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02/03/2015: Infortuni al femminile: cadute e aggressioni tra i rischi più frequenti

Prendersi cura di chi ci cura: uno studio Anmil sugli infortuni in un settore in cui la quota delle lavoratrici è pari al 70%

ROMA - Quello italiano è un sistema sanitario sempre più al femminile. Le donne, infatti, rappresentano il 70% del suo personale: 850mila su un totale di 1,2 milioni. Una netta maggioranza che, tra l’altro, non è più circoscritta ai ruoli tradizionali della professione infermieristica e ausiliaria, ma inizia a incidere anche nei ruoli apicali: negli ultimi 20 anni sono quasi raddoppiate le donne direttori generali e tra i medici la loro quota è salita dal 40 al 60 per cento.
 
“Prendersi cura di chi ci cura”. A sottolinearlo è l’Anmil, l’associazione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro, che in vista dell’8 marzo ha dedicato alla sicurezza delle operatrici della sanità lo studio “Prendersi cura di chi ci cura”, presentato a Roma nel corso di una conferenza stampa nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, il presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto, Francesco Rampi, la presidente della Commissione parlamentare del Senato sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, Camilla Fabbri, e i presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi.
 
“Un contributo per individuare buone pratiche e nuovi strumenti”. La ricerca, come precisato dal presidente dell’Anmil, Franco Bettoni, “riguarda i profili di maggiore vulnerabilità per le lavoratrici: quei rischi emergenti e più allarmanti per le statistiche e per la medicina – lo stress da lavoro, la violenza e le aggressioni, i disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico – in un contesto normativo che a tali fattori non dedica ancora un quadro di tutele completo e dettagliato”. L’Anmil ha voluto così “fornire un contributo all’operato di tutti gli attori, pubblici e privati, nell’individuazione di strumenti organizzativi e giuridici e di buone pratiche che aiutino a rendere il settore più sicuro e, allo stesso tempo, più produttivo e più funzionale all’obiettivo di tutelare la salute di tutta la popolazione”.
 
Tra il 2009 e il 2013 la flessione è stata del 13,7%. Dallo studio, frutto di una valutazione dei dati Inail, emerge in particolare che nel quinquennio 2009-2013, a fronte di una flessione generale degli infortuni pari a circa il 25%, nel settore sanitario - uno dei pochi in cui l’incidenza infortunistica femminile è superiore a quella maschile, sia in termini assoluti che relativi - la riduzione si è fermata al 13,7%, passando dai circa 37mila casi del 2009 ai 31.900 del 2013.
 
Un caso su tre riguarda le infermiere. La maggioranza degli infortuni (55%) si verifica in strutture ospedaliere o case di cura, e in quasi un caso su tre (32%) riguarda le infermiere. Seguono le operatrici socio-sanitarie, con una quota pari al 10% del totale, le ausiliarie ospedaliere (5,3%) e le portantine (4,1%). La prima causa di infortunio tra le donne che lavorano nella sanità sono le cadute (5.500 casi nel 2013, il 23% del totale), eventi per lo più legati, come sottolineato dall’Anmil, alle tante barriere architettoniche ancora presenti nelle nostre strutture ospedaliere. Quattromila infortuni all’anno, pari al 17% del totale, sono invece provocati dai movimenti sotto sforzo, connessi soprattutto al sollevamento o allo spostamento dei pazienti.
 
Le violenze fenomeno particolare e diffuso. Un altro rischio specifico diffuso per le operatrici di questo settore è l’aggressione o violenza da parte di estranei. Dei circa quattromila infortuni indennizzati complessivamente dall’Inail nel 2013 per questa particolare tipologia di eventi, precisa l’Anmil, circa 1.200, pari a quasi un terzo del totale, sono avvenuti nella sanità, e di questi ben il 71% (851 casi) ha interessato la componente femminile. Si tratta in genere di aggressioni da parte di pazienti, dei loro parenti o di altri utenti.
 
Danni permanenti solo per nel 3,4% dei casi. Gli infortuni in sanità sono numerosi, ma per lo più di lieve entità: dei 23.530 indennizzati nel 2013 alle operatrici sanitarie, ben il 96,6% del totale si è risolto infatti con un’inabilità temporanea al lavoro, mentre solo il 3,4% dei casi ha provocato danni permanenti, una quota notevolmente inferiore a quella media nazionale (8%) e a quella di settori ad alto rischio come le costruzioni (12%). La stima dell’Anmil è che ogni anno in questo settore si perdano circa 600mila giornate di lavoro a causa degli infortuni.
 
Tra le straniere il calo è del 9,1%. Il numero degli infortuni si riduce anche tra le operatrici sanitarie straniere, passando dai 4.500 casi del 2009 ai quattromila del 2013 (-9,1%). La quota rispetto al totale degli infortuni si attesta stabilmente intorno al 13%. La comunità straniera di gran lunga più rappresentata è quella della Romania, con oltre 650 infortuni nel 2013, pari al 16,1% del totale. Molto nutrita anche la rappresentanza sudamericana, in particolare di Perù (12,3%) ed Ecuador (5,3%). Seguono, con quote minori, altre comunità dell’est europeo (Albania, Polonia, Ucraina, Moldova) e dell’America centro-meridionale (Brasile, Repubblica Dominicana, Colombia, Argentina).
 
Un disegno di legge per coniugi e figli superstiti. Nel corso della conferenza stampa di ieri al Senato è stata anche presentata un’iniziativa legislativa che riguarda l’ampliamento della tutela garantita ai coniugi e agli orfani dei morti sul lavoro – che secondo l’Anmil oggi è “assolutamente inadeguata e fonte di iniquità” – sia in termini di indennizzi economici, sia per l’accesso al lavoro. Le modifiche proposte con il disegno di legge 1769 comprendono, in particolare, l’estensione delle rendite Inail riservate ai figli fino al 26esimo o al 30esimo anno di età.

03/12/2018: Accordo di collaborazione tra Inail e ATS

Progetto “Informazione e sviluppo della cultura della prevenzione per RLS"


30/11/2018: Finanziamenti per la prevenzione in Piemonte

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29/11/2018: DPI: approvato il Decreto di adeguamento al Regolamento UE 2016/425

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28/11/2018: Esamina fatti e cifre sulle sostanze pericolose

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27/11/2018: Verifiche periodiche: è online il 20esimo elenco dei soggetti abilitati

Il Decreto del 23 novembre 2018, n. 89 sostituisce integralmente il precedente elenco.


26/11/2018: La fatica e lo stress dei marittimi

I fattori di stress rendono il marittimo particolarmente vulnerabile sotto il profilo psico-fisico, e inficiano in termini di sicurezza anche le condizioni di navigazione.


23/11/2018: Kit di informazione e disseminazione per i RLS in sanità

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22/11/2018: Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole

Concorso ANMIL: A ciascuno il proprio outfit. La prevenzione degli incidenti sul lavoro passa anche attraverso ciò che indossiamo


21/11/2018: Aziende a rischio di incidente rilevante in Toscana

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20/11/2018: Gdpr, valutazione di impatto per i trattamenti transfrontalieri

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19/11/2018: App "ScacciaRischi"

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16/11/2018: Sostanze chimiche: Il Regolamento REACH e l’economia circolare

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14/11/2018: Premio cinematografico Ambienti di lavoro sani e sicuri

Suggestivo film tedesco si aggiudica l’edizione 2018 del premio cinematografico Ambienti di lavoro sani e sicuri


13/11/2018: Settimane della Sicurezza 2018

Alcuni convegni gratuiti a novembre: La sicurezza in logistica e Startup e idee innovative per la sicurezza sul lavoro


12/11/2018: Il virus che ti salva la vita

Uno spettacolo teatrale su salute e sicurezza: il 20 novembre a Brescia.


09/11/2018: Attrezzature e insiemi a pressione

UNI/TS 11325-10: modalità di sorveglianza delle attrezzature a pressione


08/11/2018: Nuovi spazi per la cultura della sicurezza sul lavoro. I linguaggi della prevenzione.

Convegno gratuito il 27 novembre a Brescia.


07/11/2018: Si sottovaluta l'importanza di proteggere i nostri dati

Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali


06/11/2018: L'OMS presenta le nuove linee guida sul rumore

Il rumore rappresenta uno dei maggiori rischi ambientali per la salute fisica, mentale e più in generale il benessere dei cittadini europei.


05/11/2018: Aggiornamento dell'articolo "Le immagini dell’insicurezza: Formazione e addestramento inefficaci?"

L'articolo è stato aggiornato e completato con alcune importanti indicazioni.


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