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02/10/2015: Itaca: analisi della direttiva 2014/23/ue in materia di appalti e concessioni
Approvato un documento sull'analisi delle nuove direttive europee in materia di contratti di concessione
Si completa della parte relativa anche ai contratti di concessione il lavoro avviato ITACA in merito all’analisi delle nuove direttive europee in materia di appalti e concessioni.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della seduta del 24 settembre u.s., ha infatti approvato il documento recante “Analisi della direttiva 2014/23/UE in materia di contratti di concessione”, che fa seguito al precedente studio relativo alla Direttiva 2014/24/UE in materia di appalti pubblici, approvato dalla Conferenza nella seduta del 19 febbraio 2015.
L’analisi, frutto del gruppo di lavoro “direttive contratti” coordinato dalle Regioni Veneto e Toscana, è stato realizzato tenendo conto della nuova direttiva concessioni che, diversamente dalla direttiva appalti, è di prima generazione, connotata pertanto da ampi margini di scelta da parte degli Stati membri in ordine alle sue modalità attuative. In fase di recepimento, quindi, il legislatore nazionale sarà tenuto a valutare se disciplinare le concessioni con norme di carattere generale, in linea con l’impostazione della Direttiva, o se per contro dettare norme di maggior dettaglio. Proprio per tali aspetti il documento di Itaca ha evidenziato gli istituti della direttiva concessioni che per una corretta applicazione delle nuove disposizioni europee richiedono uno specifico chiarimento normativo in fase di recepimento.
Tra i punti approfonditi nel documento, viene in particolare evidenziato il concetto di rischio operativo, valorizzato dalla nuova direttiva, da porre in capo al concessionario quale elemento essenziale e costitutivo del contratto di concessione, ponendo l'accento sull'importanza del Piano Economico Finanziario (PEF) sia in fase di gara che di gestione del contratto.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel corso della seduta del 24 settembre u.s., ha infatti approvato il documento recante “Analisi della direttiva 2014/23/UE in materia di contratti di concessione”, che fa seguito al precedente studio relativo alla Direttiva 2014/24/UE in materia di appalti pubblici, approvato dalla Conferenza nella seduta del 19 febbraio 2015.
L’analisi, frutto del gruppo di lavoro “direttive contratti” coordinato dalle Regioni Veneto e Toscana, è stato realizzato tenendo conto della nuova direttiva concessioni che, diversamente dalla direttiva appalti, è di prima generazione, connotata pertanto da ampi margini di scelta da parte degli Stati membri in ordine alle sue modalità attuative. In fase di recepimento, quindi, il legislatore nazionale sarà tenuto a valutare se disciplinare le concessioni con norme di carattere generale, in linea con l’impostazione della Direttiva, o se per contro dettare norme di maggior dettaglio. Proprio per tali aspetti il documento di Itaca ha evidenziato gli istituti della direttiva concessioni che per una corretta applicazione delle nuove disposizioni europee richiedono uno specifico chiarimento normativo in fase di recepimento.
Tra i punti approfonditi nel documento, viene in particolare evidenziato il concetto di rischio operativo, valorizzato dalla nuova direttiva, da porre in capo al concessionario quale elemento essenziale e costitutivo del contratto di concessione, ponendo l'accento sull'importanza del Piano Economico Finanziario (PEF) sia in fase di gara che di gestione del contratto.
Nel documento sono stati ulteriormente approfondite alcune tematiche generali e trasversali alle tre direttive:
- il principio di parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza;
- il tema del conflitto di interesse e della lotta alla corruzione;
- la liberta delle amministrazioni di organizzare l'esecuzione dei propri lavori e la prestazione dei propri servizi;
- la definizione dei servizi di interesse economico generale.
Il lavoro realizzato da ITACA potrà rappresentare un utile contributo al delicato processo di recepimento in atto, da parte dello Stato, delle nuove direttive comunitarie che vedrà riformata l’intera disciplina di settore.
- il principio di parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza;
- il tema del conflitto di interesse e della lotta alla corruzione;
- la liberta delle amministrazioni di organizzare l'esecuzione dei propri lavori e la prestazione dei propri servizi;
- la definizione dei servizi di interesse economico generale.
Il lavoro realizzato da ITACA potrà rappresentare un utile contributo al delicato processo di recepimento in atto, da parte dello Stato, delle nuove direttive comunitarie che vedrà riformata l’intera disciplina di settore.
Fonte: ITACA
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