grandi strutture di vendita”, i sindaci potranno, con ordinanza, anticipare l’orario di apertura dei negozi rispetto a quanto previsto dall’ordinanza regionale di ieri (le 8.30).
Fonte: regioni.it
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