Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario
Non a caso ho utilizzato, nel titolo, il termine lavoratore e azienda in quanto sicuramente la cartella sanitaria non è del medico o del centro medico ma è, di fatto, proprietà del datore di lavoro che la gestisce, attraverso il medico competente e di cui il lavoratore può averne copia in qualsiasi momento.
Vediamo come è regolamentata.
Quello della medicina del lavoro è forse l'unico caso nel nostro ordinamento in cui il contenuto minimo di una cartella sanitaria è stabilito per legge.
I riferimenti normativi
Art. 25, comma 1, lettera c) del D.Lvo 81/08
Il medico competente istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria; tale cartella è conservata con salvaguardia del segreto professionale e, salvo il tempo strettamente necessario per l’esecuzione della sorveglianza sanitaria e la trascrizione dei relativi risultati, presso il luogo di custodia concordato al momento della nomina del medico competente.
In caso di omissione del sovracitato punto è prevista la sanzione per il medico: arresto fino a due mesi o ammenda da 328,80 a 1.315,20 euro (Art. 58, co. 1, lett. b).
Art. 41, comma 5 del D.Lvo 81/08
Gli esiti della visita medica devono essere allegati alla cartella sanitaria e di rischio di cui all’articolo 25, comma 1, lettera c), secondo i requisiti minimi contenuti nell’ALLEGATO 3A e predisposta su formato cartaceo o informatizzato, secondo quanto previsto dall’articolo 53.
In caso di omissione del sovracitato punto è prevista la sanzione:sanzione amministrativa pecuniaria per il medico competente da 1.096.00 a 4.384,00 euro (Art. 58, co. 1, lett. e).
La cartella, se informatizzata, deve rispettare quanto indicato dall'art. 53 del D.Lvo 81/08 e quindi, nel caso della cartella informatizzata, l'azienda deve verificare e garantire che il medico provveda ad attuare quanto riportato di seguito:
1. È consentito l’impiego di sistemi di elaborazione automatica dei dati per la memorizzazione di qualunque tipo di documentazione prevista dal presente decreto legislativo.
2. Le modalità di memorizzazione dei dati e di accesso al sistema di gestione della predetta documentazione devono essere tali da assicurare che: a) l’accesso alle funzioni del sistema sia consentito solo ai soggetti a ciò espressamente abilitati dal datore di lavoro; b) la validazione delle informazioni inserite sia consentito solo alle persone responsabili, in funzione della natura dei dati; c) le operazioni di validazione dei dati di cui alla lettera b) siano univocamente riconducibili alle persone responsabili che le hanno effettuate mediante la memorizzazione di codice identificativo autogenerato dagli stessi; d) le eventuali informazioni di modifica, ivi comprese quelle inerenti alle generalità e ai dati occupazionali del lavoratore, siano solo aggiuntive a quelle già memorizzate; e) sia possibile riprodurre su supporti a stampa, sulla base dei singoli documenti, ove previsti dal presente decreto legislativo, le informazioni contenute nei supporti di memoria; f) le informazioni siano conservate almeno su due distinti supporti informatici di memoria e siano implementati programmi di protezione e di controllo del sistema da codici virali; g) sia redatta, a cura dell’esercente del sistema, una procedura in cui siano dettagliatamente descritte le operazioni necessarie per la gestione del sistema medesimo. Nella procedura non devono essere riportati i codici di accesso.
La tenuta della cartella sanitaria e di rischio
La cartella cartacea quindi può essere conservata in azienda con salvaguardia del segreto professionale (buste sigillate dal medico, archivio dedicato al quale abbia accesso solo il medico) oppure presso lo studio medico. L'importante è stabilire all'atto della nomina del medico il luogo di tenuta della cartella. Meglio ancora inserirlo nella lettera di incarico/contratto (
http://medicocompetente.blogspot.it/2015/10/obbligo-di-consultare-lrls-per-la.html )
La cartella informatizzata può essere gestita da un programma aziendale, salvaguardando il segreto professionale oppure da un programma del medico competente. In entrambi i casi occorre garantire le modalità di tenuta previste dall'art. 53 del Testo Unico.
Il contenuto della cartella sanitaria e di rischio.
Essa deve contenere almeno il contenuto minimo previsto dall'All. 3A del D.Lvo 81/08 e quindi
ANAGRAFICA DEL LAVORATORE: Cognome e Nome Sesso Luogo di nascita Data di nascita Domicilio1 Nazionalità Codice Fiscale
DATI RELATIVI ALL’AZIENDA: Ragione Sociale o codice conto (nel caso di natanti) Unità Produttiva sede di lavoro / numero certificato unità navale Indirizzo Unità produttiva Attività svolta
VISITA PREVENTIVA
REPARTO E MANSIONE SPECIFICA DI DESTINAZIONE
FATTORI DI RISCHIO
ANAMNESI LAVORATIVA
ANAMNESI FAMILIARE
ANAMNESI FISIOLOGICA
ANAMNESI PATOLOGICA REMOTA
ANAMNESI PATOLOGICA PROSSIMA
PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA SANITARIA (protocollo sanitario)
ESAME OBIETTIVO (con particolare riferimento agli organi bersaglio)
ACCERTAMENTI INTEGRATIVI
EVENTUALI PROVVEDIMENTI DEL MEDICO COMPETENTE
GIUDIZIO DI IDONEITÀ ALLA MANSIONE SPECIFICA
SCADENZA VISITA MEDICA SUCCESSIVA
DATA FIRMA DEL MEDICO COMPETENTE
VISITE SUCCESSIVE
REPARTO E MANSIONE SPECIFICA
FATTORI DI RISCHIO (se diversi o variati rispetto ai precedenti controlli1)
RACCORDO ANAMNESTICO
VARIAZIONI DEL PROGRAMMA DI SORVEGLIANZA SANITARIA
ESAME OBIETTIVO (con particolare riferimento agli organi bersaglio)
ACCERTAMENTI INTEGRATIVI
EVENTUALI PROVVEDIMENTI DEL MEDICO COMPETENTE
GIUDIZIO DI IDONEITÀ ALLA MANSIONE SPECIFICA
SCADENZA VISITA MEDICA SUCCESSIVA
DATA FIRMA DEL MEDICO COMPETENTE
Deve quindi contenere i fattori di rischio lavorativi per i quali è attivata la sorveglianza sanitaria (meglio ancora specificare anche i livelli di rischio) e l'esame obiettivo: ciò significa che occorre visitare il lavoratore. Occorre inoltre elencare gli accertamenti eseguiti riportando in forma sintetica i risultati e allegando alla cartella i relativi referti.
Il Lavoratore e la sua cartella sanitaria e di rischio
Il lavoratore ha il diritto di ricevere una copia della cartella sanitaria e di rischio in qualsiasi momento. E' sufficiente inviare una richiesta al medico competente o al centro medico che la gestisce.
Art. 25, comma 1, lettera h) del D.Lvo 81/08
Il medico competente informa ogni lavoratore interessato dei risultati della sorveglianza sanitaria di cui all’articolo 41 e, a richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria.
In caso di mancato rilascio è prevista una sanzione per il medico: sanzione amministrativa pecuniaria da 657,60 a 2.192,00 euro (Art. 58, co. 1, lett. d).
Il medico ha l'obbligo di consegnare copia della cartella sanitaria e di rischio al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro del lavoratore e di consegnare all'azienda l'originale che verrà consegnata per almeno 10 anni. Dopo tale termine la cartella può essere anche distrutta. Inutile dire che la conservazione deve avvenire con salvaguardia del segreto professionale. L'esposizione a cancerogeni comporta la spedizione della cartella all'INAIL e la relativa conservazione per almeno 40 anni, oltre ad informare il lavoratore sulla necessità di sottoporsi ad una sorveglianza sanitaria mirata anche dopo la cessazione dell'esposizione.
Art. 25, comma 1, lettera e) del D.Lvo 81/08
Il medico competente consegna al lavoratore, alla cessazione del rapporto di lavoro, copia della cartella sanitaria e di rischio, e gli fornisce le informazioni necessarie relative alla conservazione della medesima; l’originale della cartella sanitaria e di rischio va conservata, nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, da parte del datore di lavoro, per almeno dieci anni, salvo il diverso termine previsto da altre disposizioni del presente decreto.
Nel caso di mancata consegna della cartella è prevista una sanzione per il medico: arresto fino a un mese o ammenda da 219,20 a 876,80 euro (Art. 58, co. 1, lett. a).
La cessazione dell'incarico di medico competente.
Quando il medico cessa l'incarico non deve consegnare le cartelle sanitarie e di rischio al collega che subentra ma deve consegnarle al suo proprietario: il datore di lavoro.
Art. 25, comma 1, lettera d) del D.Lvo 81/08
Il medico competente consegna al datore di lavoro, alla cessazione dell’incarico, la documentazione sanitaria in suo possesso, nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto legislativo del 30 giugno 2003 n.196, e con salvaguardia del segreto professionale.
In caso di mancata consegna è prevista una sanzione per il medico competente: arresto fino a un mese o ammenda da 219,20 a 876,80 euro (Art. 58, co. 1, lett. a).
Appare quindi evidente che il medico competente cessante possa dimostrare di aver consegnato al datore di lavoro tutte le cartelle sanitarie e di rischio attraverso la compilazione di
un documento scritto sottoscritto da entrambi.
Qualora il medico competente subentrante non dovesse trovare le cartelle sanitarie e di rischio dei lavoratori deve avvertire il datore di lavoro, l'R.L.S. e il Lavoratore interessato. Il Datore di Lavoro dovrà sollecitare il medico cessante affinchè adempia all'obbligo di consegna delle cartelle. Qualora ciò non avvenisse il datore di lavoro provvede a segnalare la violazione dell'art. 25, comma 1, lettera d) del D.Lvo 81/08 al Servizio Tutela della Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro della ASL territorialmente competente.
La perdita di una cartella sanitaria e di rischio del Lavoratore.
La perdita di una cartella è un problema che tocca anche il Codice della Privacy in quanto si tratta di dati sensibili la cui responsabilità cade sul datore di lavoro.
Pertanto quando il medico competente si accorge della perdita di una cartella sanitaria e di rischio ha l'obbligo di informare il Titolare del Trattamento dei Dati Personali (il datore di lavoro), l'R.L.S. ed il lavoratore interessato, i quali effettueranno le loro considerazioni e si muoveranno come meglio credono. A questo punto, informati i soggetti interessati, il medico competente provvede ad istituirne una nuova. La perdita può essere responsabilità del datore di lavoro o del medico nella tenuta materiale, nella sottrazione, nella distruzione, ecc.
La tutela dei dati personali
La compilazione della cartella sanitaria e di rischio non comporta il consenso del lavoratore in quanto è un atto previsto dalla legge ed è autorizzato periodicamente, in automatico,
dall'Autorità Garante della Privacy.
Un vademecum completo sull’assicurazione, dall’iscrizione alle prestazioni economiche, le modalità per richiederle e cosa fare in caso di infortunio. In evidenza l’attivazione dei nuovi servizi telematici obbligatori dai 1° gennaio 2020.
Su clima e inquinamento si fa troppo poco: l'Europa non raggiungerà i suoi obiettivi per il 2030 senza un’azione urgente. Timmermans promette: “Nei prossimi cinque anni metteremo in atto un’agenda veramente trasformativa”.
Che cosa fanno i paesi europei ed extraeuropei per affrontare i disturbi muscoloscheletrici associati al lavoro (DMS)?
Alcuni chiarimenti in merito all’iscrizione dei veicoli classificati come “macchine operatrici”.
L’Inail ha partecipato allo studio e all’analisi dell’argomento con un contributo in cui vengono presentati i dati riferiti alle denunce di infortunio e agli indennizzi erogati dall’Istituto
La guida operativa sul diritto di accesso è destinata a tutte le figure professionali Inail impegnate quotidianamente nella non semplice gestione delle istanze di accesso agli atti.
Crediti verdi, impegno sociale, surriscaldamento degli oceani. Tanti gli argomenti affrontati nella capitale spagnola, ma le decisioni sembrano ancora lontane, nonostante la pressione degli attivisti.
Il protocollo d’intesa conferma e rafforza il percorso condiviso iniziato nel 2013, con la firma del primo accordo quadro tra l’Istituto e la Federazione nazionale dell’industria chimica, che associa oltre 1.400 imprese in cui operano più di 92mila addetti
Disponibili le Linea guida per l’applicazione del Regolamento 2023/2006/CE sulle Buone Pratiche di Fabbricazione nel settore dei gas alimentari
Istituita a Bruxelles una nuova Commissione che sarà coordinata da Giuseppe Busia, Segretario Generale del Garante italiano
Indice globale della fame: aumenta il numero delle persone denutrite nel mondo, maggiormente colpiti i Paesi a basso reddito. Per l’obiettivo fame zero è necessario calibrare le decisioni globali a livello locale.
L’ultimo bollettino dell’Organizzazione meteorologica mondiale certifica che sul clima si sta facendo ben poco: nuovo record per la concentrazione di CO2 in atmosfera.
Documento della Conferenza delle Regioni del 28 novembre.
Nasce un percorso trasversale alle diverse materie che mette sullo stesso piano gli studenti di tutte le età
Il modello è consultabile e scaricabile dal portale Inail.it insieme alla guida per la sua corretta compilazione
L’attività dell’Agenzia per prevedere le sfide nuove ed emergenti per la salute e la sicurezza dei lavoratori.