22/02/2021: La bella storia di Michele, lo sport e un nuovo lavoro
Protagonista di questo video è un quarantenne originario della Basilicata che, grazie al progetto di reinserimento sociale realizzato dall’Istituto, è riuscito anche a trovare una nuova occupazione
POTENZA - Un nuovo lavoro, la passione per la pallanuoto e la voglia di realizzare i propri sogni. Questa è oggi la vita di Michele Caputo, dopo un infortunio sul lavoro e grazie alla sua forza e alle persone che hanno creduto in lui. Michele è un quarantenne di Melfi, in Basilicata. Dopo diversi lavori in giro per l’Italia, a 35 anni torna nel suo paese di origine e trova lavoro in un’azienda che produce motori per navi. Nel 2015 subisce un infortunio: mentre svuota dei cartoni da imballaggio viene schiacciato da un cestello di metallo, riportando un grave trauma cranico. Tredici giorni in coma, poi un delicato intervento chirurgico e inizia per lui un difficile percorso di riabilitazione. Il video in cui è raccontata la sua esperienza è online sul nostro portale e si aggiunge alle altre testimonianze della campagna di narrazione “Le Belle Storie” in cui assistiti Inail, vittime di infortuni sul lavoro, spiegano il proprio percorso di rinascita.
Rimettersi in gioco con la pallanuoto. "Quando ero ancora in clinica riabilitativa - racconta Michele - ho conosciuto l'assistente sociale dell'Inail, che mi ha sempre supportato". L'equipe multidisciplinare Inail della sede di Potenza, realizza il progetto di reinserimento sociale attraverso lo sport "Nessuno escluso", dedicato a 14 infortunati sul lavoro, tra i quali anche Michele, in collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico. Dall'iniziativa nasce una squadra di pallanuoto paralimpica e per Caputo inizia una nuova avventura. "Con Michele ha funzionato veramente tutto, è stato un progetto ben riuscito - racconta Filomena Zaccagnino, assistente sociale Inail – perché tutto quello che c'è dietro a un progetto di reinserimento ha dato i frutti sperati”.
Dallo sport al lavoro: una nuova opportunità è possibile. "Ringrazio il Comitato Italiano Paralimpico e Inail per i progetti e i finanziamenti che ci permettono di fare inclusione" - dice Mario Giugliano, referente nazionale pallanuoto Finp. La squadra viene sponsorizzata da un'azienda del territorio che rimane così colpita dalle storie degli atleti, da decidere di assumere uno di loro. A febbraio 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, Michele partecipa ai colloqui. "Mi sono sembrate subito delle persone veramente disponibili. A settembre mi arriva la telefonata del signor Umberto Passarelli Pula, presidente dell’azienda: "Michele ti ricordi di me? Dobbiamo vederci". Sono andato in azienda e mi hanno dato la bella notizia". "L'idea iniziale – sottolinea il presidente dell’azienda - era quella di dare un ruolo e un'occupazione a un giovane, inserendo nel nostro organico uno di questi ragazzi. Michele ha molta voglia di fare e questa è un'opportunità di rinascita per tutti: consentire a un ragazzo di guardare oltre è come accendere una lampadina in una stanza buia".
L’impegno dell’Istituto. Questa storia testimonia che l’impegno di un ente pubblico come Inail può innescare processi di coinvolgimento sociale che portano migliorare la vita delle persone. In questo caso particolare poi, Michele ha anche trovato una nuova occupazione senza che nemmeno fossero attivati gli specifici finanziamenti previsti da Inail per il reinserimento professionale delle persone con disabilità da lavoro. Oggi Michele ha ritrovato il suo ruolo nella società e può dare forza anche agli altri. "Fate uscire il coraggio che avete dentro di voi - spiega - non perdete mai la speranza perché ci sarà sempre qualcuno che crederà in voi, come hanno fatto con me, e potrete raggiungere i vostri obiettivi".
Fonte: INAIL
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