Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

19/10/2018: La battaglia della sicurezza

A dieci anni dall'entrata in vigore del decreto 81/2008 quante le cose fatte e quante quelle ancora da fare?

Un nuovo vocabolario per riscrivere la cultura della sicurezza è stato il filo conduttore dell'intervento dal Segretario Nazionale della CGIL, Franco Martini, in occasione della presentazione del Secondo Rapporto dell'ANMIL sulla Salute e la Sicurezza sul Lavoro. L'iniziativa, che si è tenuta Roma nella splendida Sala del Parlamentino del CNEL (Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro), ha registrato la partecipazione di numerosi esperti della materia, che hanno messo a confronto opinioni e proposte con l'obiettivo comune di offrire ai lavoratori condizioni in grado di invertire l’andamento negativo, rilevato negli ultimi mesi, degli infortuni e delle malattie professionali.

 

- A dieci anni dall'entrata in vigore del decreto 81/2008 quante le cose fatte e quante quelle ancora da fare, partendo proprio dalla presentazione del Rapporto dell'ANMIL? 

Questi appuntamenti hanno la caratteristica di registrare convergenze tra le parti sociali e le istituzioni e di conseguenza la volontà di mettere a punto obiettivi comuni. Dovremmo fare dei passi in avanti sul terreno della verifica dei risultati perché il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro è un problema sul quale nessuno può pensare di vincere la battaglia da solo e quindi c'è bisogno del concorso di tutte le forze politiche ed istituzionali. E soprattutto non si può mai ritenere di essere arrivati perché anche le costanti modifiche del mercato del lavoro e della produzione impongono di intervenire sia sul vecchio, che già conosciamo e soprattutto sul nuovo, che è portatore di altrettante contraddizioni. Pertanto, da qui in avanti, occorrono analisi, confronti e stimoli per produrre molte iniziative concrete. 

 

- Lei ha parlato di cultura della sicurezza e ha fornito un suo vocabolario per rivisitare questo concetto. Cominciano dalla parola "partecipazione" che non equivale a "contrattazione". Perché?

La partecipazione è uno dei tre pilastri del sistema di relazioni industriali che abbiamo messo a punto, sia con Confindustria che con le altre Associazioni di rappresentanza del mondo delle imprese. Sicuramente è una esperienza nuova per il nostro Paese perché generalmente la partecipazione ci rimanda alle grandi imprese del nord Europa. Noi siamo invece un Paese che è caratterizzato da tante piccole e medie imprese, dove la vigilanza e l'intervento di prevenzione per la sicurezza sono ancora più impegnativi. Per questo la partecipazione non è alternativa alla contrattazione, ma entrambe si fondano sul principio che vede impresa e lavoro condividere l'interesse affinché la risorsa umana, che è il principale capitale dell'impresa, venga valorizzata e non depauperata. 

 

- Sul piano dell'innovazione siamo in una fase in cui la macchina prende sempre più il sopravvento sull'uomo. Come cambiano le regole del gioco?

L'automatismo introdotto dalla macchina non è di per se portatore di sicurezza sul lavoro, perché non dobbiamo mai dimenticare che la macchina automatica è al servizio della persona e della produzione. Anche all'interno di quelle che vengono considerate le cattedrali della modernità, come le piattaforme informatiche e del e-commerce, convivono sia fattori di rischio nuovi, sia condizioni interne all'organizzazione del lavoro che ricordano molto quelle di 40-50 anni fa. Penso ad esempio al rischio scheletro-muscolare per chi, in quei grandi complessi del terziario, a volte percorre fino a 20 km a piedi tutti i giorni. 

 

- C'è anche un altro elemento nell'evoluzione del mondo del lavoro: il passaggio dalla dimensione collettiva a quella individuale. Quali le ripercussioni sul lavoratore? 

Oggi il mercato del lavoro vede aumentare inesorabilmente la quota del lavoro individuale. Questo fatto non è negativo soltanto per una questione di identità nella rappresentanza del lavoro, ma anche per la complessità nel campo delle tutele. È ovvio che chi è solo si difende peggio. E questa è una sfida per tutti, a cominciare dalle associazioni di rappresentanza che devono tenere insieme la polverizzazione del lavoro. Tutto questo però deve costituire anche un monito per le istituzioni, per chi scrive le norme, che non devono complicare la vita del sistema produttivo, ma tenere conto del fatto che il mondo oggi è cambiato. Per questo, anche quando parliamo di semplificazione, dobbiamo fare attenzione al fatto che occorre semplificare in una realtà sempre più complessa. 

 

- Le precarietà è un indice di rischio? 

La precarietà è la tipologia crescente dell'attuale mercato del lavoro per cui è ovvio che, dentro la precarietà, esiste l'allontanamento della sicurezza. Il lavoro precario è indubbiamente meno sicuro e contiene meno diritti per la persona che deve difendersi dai rischi.

 

- E gli appalti quanto incidono sulla sicurezza sul lavoro? 

Noi consideriamo il mondo degli appalti la principale fabbrica di infortuni e siamo molto preoccupati, soprattutto a pochi mesi dall'entrata in vigore del Codice degli Appalti. Il nostro è un Paese che non dà alle norme neanche il tempo di essere attuate. Questo Codice è nato dopo un lavoro di qualche anno per applicare le direttive comunitarie e ora si punta nuovamente a mettere mano al suo impianto normativo. Perché? La scusa è quella della semplificazione, oltretutto con argomenti sbagliati. Non è vero che il Codice degli Appalti ha bloccato il mercato. È vero esattamente il contrario. Tutto questo è strumentale, ma per fare che cosa? Per tornare a come erano gli appalti in passato. Aggiungo che essi non rappresentano soltanto la principale fabbrica degli infortuni, ma anche della corruzione in questo Paese. Ed è chiaro che, dove c'è la corruzione, non c'è il rispetto delle persone e quindi neanche della sicurezza. 

 

- Ancora una parola tratta dal suo vocabolario: "rappresentanza". Come va intesa  oggi? 

La rappresentanza in questo momento è fondamentale perché, se la contrattazione deve tornare ad occuparsi della tutela, cioè della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come cardini dell'azione negoziale, allora è chiaro che diventa ancora più importante capire quali sono gli attori della contrattazione. Al CNEL sono depositati oltre 860 contratti collettivi nazionali. La stragrande maggioranza di questi contratti è firmata da sindacati poco rappresentativi. Il motivo per cui vengono sottoscritti è del tutto evidente: sono contratti al ribasso, per spendere meno, per ridurre impropriamente il costo del lavoro. Allora bisogna fare chiarezza su chi può fare contrattazione. Noi chiediamo una legge sulla rappresentanza che misuri il peso di ogni parte sociale. 

 

- Come riporta il Rapporto dell'ANMIL, gli incidenti sul lavoro sono aumentati nel primo semestre del 2018. Come commenta questo dato? 

Per quanto riguarda questo andamento, riteniamo che sia assolutamente inaccettabile il valzer delle statistiche per cui c'è chi sostiene che gli infortuni diminuiscono e c'è chi dice invece che gli infortuni aumentano. È importante quello che ha detto lo stesso Direttore dell'INAIL Lucibello: il trend del 2018 è preoccupante e, se è vero che abbiamo alle spalle dieci anni di crisi, è anche vero che l'economia è ripartita, poco o tanto che sia. E se ripartendo l'economia, sono ricominciati anche gli infortuni, vuol dire che abbiamo usato il piede sbagliato. E questo deve essere un campanello di allarme per tutti. 

 

- Concludiamo con "ANMIL". Che cosa rappresenta per la CGIL? 

L'ANMIL è un'Associazione con cui noi da anni collaboriamo. Ovviamente è uno dei punti di riferimento della nostra battaglia, della nostra campagna per la sicurezza nel Paese. Ed è importante che l'Associazione abbia messo disposizione il suo secondo Rapporto perché abbiamo bisogno di soggetti che intervengano su questa materia e siano in grado di rappresentare un interesse generale e non di categoria. L'ANMIL è l'Associazione che si occupa di chi è rimasto vittima di un infortunio e porta i segni sul proprio corpo, subendo conseguenze a volte irreversibili, come nel caso dell'inabilità al lavoro. Ma proprio perché rappresenta una condizione vera dei lavoratori, l'ANMIL, partendo dalla concretezza del proprio ruolo, è in grado di contribuire alla costruzione di una sensibilità e di un orientamento generali. Di questo c'è bisogno.

 

Luce Tommasi

 

Fonte: ANMIL 

 

 


10/04/2020: Coronavirus: chiarimenti sulla certificazione medica e sulla tutela dell’Inail

Alcune precisazioni di INAIL sulle infezioni sul lavoro da Covid-19.


09/04/2020: Credito d'imposta per l'acquisto di DPI

L'articolo 30 del DECRETO-LEGGE 8 aprile 2020, n. 23 prevede un credito d'imposta per l'acquisto di DPI per le aziende.


09/04/2020: Cura Italia: disposizioni su salute e sicurezza per i lavoratori

Alcune disposizioni che riguardano la salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione alla "Emergenza COVID-19".


09/04/2020: Coronavirus: online il video sui diversi tipi di maschere facciali

Pubblicato sul sito dell’Inail, il filmato fa un focus sulle norme tecniche per la produzione di questi dispositivi riassunte in una comunicazione del Ministero della Salute del 30 marzo scorso


08/04/2020: Il contact tracing per contrastare l'emergenza epidemiologica da Coronavirus

Audizione informale, in videoconferenza, del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali sull'uso delle nuove tecnologie e della rete per contrastare l'emergenza epidemiologica da Coronavirus


08/04/2020: Crisi climatica e pandemia: l’inquinamento è stato un “boost” per il virus

Sfruttamento del suolo, deforestazione, emissioni tra le cause di propagazione del virus. L’emergenza climatica ha favorito la pandemia e ne richiama altre, ma per Gates questo shock può aiutarci a risolvere l’emergenza ambientale.


08/04/2020: PuntoSicuro a Radio Anmil Network: si parla di rischio strada

Giovedì 9 aprile 2020 va in onda la quinta puntata della collaborazione tra PuntoSicuro e Radio Anmil Network. Si parlerà di prevenzione degli infortuni nelle attività su strada con un’intervista a Annalisa Guercio della Contarp dell’Inail.


07/04/2020: Modifica allegato XIV del Regolamento REACH

Pubblicato il Regolamento (UE) n. 2020/171 che aggiunge 11 sostanze nella lista delle sostanze soggette ad autorizzazione.


07/04/2020: Coronavirus: come usare correttamente le maschere facciali?

Pubblicata la seconda parte del filmato, realizzato dall’Inail, che affronta il tema dei dispositivi di protezione individuale (dpi). In questo capitolo le indicazioni per proteggere le vie respiratorie


07/04/2020: Coronavirus: attenzione alle truffe

La Polizia di Stato segnala sul suo sito alcune truffe legate all'emergenza Covid-19.


07/04/2020: Emergenza Covid-19, online il report Inail sulla validazione dei DPI

Alla data del 5 aprile su un totale di 840 pratiche processate dall’Istituto ne sono state approvate 35, quasi tutte presentate da importatori.


06/04/2020: Nuove indicazioni sui test diagnostici

Pandemia di COVID-19 – Aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità. Aggiornamento delle indicazioni relative alla diagnosi di laboratorio


06/04/2020: Il 7 aprile sarà disponibile un applicativo di tracciamento anti Coronavirus

Parecchi esperti ritengono che uno dei motivi, per cui la Corea del Sud ha messo rapidamente sotto controllo la pandemia in corso, è riconducibile all’utilizzo di applicativi di tracciamento di soggetti contagiati.


06/04/2020: Covid-19: Piena tutela Inail per tutti i casi di infezione sul lavoro

Una nuova circolare fornisce indicazioni sulle prestazioni garantite in caso di contagio di origine professionale. Per il presidente dell’Istituto “questa emergenza conferma che è necessario ampliare la platea degli assicurati”


03/04/2020: Informativa Covid-19 per lavoratori e terzi

Un modello di informativa Covid-19 per la lavoratori e terzi che può essere un utile spunto per adempiere agli obblighi di legge.


03/04/2020: Covid-19: come valutano il rischio nel Regno Unito?

Un esempio di valutazione del rischio Covid-19 nel Regno Unito.


03/04/2020: Test per la valutazione delle mascherine chirurgiche

L’esperienza dell’Università di Bologna sugli standard europei internazionali applicabili


03/04/2020: ATS Milano: un questionario per le aziende

Verifica dell’attuazione delle procedure precauzionali e di contrasto alla diffusione del contagio da covid-19 negli ambienti di lavoro


02/04/2020: Pubblicata in GU la proroga al 13 aprile di tutte le disposizioni

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DPCM del 1.4.2020 con la proroga al 13 aprile delle disposizioni relative all'emergenza Coronavirus


02/04/2020: Una raccolta delle disposizioni per la gestione del Coronavirus

Disponibile la raccolta delle disposizioni in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e Testo coordinato delle ordinanze di protezione civile


36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46