Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

16/11/2015: Facebook Safety Check per gli attacchi terroristici di Parigi

Facebook ha attivato il Safety Check per gli attentati di Parigi: un servizio privato che, se coordinato da entità istituzionali, avrebbe maggior valore.

E poi a un certo punto Facebook ha attivato il Safety Check su Parigi. Il Safety Check è quel servizio che Facebook ha predisposto per le situazioni di emergenza: attraverso l’app del social network, viene chiesto lo stato di salute a chi si trova in zone in cui è avvenuto qualcosa di disastroso . “Stai bene?” chiede l’app: basta un click per far sapere ad amici e parenti che si sta bene e che non si è coinvolti in quanto accaduto. Facebook ha attivato il Safety Check non appena è stata chiara la natura dell’emergenza nella capitale francese: centinaia di morti, vari attacchi in tutta la città, il caos ovunque.
Il meccanismo è chiaro ed è un grande valore in momenti come quelli vissuti a Parigi nella giornata di ieri: un click sullo smartphone è sufficiente per garantire il proprio stato di salute e per tranquillizzare i propri amici. Tuttavia ci sono considerazioni più complesse e profonde a circondare un servizio di questo tipo: non tutti sono iscritti a Facebook, ad esempio, né debbono sentirsene in dovere. Inoltre, si tratta di un servizio di utilità sociale delegato deliberatamente (anzi, in realtà fatto proprio) da un gruppo privato. Se nell’emergenza tutto ciò possa apparire superfluo, col senno del poi occorrerà tornare a riflettere su questa dinamica poiché punto focale di un problema di interpretazione della realtà da parte delle istituzioni.

Facebook Safety Check per gli attacchi terroristici di Parigi
A seguito degli attacchi terroristici, le istituzioni hanno risposto con incredibile solerzia in un ampio numero di modi: le forze dell’ordine sono intervenute in massa e con precisione; le frontiere sono state chiuse; sono stati istituiti posti di blocco; l’esercito è stato fatto confluire verso Parigi nel giro di poche ore. Eppure nessun servizio pubblico è stato in grado di far dialogare le persone tra di loro per un “safety check” che fosse realmente accessibile a tutti, liberamente, senza entità private a mediarne le dinamiche. Difficile pensare inoltre che i dati raccolti da Facebook siano andati a favore delle istituzioni in cerca di persone o informazioni.
 
Facebook agisce per sé e per i propri utenti: come giusto, come lecito, guai fosse il contrario. Altri social network e altri gruppi (si ricorda quanto operato da Google in caso di terremoti o tsunami) hanno operato in modo medesimo. Le istituzioni non hanno invece strumenti per dialogare direttamente con le persone in modo capillare. Quando si relazionano con i gruppi privati, purtroppo, lo fanno spesso per estendere il proprio monitoraggio o per aggravare istinti censori. Finora è mancato invece uno sforzo cooperativo, un modo per creare protocolli che possano creare ad esempio un safety check condiviso, onnicomprensivo, che possa raggiungere chiunque a prescindere dal device utilizzato, dall’app disponibile, dagli account in possesso e dalle tecnologie a cui si ha accesso.
La strage di Parigi racconta alle istituzioni che se si intende davvero sfruttare il digitale per arginare i pericoli o per intervenire nelle urgenze occorre lavorare in modo trasparente e aperto, forzando i grandi gruppi al dialogo affinché in queste dinamiche si possa creare valore da mettere gratuitamente a disposizione delle collettività. La Rete non deve essere uno strumento di controllo e repressione, ma una piattaforma meritevole di politiche costruttive dedicate.
 
Perché questo è l’uomo: un animale abituato a vivere in collettività. Chiuso nel proprio egoismo, nelle proprie case, nelle proprie religioni e nelle proprie convinzioni, ma sempre e comunque spinto ad una pulsione di branco che la società deve assecondare e guidare. Ben venga il Safety Check di Facebook e il plauso vada a chi ne ha ideate le dinamiche. Ma un plauso ben più nobile vada a chi saprà chiedere ai Mark Zuckerberg e Larry Page di turno di mettere a disposizione questi strumenti con un protocollo aperto e condiviso, ove non esistono concorrenti né nemici, ove il mondo globale sappia trovare un massimo comune denominatore su cui costruire nuovamente valori da mettere a fattor comune.
Questione di metodo, più che altro. Nulla di cui discutere oggi, in cui l’emergenza travolge qualsiasi logica. Ma fin da domani, proprio sull’esperienza di Parigi, sia il metodo collaborativo un imprinting per tentare di costruire un mondo migliore. Ed a farlo sia proprio chi fino ad oggi ha dimostrato invece un immenso fallimento programmatico laddove le questioni travalicano le frontiere: la politica.
 
Update
A poche ore di distanza dagli attacchi di Parigi, ecco gli attacchi di Beirut. E la strage in Nigeria. Una escalation terribile che pone ancor più seriamente la domanda relativa alle responsabilità delle istituzioni ed ai limiti dell’impegno sociale delle aziende. Perché Facebook non ha attivato il Safety Check altrove e lo ha utilizzato soltanto a Parigi? Mark Zuckerberg si è trovato costretto a rispondere di fronte all’evidenza dei fatti e lo ha fatto con un poco convincente giro di parole (una presa di coscienza e poco più):
Molte persone hano giustamente chiesto come mai abbiamo attivato Safety Check per Parigi ma non per le bombe di Beirut e altri luoghi. Fino a ieri, la nostra policy era di attivare dil Safety Check solo per disastri naturali. Abbiamo appena cambiato la cosa e ora pianifichiamo di attivarlo per un maggior numero di disastri umani d’ora innanzi.
La spiegazione della nuova policy è comunque convincente se non altro poiché pone un (vaghissimo) limite tra i casi che saranno trattati e quelli che non lo saranno: il Safety Check è utile soltanto laddove le emergenze abbiano un inizio e una fine determinabili. Le parole del responsabile Facebook Alex Schultz spiega come questa discriminante consentirà di attivare Safety Check in un maggior numero di casi in futuro, focalizzando però il tutto in situazioni di reale allarme e non ad esempio all’interno di zone di guerriglia. Eticamente opinabile, realisticamente condivisibile.
Ora però per Facebook inizia un esame di maturità non da poco poiché con il Safety Check così strutturato davvero il gruppo fa proprie forti responsabilità sociali. Le istituzioni, che dovrebbero farsi carico delle medesime funzioni, delegano e in parte abdicano alle proprie responsabilità. E su questo serviranno riflessioni ben più approfondite di quanto non possa scaturirne ora, in una situazione evidentemente sotto stress in seguito agli accadimenti delle ultime ore.
 
Fonte: webnews
 
 
 
 
 
 
 
 
 

25/06/2019: L’OiRA diventa globale

Lo strumento innovativo per la valutazione dei rischi sul luogo di lavoro


24/06/2019: Criptovalute. "Con la moneta i big del web diventano Stati-padroni"

Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali


21/06/2019: Attività di recupero rifiuti autorizzate in forma ordinaria

Sulla conversione in legge del DL "Sblocca cantieri".


20/06/2019: Rischio industriale: quesito sulle distanze danno emissioni atmosfera

La risposta a un quesito dal Coordinamento per l’uniforme applicazione sul territorio nazionale del D. Lgs. 105/2015


19/06/2019: Dal 20 al 22 giugno l’Inail alla decima edizione del Festival del Lavoro

Nell’ambito della manifestazione l’Istituto promuove due eventi dedicati alla revisione del sistema tariffario e alla campagna di comunicazione #storiediprevenzione


18/06/2019: Il direttore esecutivo dell’EU-OSHA parla dei tumori professionali

Un’intervista con Euronews


17/06/2019: Relazione annuale 2018 dell'Eu-Osha

La relazione sintetizza come l’EU-OSHA abbia perseguito il suo obiettivo di rendere i luoghi di lavoro più sicuri e più sani in Europa. 


14/06/2019: Si aggrava ancora il bilancio delle morti sul lavoro

Il commento di ANMIL ai dati INAIL del primo quadrimestre del 2019.


13/06/2019: Incentivi alle imprese, coltivare il riso con macchinari più sicuri

In un video-racconto l’esperienza di quanto realizzato, anche grazie ai contributi Isi Inail, da un’azienda agricola specializzata nella produzione del cereale. È il secondo episodio della campagna informativa #storiediprevenzione, basata su interviste ai beneficiari dei finanziamenti


12/06/2019: Convegno: Civa: nuova procedura telematica di certificazione verifica impianti e attrezzature

Si terranno a Saronno e Lecco, mercoledì 19 e venerdì 21 giugno 2019, due convegni gratuiti organizzati da INAIL.


11/06/2019: Danno biologico: gli indennizzi in capitale per infortunati sul lavoro e tecnopatici aumentano del 40%

Via libera della Corte dei Conti al decreto ministeriale di approvazione della nuova tabella proposta dall’Inail, che migliora significativamente la prestazione economica che spetta ai lavoratori per i quali sia stata accertata una menomazione dell’integrità psicofisica compresa tra il 6% e il 15%


10/06/2019: Storie di donne per la sicurezza delle donne

Progetto Omero: un focus sulla donne che svolgono il delicato compito di RLS


07/06/2019: Reinserimento lavorativo: la “bella storia” di Claudio, di nuovo al lavoro nella sua terra

Online il video-racconto in cui un agricoltore 51enne parla dell’esperienza di riabilitazione e recupero del proprio ruolo professionale dopo un infortunio.


06/06/2019: Prevenzione 2020: formazione e buone pratiche per generare valore

Presentati dati ed esperienze delle attività realizzate dagli enti del progetto Prevenzione 2020 in compartecipazione con l’Inail e il supporto delle parti sociali per lo sviluppo della comunità professionale dei Rls/Rlst.


05/06/2019: Il 29 maggio presentate le nuove banconote europee

Due nuove banconote da 100 e 200 €, che rappresentano un balzo in avanti in termini di protezione anticontraffazione.


04/06/2019: EU-OSHA 25th Anniversary ceremony

Guarda lo streaming il 5 giugno alle 15:30


03/06/2019: Intercettazioni e tecnologia, i pericoli da evitare

Intervento di Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali


31/05/2019: La gestione dei siti contaminati e dei rischi per i lavoratori

Un convegno Inail gratuito a Venezia il 13 e 14 giugno.


30/05/2019: 31 maggio: giornata mondiale senza tabacco

Dite no al fumo e proteggete la salute dei vostri polmoni


29/05/2019: Una puntata di Blob sugli infortuni sul lavoro

Una scia di sangue dagli anni ’50 ai nostri giorni raccontata attraverso immagini di archivio di ieri e di oggi


47.5 48.5 49.5 50.5 51.5 52.5 53.5 54.5 55.5 56.5 57.5