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13/03/2017: Infortuni e malattie professionali delle lavoratrici in provincia di Bergamo

In occasione dell’8 marzo è stato realizzato dall’Inail un documento che estrae alcuni dati concernenti il fenomeno infortunistico e tecnopatico “al femminile” della provincia di Bergamo.

In occasione della Giornata della Donna 2017 è stato realizzato dall’Inail il documento “Andamento infortunistico e delle malattie professionali al femminile in provincia di Bergamo” che contiene un’estrazione dei dati concernenti il fenomeno infortunistico e tecnopatico “al femminile” della provincia di Bergamo.

 

Riprendiamo quanto indicato in relazione alle malattie professionali.

 

Le malattie professionali segnalate nel 2015, riguardanti le lavoratrici, sono state 167 pari al 16% del totale complessivo delle patologie denunciate in provincia. In un contesto che, a livello nazionale, vede, da un lato diminuire gli infortuni e dall’altro aumentare in modo significativo le malattie professionali, Bergamo si trova in linea con tale tendenza con un aumento del 23% delle patologie denunciate rispetto all’anno 2011.

 

Le malattie professionali che interessano maggiormente le donne si concentrano nei settori lavorativi dove la presenza delle stesse è più significativa. In particolare nel settore sanitario e di cura prevalgono le patologie del rachide così come nel mondo agricolo.

 

Le patologie contratte dalle donne sono in prevalenza le malattie del sistema nervoso pari al 66% (collegato al sistema scheletrico) e le malattie del sistema osteomuscolare pari al 22% entrambe dovute al rischio dei movimenti ripetuti.

 

La realtà lavorativa bergamasca per il suo alto grado di industrializzazione, vede la maggioranza delle patologie denunciate nel settore industria, contratte dalle operaie. Inoltre, si riconferma, anche nella nostra provincia, il trend nazionale, con una presenza di patologie professionali riconosciute pari al 28% fra le collaboratrici sanitarie e del 13% in campo agricolo.

 

Tali settori sono caratterizzati, ancora oggi, dal rischio correlato alla movimentazione dei pazienti nel primo caso e dei carichi nel secondo caso che nel tempo creano danni permanenti al rachide. In tale quadro, che evidenzia una maggiore vulnerabilità nel settore agricolo e della sanità, è necessario che intervengano delle politiche e delle buone prassi a tutela di tali lavoratrici.

 

 

Inail, “Andamento infortunistico e delle malattie professionali al femminile in provincia di Bergamo” (formato PDF, 2,20 MB).



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