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La regione Lombardia suggerisce ai medici che praticano le vaccinazioni di proporre insieme alla antitetanica il vaccino combinato antitetanica/antidifterica
I Lavoratori sono stati quindi informati che non esiste un obbligo previsto dalla normativa se non un indicazione regionale e che la vaccinazione è consigliata dal medico competente. L'eventuale opposizione non comporta l'esclusione dalla squadra di emergenza ma solo l'informazione al datore di lavoro che l'addetto esercita il diritto di opposizione. Il datore di lavoro, figura che la norma pone in capo alla nomina degli addetti, potrà quindi decidere se mantenere o escludere dalla squadra.
Al momento della vaccinazione viene raccolta l'anamnesi vaccinale:
L'avvenuta vaccinazione è stata notificata alle ASLdi residenza dei lavoratori secondo le disposizioni regionali:
Purtroppo parliamo di numeri molto bassi in quanti il campione descritto è composto da 38 lavoratori. Tuttavia è significativo in quanto dimostra che se la vaccinazione viene proposta il consenso ed il gradimento risulta elevato (2/3) ed è praticamente uguale per l'antitetanica e per l'antiepatite b. Bassa l'immunità già in atto (1/3). Soprattutto per l'antiepatite b. Ciò dipende anche dall'età degli addetti. Infatti tale vaccinazione è stata introdotta tra le vaccinazioni dell'infanzia negli anni '90 e pertanto soggetti nati prima di quel periodo non sono coperti.
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28/09/2015: La Copertura Vaccinale degli Addetti alle Squadre di Emergenza
Primo Soccorso e Antincendio: adesione alla copertura vaccinale.
Non esiste una legge che preveda la proposta di vaccinazione per gli addetti alle squadre di emergenza. Ritengo tuttavia che, soprattutto il medico competente, operatore della prevenzione, dovrebbe proporle e gestirle.
In Lombardia esiste anche una Delibera che le suggerisce.
Seguita da ulteriori Delibera che fornisce elementi sulla gestione delle vaccinazioni anche in ambito lavorativo.
Propongo i dati di 10 aziende che seguo come medico competente per un totale di 35 addetti alle squadre di primo soccorso ed antincendio/evacuazione.
In Lombardia esiste anche una Delibera che le suggerisce.
Seguita da ulteriori Delibera che fornisce elementi sulla gestione delle vaccinazioni anche in ambito lavorativo.
Propongo i dati di 10 aziende che seguo come medico competente per un totale di 35 addetti alle squadre di primo soccorso ed antincendio/evacuazione.
Viene proposta la vaccinazione e raccolto il consenso informato/opposizione tramite i seguenti moduli
antitetanica
antitetanica
La regione Lombardia suggerisce ai medici che praticano le vaccinazioni di proporre insieme alla antitetanica il vaccino combinato antitetanica/antidifterica
I Lavoratori sono stati quindi informati che non esiste un obbligo previsto dalla normativa se non un indicazione regionale e che la vaccinazione è consigliata dal medico competente. L'eventuale opposizione non comporta l'esclusione dalla squadra di emergenza ma solo l'informazione al datore di lavoro che l'addetto esercita il diritto di opposizione. Il datore di lavoro, figura che la norma pone in capo alla nomina degli addetti, potrà quindi decidere se mantenere o escludere dalla squadra.
I Lavoratori che hanno espresso il consenso sono stati sottoposti al prelievo per la verifica di eventuale immunità (tetantest e markers epatite). Per quanto riguarda l'antiepatite b si è provveduto, un mese dopo la somministrazione della 3° dose alla verifica dell'immunità. 1 solo soggetto è risultato non responder alla 4° dose: ha deciso di non effettuare ulteriore tentativo.
Al momento della vaccinazione viene raccolta l'anamnesi vaccinale:
L'avvenuta vaccinazione è stata notificata alle ASLdi residenza dei lavoratori secondo le disposizioni regionali:
Di seguito i risultati di 10 aziende che seguo come medico competente
35 soggetti | consenso | opposizione | già immuni | praticata |
Antitetanica | 74% | 26% | 35% | 39% |
Antiepatite b | 72% | 28% | 27% | 45% |
In ulteriori 3 aziende in cui il datore di lavoro svolge anche i compiti di addetto all'emergenza è stata proposta la copertura vaccinale ma non hanno aderito.
I Lavoratori che hanno esercitato il diritto di opposizione per le vaccinazioni sono stati mantenuti nelle squadre in quanto il datore di lavoro, informato, non ha ritenuto opportuno escluderli.
Si è quindi provveduto a sensibilizzare i soggetti sulle modalità di contagio.
Purtroppo parliamo di numeri molto bassi in quanti il campione descritto è composto da 38 lavoratori. Tuttavia è significativo in quanto dimostra che se la vaccinazione viene proposta il consenso ed il gradimento risulta elevato (2/3) ed è praticamente uguale per l'antitetanica e per l'antiepatite b. Bassa l'immunità già in atto (1/3). Soprattutto per l'antiepatite b. Ciò dipende anche dall'età degli addetti. Infatti tale vaccinazione è stata introdotta tra le vaccinazioni dell'infanzia negli anni '90 e pertanto soggetti nati prima di quel periodo non sono coperti.
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