10/03/2025: Gender gap: lo studio di ANMIL
ANMIL a Montecitorio ha presentato lo studio sul gender gap E le discriminazioni che umiliano la donna
Si è svolto venerdì 7 marzo, nella Sala Stampa della Camera dei deputati, l’evento di presentazione dello studio che ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha diffuso in occasione delle Celebrazioni della Giornata Internazionale della Donna 2025.
“Gender gap. Le discriminazioni che umiliano il ruolo della Donna”, è il titolo del rapporto curato dal Responsabile Statistico dell’Associazione, Prof. Franco D’Amico, che evidenzia il divario penalizzante subìto dalle donne nel mondo del lavoro, ponendo l’accento sulla triplice discriminazione che affrontano lavoratrici immigrate e invalide del lavoro.
“La conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro rimane ancora un miraggio nella società italiana - ha sottolineato la Presidente della Commissione di inchiesta sulle condizioni di lavoro alla Camera dei deputati, On. Chiara Gribaudo, intervenuta in apertura dei lavori - anche in ragione della mancanza di infrastrutture sociali e del pesante divario retributivo che determina la scelta di mantenere in famiglia il lavoro a tempo pieno dell’uomo a seguito della nascita di un figlio. Una penalizzazione che ricade sul nostro PIL che, investendo sul lavoro femminile, aumenterebbe di 7 punti percentuali l’anno”.
“Se non ora quando - chiede con forza la Vice Presidente Nazionale ANMIL, Graziella Nori - verranno riconosciuti i diritti delle nostre lavoratrici superando retaggi culturali obsoleti e favorendo la conciliazione dei tempi di cura con quelli professionali? L’azione di ANMIL non può prescindere dalla nuova struttura demografica. Per questa ragione – continua Nori - abbiamo favorito la nascita di un nuovo Gruppo di Lavoro interno, composto da nostre Socie immigrate invalide del lavoro. A loro l’ANMIL vuole offrire un appoggio che non è fatto solo di condivisione del dolore, ma di azioni concrete sui territori, di un dialogo portato avanti nella lingua natìa di chi cerca orientamento nel nostro sistema/Paese, soprattutto a seguito di un evento infortunistico”.
“Il gender gap deve essere letto come l’insieme delle discriminazioni e delle disparità di genere che penalizzano il ruolo femminile in tutti i campi: economico, sociale, politico, civile, lavorativo. Dal punto di vista infortunistico spiega il Prof. D’Amico - i dati INAIL del 2024, così come negli anni precedenti, mostrano che sul totale di infortuni il 36% riguarda le donne. Gli infortuni mortali sono stati 1090: 1004 hanno colpito uomini. Solo 86 donne sono morte sul lavoro. Ovviamente questo è dovuto alla strutturazione del mercato del lavoro”. Sulla condizione dei lavoratori immigrati in Italia “siamo abituati al tipico caso di cittadina straniera laureata che presta servizio come badante per i nostri anziani così come al cittadino migrante qualificato nel proprio Paese ridotto a fare il bracciante agricolo”, continua D’Amico rimarcando come, in caso di infortunio sul lavoro, queste risorse della nostra struttura occupazionale debbano far fronte alla triplice discriminazione per la loro identità di Donne, straniere e invalide.
Un trattamento che non risparmia, come rivendica l’ANMIL, neanche le invalide del lavoro nostre connazionali, dato che il divario retributivo, di riflesso, penalizza le donne sia sul piano pensionistico che per quanto riguarda gli indennizzi INAIL che si basano sul grado di inabilità (danno biologico) e sulla retribuzione percepita dal lavoratore dei dodici mesi precedenti l’evento lesivo (danno patrimoniale).
“Un’altra rivendicazione che ANMIL vuole portare nuovamente all’attenzione delle Istituzioni quest’oggi – afferma Vice Direttore Generale ANMIL David Mosseri - è l’equiparazione del regime della rendita ai superstiti INAIL alla reversibilità della pensione per quanto attiene alla percentuale riconosciuta al coniuge superstite. Il riconoscimento attuale del 50% della rendita superstiti basata sulla retribuzione del lavoratore deceduto non può consentire alle vedove del lavoro una vita dignitosa e questo deve cambiare”.
Sono intervenuti in chiusura dei lavori i vertici INAIL nelle persone del Presidente dell’Istituto Fabrizio D’Ascenzo e del Presidente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza Guglielmo Loy. “Lo studio ANMIL mette alla luce un aspetto sul quale l’Istituto insiste da sempre: i dati che mettiamo a disposizione vanno letti e compresi, calandoli nella realtà. Questo assunto e questo approfondimento servono ad elaborare strategie, sono la base per la comprensione dei fenomeni da contrastare”, ha dichiarato D’Ascenzo portando all’attenzione quanto, ancora quest’anno, sia fondamentale concentrarsi sulla sicurezza stradale per arginare il fenomeno infortunistico al femminile.
“La prevalenza degli infortuni in itinere è significativa del triplice ruolo delle Donne mogli, madri e lavoratrici. Questo sovraccarico di responsabilità è fonte di stress e influisce sul tragitto casa/lavoro. Abbiamo registrato un implemento dell’infortunio femminile in itinere negli ultimi anni”, ha concluso D’Ascenzo.
L’evento può essere rivisto attraverso il canale Youtube e le Pagine LinkedIn e Facebook “ANMIL Nazionale”.
La cartella stampa dell'evento per intero: https://www.dropbox.com/scl/
Fonte: ANMIL
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