Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario
Nonostante le riforme della regolamentazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l’idea generale che sta alla base dell’applicazione delle leggi è rimasta invariata per decenni. I governi introducono le normative per garantire la salute e la sicurezza sul lavoro e la legislazione fornisce la base giuridica per la vigilanza, strumento utilizzato per ottenere la conformità e per modificare le attitudini dei lavoratori e dei datori di lavoro. Nella dichiarazione di Stresa relativa alla salute dei lavoratori, firmata dal Comitato consultivo della Rete Globale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la legislazione è descritta sempre in combinazione con la vigilanza (WHO 2006). Anche altre agenzie internazionali come l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) chiedono regolamenti e norme di medicina del lavoro accanto a livelli di vigilanza appropriati e ispezioni, per promuovere la salute (ILO 2004). Tutto questo suggerisce che i regolamenti sono strettamente legati alla vigilanza e che continuano ad avere un ruolo fondamentale. Tuttavia ci sono poche evidenze sull’impatto degli strumenti di vigilanza dei regolamenti in termini di riduzione degli infortuni e delle malattie occupazionali.
Obiettivo
Gli strumenti di vigilanza sono comuni a tutti i paesi, per cui è estremamente importante sapere quanto le ispezioni, le multe, le azioni giudiziarie o altre attività influenzano la salute e la sicurezza sul lavoro. C’è ancora molta incertezza su quale sia l’approccio più efficiente e più efficace. L’unica revisione sull’argomento (Tompa 2007) è già di qualche anno fa e non ha usato la metodologia Cochrane. L’obiettivo di questa revisione è quindi valutare gli effetti degli strumenti di vigilanza dei regolamenti sulla salute e la sicurezza sul lavoro per prevenire infortuni e malattie occupazionali, usando la metodologia Cochrane.
Materiali e metodi
Per la ricerca degli articoli sono state interrogate diverse banche dati (CENTRAL, MEDLINE, EMBASE, CINHAL, PsycINFO, HeinOnline, Westlaw International, EconLit, Scopus) e la strategia utilizzata è stata molto sensibile, basata essenzialmente su due concetti: ditte e luoghi di lavoro, strumenti di vigilanza. Non sono state fatte restrizioni sulla lingua e sull’anno di pubblicazione e l’ultima ricerca è datata 1° gennaio 2013.
Sono stati ammessi nella revisione le seguenti tipologie di studio: studi randomizzati controllati (RCT), studi pre-post con gruppo di controllo (CBA), serie temporali interrotte (ITS), studi panel econometrici e studi qualitativi che indagano le attitudini e le opinioni. Gli studi devono trattare di interventi in aziende o luoghi di lavoro e valutare le ispezioni, le disposizioni o gli ordini, le violazioni e le multe o le azioni penali. Gli outcome considerati sono gli infortuni, le malattie o le esposizioni.
Gli effetti degli interventi sono espressi come rapporti di rischio (RR) nel caso di variabili dicotomiche o differenze nelle medie (MD) nel caso di variabili continue. Per le serie temporali interrotte sono stati estratti i dati dagli articoli originali e rianalizzati usando un modello di regressione segmentato. I risultati di studi analoghi sono stati combinati in una metanalisi.
Risultati principali
Sono stati inclusi nella revisione 23 studi: 2 RCT, 2 CBA, 1 ITS, 12 panel e 6 studi qualitativi. La situazione è piuttosto complessa poichè gli studi sono molto diversi tra di loro per quanto riguarda gli interventi studiati, gli outcome, il periodo dello studio e i partecipanti. La sintesi dell’evidenza, così come la rappresentatività dei risultati, è resa molto complicata da questa eterogeneità, tuttavia si possono riassumere i risultati principali:
- Rispetto a qualsiasi tipo di ispezione, la prima ispezione, l’ispezione di follow-up, dopo denuncia e per indagine infortunio portano ad una conformità maggiore
- Le ispezioni con violazioni e multe possono portare ad avere meno infortuni e più conformità nel breve termine, ma non nel lungo termine né nelle ditte grandi
- Ispezioni più lunghe e frequenti probabilmente non portano ad una maggiore conformità
- Gli studi qualitativi mostrano che i lavoratori supportano la vigilanza, anche se dubitano dell’efficacia delle ispezioni perché vedono che sono rare e le problematiche possono essere risolte temporaneamente per ingannare gli ispettori
L’evidenza è resa frammentata dal fatto di non poter combinare insieme diversi tipi di studio in una singola metanalisi. Inoltre la maggior parte degli studi riguarda gli Stati Uniti, ci sono pochi studi europei e nessuno di Asia e America Latina, cosa che rende le evidenze difficilmente applicabili al di fuori del Nord America. In più la mancanza di una descrizione dettagliata del processo dell’ispezione e la mancanza di conoscenza sui fattori che mettono in moto i processi di prevenzione rendono difficile l’applicabilità dei risultati nella pratica.
Sintesi delle conclusioni
Implicazioni pratiche:
- Le ispezioni, come strumento della vigilanza, hanno un effetto inconsistente nel breve termine ma portano alla diminuzione dei tassi di infortunio dopo più di 3 anni di follow-up
- Tipologie specifiche di ispezioni portano a tassi di conformità maggiori rispetto a quello che si ottiene in generale
- Le multe possono portare a tassi di infortunio più bassi nel breve termine, ma non nel lungo termine e nelle ditte di grandi dimensioni
Implicazioni per la ricerca:
- Sono necessari migliori studi di valutazione come gli RCT, in cui le ditte o i luoghi di lavoro sono randomizzati a ricevere un tipo di vigilanza specifica piuttosto che ispezioni classiche
- Al posto di usare dati osservazionali già esistenti, c’è bisogno di utilizzare studi sperimentali
- Le tipologie specifiche di vigilanza devono essere definite chiaramente, specialmente il tipo e lo scopo dell’ispezione, così come le misure di prevenzione prese dalle ditte
- L’outcome deve essere misurato per un tempo sufficientemente lungo, come tre anni dopo l’intervento.
Riferimento bibliografico
Mischke C, Verbeek JH, Job J, Morata TC, Alvesalo-Kuusi A, Neuvonen K, Clarke S, Pedlow RI.
Occupational safety and health enforcement tools for preventing occupational diseases and injuries. Cochrane Database Syst Rev. 2013 Aug 30;8:CD010183. doi: 10.1002/14651858.CD010183.pub2 - (
slide) (
articolo)
Elena Farina
Pubblicata la Circolare del 12 febbraio 2020 nella quale sono riportati chiarimenti in merito alle comunicazioni relative all'utilizzo di prestazioni lavorative rese in modalità intermittente da parte di lavoratori dello spettacolo.
L'Albo Nazionale Gestori Ambientali ha pubblicato la deliberazione n. 1 del 30 gennaio 2020 con la disciplina relativa alla cessazione dell'incarico da Responsabile tecnico.
Da ISS e Ministero della Salute un decalogo sul coronavirus con Regioni, Ordini professionali e società scientifiche
In un convegno a Roma il prossimo 5 marzo saranno presentati il Rapporto scientifico 2000-2019 e la banca dati contenente dettagliate informazioni sulla silicosi e sulle altre patologie connesse al rischio. Con un applicativo dell’Istituto sarà possibile evidenziare la pericolosità delle lavorazioni in relazione alle attività produttive
Finalmente i DPI vanno a ruba e tutti li vogliono usare.
Intervento televisivo di Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
Dalle strutture tecniche e di ricerca dell’Istituto saranno elaborati quattro articoli di approfondimento su queste patologie. L’iniziativa rientra fra le attività di supporto alla campagna 2020-2022.
Il think thank americano analizza gli impatti socio-economici del surriscaldamento globale. Sovraffollamento, ondate di calore, perdita di ore lavorative, svalutazione del capitale tra i possibili effetti.
Le risposte dell’ISS ai dubbi più frequenti su esposizione, prevenzione e trasmissione
In caso di emergenza siamo proprio sicuri di riuscire ad abbandonare il luogo dove ci troviamo?
Produzione di materiali, spreco energetico, sistemi di condizionamento dell’aria. Un rapporto Unep fa luce sugli sprechi negli edifici. L’intenso consumo di elettricità rende necessario l’accesso alle rinnovabili: il 2020 sarà un anno cruciale.
Uno strumento elaborato da un gruppo di lavoro cui ha partecipato anche il Garante
Dopo il conto alla rovescia partito il primo gennaio 2020 è online il canale di SICURELLO.si SAFETY.
"Spazio cibernetico bene comune: protezione dei dati, sicurezza nazionale". Il convegno organizzato dal Garante per la privacy in programma il 30 gennaio
Roma, 30 gennaio 2020. Un evento nazionale organizzato dall’Inail e da Sistema Impresa in cui sono illustrati i principali aspetti dell’utilizzo di questi strumenti semplificativi
Prosegue con nuovi video-racconti la campagna di narrazione avviata nel 2018 e dedicata alle esperienze di reinserimento degli infortunati sul lavoro. In una clip, online sul portale istituzionale, le testimonianze raccolte nelle precedenti edizioni