30/07/2019: I risultati di un’indagine sugli incidenti stradali in Italia
Secondo i recenti risultati di un’indagine statistica sugli incidenti stradali nell’anno 2018 è migliorata la situazione sulle strade italiane.
Tornano a diminuire gli incidenti con lesioni, così come i feriti e le vittime della strada, dati che segnano una lieve flessione rispetto al dato 2017, e un risultato migliore della media europea.
Sono i risultati dell’indagine statistica sugli incidenti stradali nell’anno 2018, condotta dall’Istat in collaborazione con Aci, i cui dati sono stati diffusi il 25 luglio.
Sono stati infatti 172.344 gli incidenti stradali con lesioni a persone nel 2018, in calo rispetto al 2017 (-1,5%), con 3.325 vittime (-1,6%) e 242.621 feriti (-1,7%).
Il numero dei morti torna a diminuire rispetto al 2017 (-53 unità) dopo l’aumento registrato lo scorso anno.
Tra le vittime risultano però in aumento i pedoni (609, +1,5%), i ciclomotoristi (108, +17,4%) e gli occupanti di autocarri (188, +15,3%). Sono in diminuzione, invece, i motociclisti (685, -6,8%), i ciclisti (219, -13,8%) e gli automobilisti (1.420, -3,0%).
Sebbene il numero dei morti sia complessivamente in diminuzione, aumentano le vittime sulle autostrade - da 296 nel 2017 a 327 nel 2018, +10,5% - a causa dell’incidente stradale avvenuto il 14 agosto 2018 sul Ponte Morandi della A10 Genova-Savona-Ventimiglia, che ha coinvolto numerosi veicoli e causato 43 vittime. Il numero degli incidenti con esito mortale sulle autostrade rimane comunque sostanzialmente invariato - da 253 a 255 tra il 2017 e il 2018. Sulle strade extraurbane e urbane le vittime diminuiscono (rispettivamente 1.596, -1,2% e 1.402, -4,4%).
Nell’Unione europea, il numero delle vittime di incidenti stradali diminuisce nel 2018, seppure in misura contenuta (-1% rispetto al 2017): complessivamente, sono state poco più di 25mila contro 25.321 del 2017. Nel confronto tra il 2018 e il 2010 (anno di benchmark per la sicurezza stradale) i decessi si riducono del 21% in Europa e del 19,2% in Italia. Ogni milione di abitanti, nel 2018 si contano 49,1 morti per incidente stradale nella Ue28 e 55,0 nel nostro Paese, che sale dal 18° al 16° posto della graduatoria europea.
Gli incidenti derivano soprattutto da comportamenti errati. Tra i più frequenti si confermano la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada risultano in diminuzione rispetto al 2017; le più sanzionate sono l’inosservanza della segnaletica, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza a bordo e l’uso del telefono cellulare alla guida; in diminuzione le contravvenzioni per eccesso di velocità.
Ed è proprio su questi temi, sui quali è ancora necessario lavorare per non perdere il pur lieve miglioramento acquisito, che è strutturata la campagna per la sicurezza stradale “Sulla buona strada 2019”, che da alcune settimane è veicolata sulle principali televisioni e testate nazionali.
Rivolto a tutti gli utenti della strada, si pone l’obiettivo di suscitare una emozione riflessiva attraverso una serie di sequenze in cui ciascuno può facilmente identificarsi su temi come la distrazione alla guida, con riferimento all’uso dello smartphone, l’uso dei sistemi di ritenuta sedili posteriori per adulti e bambini, l’elevata velocità in ambito urbano ed extraurbano e il mancato rispetto della distanza di sicurezza, l’attenzione all’utenza pedonale.
Gli spot raccontano di momenti emotivamente importanti nella vita di ogni persona. Dopo alcune sequenze, che una voice over accompagna descrittivamente, qualcosa turba l’attenzione.
È una scelta diversa dalle altre: i protagonisti degli spot, ad un certo punto, “scelgono” di fare qualcosa di non corretto che riguarda la guida.
È qui il punto focale del messaggio: guidare è un’attività importante e quotidiana rispetto alla quale le nostre scelte possono avere delle conseguenze gravi per sé e per gli altri.
L’incidente non è un “incidente”, ma una scelta. Scegliere di seguire la Buona Strada dipende solo da noi.
Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
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