16/12/2022: Microplastiche in ambiente di acqua dolce
Le acque di dilavamento della rete viaria delle aree urbane rappresentano una quota importante del contributo di microplastiche immesse nell’ambiente e non intercettate dagli impianti di depurazione
Le giornata scientifica dedicata alle microplastiche in ambiente di acqua dolce organizzata da ARPAT per il suo personale interno, grazie agli accordi quadro stipulati con gli Atenei toscani è stato il tema degli interventi presentati da Enio Paris, Professore Emerito di Idraulica dell’Università di Firenze, dalla Professoressa Simona Francalanci del Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale dell’Università di Firenze e da Luca Solari Professore Ordinario di Idraulica presso il Dipartimento di Ingegneria civile e Ambientale dell’Università di Firenze.
Tipologie e classificazione
La produzione della microplastica come rifiuto è la prima fase che anticipa poi i processi di trasferimento della plastica nell’ambiente che avviene attraverso i meccanismi di trasporto e successivamnete di recapito finale come fase di deposito e sedimentazione.
Le microplastiche possono essere classificate in funzione della loro origine in plastiche primarie e secondarie. Le primarie sono particelle di plastica fabbricate intenzionalmente ed aggiunte ad alcuni prodotti (come i granuli abrasivi nei cosmetici). Le microplastiche secondarie si formano durante l’uso e lo smaltimento di prodotti in plastica (ad esempio il polverino che si forma per l’azione di sfregamento ed abrasione degli pneumatici oppure il cascame di fibre microplastiche che deriva dall’abrasione e dal frizionamento esercitato dai lavaggi dei tessiti sintetici). Fanno sempre parte delle microplastiche secondarie quelle derivanti dalla decomposizione della macroplastiche in microplastiche.
I rifiuti di microplastiche sono classificati anche in funzione della loro dimensione e sono ritenute macroplastiche quelle con dimensioni superiori ai 5mm e microplastiche le particelle di plastica inferiori ai 5mm. Esistono anche le nanoplastiche dove le particelle di plastica sono di dimensioni inferiori ad 1 micron. Si tratta di una classificazione ottenuta per convenzione e condivisa in ambito scientifico.
I rifiuti della plastica si classificano anche in funzione della loro composizione e pertanto in funzione della qualità dei materiali che compongono il polipropilene, il polistirene, il polietilene ecc.. La classificazione avviene anche in funzione della forma, elemento importante nel caratterizzare le microplastiche che possono assumere forme estremamente variegate e che è possibile riassumere in tre tipologie.
Forme tridimensionali, bidimensionali dove i frammenti sono piatti e con sole due dimensioni o spessori molto piccoli. Esistono poi le microplastiche unidimensionali come i filamenti.
Processo di diffusione delle plastiche nell’ambiente
Come già accennato sono tre i meccanismi di diffusione delle microplastiche nell’ambiente rappresentati da produzione trasporto e deposito. La produzione deriva per la maggior parte dalle aree urbane e dalle aree agricole (spandimento fanghi disidratati provenienti dagli impianti di depurazione) senza considerare tutte le altre possibili fonti quali ad esempio i rifiuti plastici dispersi nell’ambiente e le emissioni o gli scarichi non controllati. I fattori di maggiore produzione sono le aree agricole e le aree urbane, rappresentate dagli impianti di depurazione e dagli scaricatori di piena ( es. i rifiuti derivanti dallo sfregamento dei pneumatici contro l’asfalto, la polvere prodotta dall’attrito dei freni) e che sono chiamati anche sottocontributi . La fase del trasporto è invece attuata principalmente dai corsi d’acqua a quale segue la fase di deposito e recapito in mare.
Considerato che l’acqua è il principale vettore della dispersione dei rifiuti plastici nell’ambiente, risulta utile assumere come unità territoriale di riferimento il bacino idrografico. Si considera il bacino idrografico l’area dove sono individuate tre macroaree ritenute importanti ai fini della produzione della plastica come rifiuto. La prima macro area è rappresentata dalle aree montane e boschive dove il contributo ( produzione) di apporto di microplastiche è ritenuto trascurabile e comunque a bassa produzione. Sono le zone delle aree agricole dove la produzione rappresenta una quota importante, successivamente ci sono le zone classificate come aree urbanizzate. Le aree agricole sono una fonte di rifiuti essenzialmente di microplastiche mentre nelle aree urbanizzate la produzione di rifiuti non è semplice da stimare perché è nota la quota di refluo domestico ed industriale che viene raccolta e riciclata dagli impianti di depurazione, ma non è nota tutta la parte che da questi non viene intercettata, che sfugge e che, ad oggi, non si è in grado di conoscere e di quantificare.
Dai dati raccolti appare che il settore agricolo a regime di produzione estensiva fornisca 1kg/ha all’anno di microplastiche mentre il metodo intensivo rappresentato principalmente da vivai e serre arrivi a produrne fino a 4 kg/ha all’anno. Per quanto riguarda le aree urbanizzate preme ricordare che agli impianti di depurazione arriva tutti i giorni una determinata portata da depurare/trattare più o meno costante e che tale regime viene alterato quando si verificano le piogge che solo in parte sono convogliate all’impianto di depurazione senza conoscerne per altro la quantità. Contestualmente parte della quantità di acqua prodotta dalle piogge viene convogliata direttamente nei corsi d’acqua. Questo contributo ulteriore causato dalle piogge è rappresentato principalmente dal dilavamento delle superfici stradali di tutte le aree urbane dove sono depositati sia il polverino per l’abrasione degli pneumatici sia le poveri derivanti dall’usura dei freni. Gli impianti di depurazione non possono trattare una portata d’acqua in entrata superiore a 5 volte la portata nera. Durante gli eventi piovosi in cui la portata in fognatura mista supera 5 volte la portata nera, i deflussi urbani in eccesso vengono direttamente riversati nel corso d’acqua con il loro contenuto di rifiuti plastici. L’acqua scaricata direttamente nel fiume è carica di particelle di plastica presenti sulle strade (pneumatici e freni) e ad oggi non siamo in grado ne di quantificare ne tanto meno è noto come eliminarlo.
Le particelle di plastica e microplastica che vengono prodotte vengono poi raccolte all’interno degli alvei naturali, i fiumi, che operano come i principali vettori di trasporto di questo materiale verso il mare.
Fonte: ARPAT
01/10/2021: Conduzione abilitata dei generatori di vapore
Online il nuovo servizio Civa per il rilascio dell’esonero
30/09/2021: Aggiornamento “Linee guida per la tutela della salute nelle residenze universitarie"
Valutazione proposta ANDISU
29/09/2021: Sport e spettacoli, aggiornate le indicazioni del Cts
Le indicazioni emerse dalla riunione.
28/09/2021: Morti sul lavoro: Governo e sindacati avviano dialogo
Un incontro positivo, con una piena disponibilità nello stabilire nella condivisione e nella partecipazione una strategia nazionale di contrasto alle tante vittime nei luoghi di lavoro
22/09/2021: Pubblicato il decreto sull’obbligo del green pass nel mondo del lavoro
È stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge contenente l’estensione del green pass nel mondo del lavoro pubblico e privato.
20/09/2021: Settimana europea dello sport 2021
Pronti, partenza ... attivati!
16/09/2021: Felice di riavere il mio lavoro
La storia di un operaio abruzzese che, dopo l'infortunio sul lavoro, continua a svolgere la sua attività, grazie al sostegno dell'Inail. Il video, in versione rieditata, è online sul nostro portale
14/09/2021: La prevenzione nell’era della connessione
L’EU-OSHA partecipa al congresso mondiale sulla sicurezza e la salute sul lavoro 2021
10/09/2021: Dopo l’infortunio un nuovo lavoro e l’amore per lo sport
Online la video-storia di Michele
09/09/2021: Linee guida Snpa sulla classificazione dei rifiuti
Approvate le Linee guida SNPA sulla classificazione dei rifiuti
06/09/2021: Alcuni quesiti sul green pass
Il Garante per la protezione dei dati personali risponde ad alcuni quesiti sul green pass
03/09/2021: Guidare ecologico
Il ricorso all'automobile è spesso una scelta obbligata, ma noi possiamo fare qualcosa, con un corretto modo di guidare, per limitare il nostro impatto ambientale
01/09/2021: Il ritorno di Napo per combattere i disturbi muscoloscheletrici sul luogo di lavoro
Segui Napo nella sua nuova avventura: «Alleggerisci il carico» – 2021
31/08/2021: Dal 1° settembre Green Pass obbligatorio per 3,5 milioni di lavoratori
Norma complessa e contraddittoria con prescrizioni diverse per clienti e addetti degli stessi servizi e attività.
30/08/2021: Emissioni di gas serra in forte calo in Europa
Il forte calo delle emissioni, ottenuto prima della pandemia, dovuto principalmente al ridotto utilizzo del carbone per la produzione di energia
27/08/2021: Aggiorna le misure di quarantena e isolamento raccomandate
La Circolare dell'11 agosto 2021 del Ministero della salute.
06/08/2021: I controlli sul Green pass: gli aspetti pratici
Le FAQ della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro
06/08/2021: ANMIL si rivolge al Presidente Mattarella
Forni (ANMIL): al Presidente Mattarella e al Ministro Orlando chiediamo di riconoscere il nostro ruolo nella lotta agli infortuni
05/08/2021: Guidare ecologico
Il ricorso all'automobile è spesso una scelta obbligata, ma noi possiamo fare qualcosa, con un corretto modo di guidare, per limitare il nostro impatto ambientale
04/08/2021: Viaggiare in modo sostenibile
Il turismo ha un ampio impatto sull’economia, sulla società e sull’ambiente, per questo è necessario che divenga più resiliente e sostenibile
18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28