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09/06/2016: Il caso Costa Concordia: una sentenza che restituisce giustizia
Confermata la sentenza penale di condanna nei confronti del comandante Schettino
Registriamo con interesse e con orgoglio il fatto che la Corte d'Appello di Firenze abbia non solo confermato la sentenza penale di condanna nei confronti del comandante Schettino (noto a tutti per la tragedia della nave Costa Concordia accaduta il 13 gennaio 2012 in cui persero la vita 32 persone) ma che abbia accolto solamente gli atti di appello delle parti civili e cioè dei naufraghi della Costa Concordia.
Il nostro team composto dagli avvocati Guarini, Gabrielli e il sottoscritto, Bulgheroni, che collabora e assiste ANMIL in vari processi - tra cui ricordiamo quello attualmente in corso a Ivrea per i morti da amianto, ormai prossimo alla pronuncia della sentenza di primo grado, quello in corso a Milano per morti da amianto alla ATM, quello pure in corso Milano ancora per morti da amianto al Teatro alla Scala, quello nei confronti del comandante Schettino in corso di fronte al tribunale di Grosseto per le violazioni della normativa antinfortunistica proprio durante il naufragio e, tra i più importanti, quello riguardante l'inchiesta bis sull'incidente al porto di Genova in cui crollò la Torre Piloti per il quale persero la vita 9 lavoratori marittimi, anche grazie agli errori di progettazione della torre stessa - ha sempre fortemente sostenuto la necessità di procedere contro i vertici societari di Costa Crociere per le numerosissime violazioni riscontratesi durante il naufragio che hanno messo in pericolo la vita dei passeggeri e dei dipendenti a bordo della nave.
Si riscontra così per un'ennesima volta come il mancato rispetto delle norme di prevenzione e antinfortunistiche siano proprio quelle che comportano disastri delle dimensioni di quelli che si sono dovuti registrare durante il naufragio.
ANMIL prosegue nella sua costante opera a favore dei lavoratori anche partecipando, sempre più spesso, ai processi che più segnano la storia giudiziaria italiana per ottenere il rispetto delle norme di prevenzione e antinfortunistiche e così sensibilizzare i dipendenti e le imprese a non sottovalutarnene le conseguenze affinché queste tragedie non avvengano più.
Avv. Cesare Bulgheroni
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