04/03/2022: Lo studio ANMIL in occasione della Giornata Internazionale della Donna
La presentazione in Senato
Si è tenuto ieri, presso la prestigiosa Sala Zuccari del Senato, il Convegno di presentazione dello studio realizzato dall’ANMIL dal titolo “Diritti delle donne lavoratrici, rischi infortunistici e tutela del lavoro”. L’evento, promosso in occasione della Giornata Internazionale della Donna su iniziativa del Sen. Gianclaudio Bressa, Presidente della Commissione sulle condizioni di lavoro in Italia, ha inteso analizzare la condizione lavorativa e sociale delle donne dopo gli anni della pandemia.
Il convegno è stato aperto dal saluto del Sen. Sergio Romagnoli, Segretario della Commissione Lavoro del Senato e componente della Commissione di Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che ha espresso la volontà di dedicare grande attenzione ai temi legati alla prevenzione e alle pari opportunità. “Compito della politica è ascoltare e poi dare risposte concrete” ha dichiarato.
“Questi due anni hanno avuto conseguenze pesanti per le donne, che si sono fatte carico, oltre che della propria attività lavorativa, anche dell’aumento esponenziale delle responsabilità di cura dei figli, di anziani e non autosufficienti, costrette spesso ad abbandonare il lavoro o a fare enormi sacrifici per conciliare ogni loro dovere – così il Presidente Nazionale ANMIL Zoello Forni, intervenuto da remoto – Il legislatore ha messo in campo strumenti di sostegno come congedi parentali e lavoro agile, trascurando tuttavia altre questioni rimaste da tempo in sospeso. Restano necessari interventi a sostegno dell’occupazione femminile, specie delle madri, sul versante sia delle politiche attive del lavoro sia delle misure di conciliazione famiglia-lavoro. Come ANMIL – ha proseguito Forni – riteniamo poi urgente una riflessione sulla prevenzione di infortuni e malattie professionali in ottica di genere e sul rafforzamento della tutela delle vedove delle vittime del lavoro, specialmente per quanto attiene al diritto al collocamento mirato”.
Ha quindi preso la parola il Ministro per le Disabilità Erika Stefani, che ha evidenziato come la pandemia abbia fatto emergere prepotentemente crepe già esistenti nel sistema. “Nonostante le tante battaglie condotte siamo ancora qui a parlare di disparità di genere e di discriminazioni, che diventano doppie quando si parla di donne con disabilità – ha dichiarato Stefani – il diritto al lavoro resta una questione spinosa e al riguardo non abbiamo raggiunto nemmeno i minimi risultati sperati. Per questo abbiamo attivato un tavolo insieme al Ministro Orlando per lavorare insieme sulla legge 68” ha concluso il Ministro, sottolineando la necessità di collaborare con un “patto di alleanza” quotidiano anche con il mondo dell’associazionismo.
L’incontro è proseguito con la testimonianza delle componenti della Commissione Pari Opportunità ANMIL, Anna Di Carlo, Maria Agnello e Adele Chiello Tusa, che hanno raccontato le loro difficili esperienze, rispettivamente come vittima di un grave infortunio, vedova e madre di caduto sul lavoro, rivendicando azioni forti e concrete per la prevenzione e per la tutela delle famiglie delle vittime.
“Quando si parla di prevenzione di infortuni e malattie professionali non si può prescindere da una prospettiva di genere. Dobbiamo contrastare ogni forma di discriminazione e costruire ambienti di lavoro inclusivi, proiettati alla valorizzazione delle persone” ha dichiarato il Presidente dell’INAIL Franco Bettoni, ringraziando l’ANMIL per l’impegno profuso nella realizzazione dello studio sulla condizione lavorativa delle donne, illustrato dall’esperto statistico dell’ANMIL Franco D’Amico, che ha evidenziato come la pandemia abbia avuto gravi conseguenze per le donne. Nel biennio 2020-2021, si legge nello studio ANMIL, il 68,3% degli infortuni sul lavoro da infezione Covid ha riguardato le donne, che hanno continuato a lavorare anche nei periodi di lock down in settori che non si sono fermati, come la sanità e l’assistenza, esposte fortemente al rischio di infezione. Dati confermati anche dal Direttore centrale Prevenzione dell’INAIL Ester Rotoli, che ha evidenziato la necessità di affrontare il divario di genere da un punto di vista culturale, attraverso “un processo educativo rivolto a tutti, giovani e adulti, al fine di incidere sui comportamenti, sulla vecchia concezione dei ruoli e sugli stereotipi relativi alla figura e alle capacità femminili”.
È quindi intervenuta la Sen. Michela Montevecchi, componente della Commissione di Inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che ha posto l’accento sulle questioni di genere emerse durante la pandemia in uno specifico settore, quello dello spettacolo dal vivo. “Dobbiamo lavorare sull’educazione emozionale a partire dalle scuole” ha sottolineato, ricordando l’emendamento presentato in occasione del decreto fiscale per la promozione della Scuola della Testimonianza ANMIL.
La Sen. Annamaria Parente, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, commentando i dati sulla maggiore incidenza femminile delle infezioni da Covid contenuti nel rapporto ANMIL, ha invece suggerito di analizzare “le maggiori probabilità per le donne di sviluppare una sindrome da post-covid, un complesso insieme di disturbi ancora poco studiato che non sempre trova riconoscimento sul luogo di lavoro”.
I lavori sono stati chiusi dal Direttore Generale ANMIL, Sandro Giovannelli che, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha espresso l’auspicio che possano essere intraprese azioni rapide, realizzando un “investimento sul futuro, a partire dalla scuola”.
Fonte: ANMIL
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