06/11/2015: Nota SIMLII su obbligo di invio telematico certificati INAIL
Jobs Act: il nuovo obbligo di trasmissione telematica del primo certificato medico di infortunio e malattia professionale
Il nuovo obbligo di trasmissione telematica, che riguarda tutti i medici (e non solo i medici del lavoro e i medici competenti), comporterà la necessaria informatizzazione dei professionisti sanitari, anche se solo libero-professionisti, nonché l'utilizzo di un adeguato collegamento a Internet per espletare il nuovo adempimento tramite un probabile applicativo web INAIL che peraltro, al momento, non risulta ancora disponibile.
Contrariamente a quanto si può pensare, la compilazione del primo certificato di infortunio o di malattia professionale costituisce uno dei compiti più delicati per il medico, per le importanti ricadute medico-legali e assicurative, compito che il medico del lavoro e il medico competente possono assolvere al meglio grazie alla specifica formazione e alla rispettiva attività professionale. Fermo restando che, nella pratica, la maggior parte dei primi certificati d’infortunio riguarda più che i medici del lavoro i medici dei servizi ospedalieri di pronto soccorso, la problematica è senz'altro rilevante anche per i medici competenti, in particolare per la compilazione del primo certificato di malattia professionale.
Pertanto la SIMLII, così come la FNOMCeO, desidera esprimere il proprio disappunto riguardo al fatto che per l’ennesima volta un obbligo di legge così rilevante per la professione medica sia stato deliberato in assenza di consultazione con i medici e con le loro rappresentanze istituzionali.
- dato che la quasi totalità dei medici competenti risulta già accreditata sul sito INAIL (così come la maggioranza dei MMG), è auspicabile che il sistema di trasmissione telematica dei dati non necessiti di ulteriori passaggi burocratici o amministrativi;
- inoltre, ai fini della “razionalizzazione e semplificazione”, risulta strettamente necessario che sia disegnato dall’Istituto Assicuratore un modello unico sia per l’invio telematico del primo certificato di malattia professionale ai sensi dell’art. 52 del Testo Unico, che per la segnalazione di malattia professionale ex art. 139 del 1124, nonché per il referto ex art. 365 c.p.), da inviare a un unico ente collettore;
- dovrebbe essere inoltre chiarito anche l’aspetto retributivo dell’emissione di tali certificati redatti con le nuove modalità, aspetto che riguarda - in particolare - i medici competenti liberi professionisti;
- non appare immediatamente comprensibile, infine, come la certificazione possa giungere a conoscenza del datore di lavoro ai fini della compilazione della successiva denuncia nei termini previsti dalla legge, anche al fine di dare l’avvio alla procedura per un eventuale riconoscimento della tecnopatia da parte dell’Istituto Assicuratore. Nel caso in cui lo strumento venisse predisposto senza coinvolgimento di tutti gli attori del sistema e senza tenere in considerazione le criticità che SIMLII ha messo in evidenza, vi è il rischio concreto di sprecare una vera opportunità di semplificazione, traducendola al contrario in una mera, ulteriore, incombenza burocratica per i medici. Pertanto, facendo seguito a quanto già espresso dalla FNOMCeO con proprio comunicato, la SIMLII richiede la istituzione di un tavolo di confronto con il Ministero della Salute, Ministero del Lavoro e INAIL allo scopo di analizzare il dispositivo di legge e l’applicativo proposto per la sua compilazione, onde formulare eventuali modifiche o integrazioni che lo rendano concretamente gestibile da tutti i medici italiani, prima della scadenza prevista dallo stesso decreto.
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