Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

20/02/2018: Ocjo alla sicurezza: uno spettacolo sugli ambienti di lavoro e di vita

L’Anmil pubblica un’intervista a Bruzio Bisignano in relazione ad un evento teatrale sugli ambienti di lavoro e di vita. Da formatore ad autore e interprete di testi teatrali.

 

Ocjo alla sicurezza: Bruzio Bisignano si racconta in un evento teatrale sugli ambienti di lavoro e di vita

Intervista a cura di Luce Tommasi

 

Lui si definisce un guitto, in tanti lo chiamano il caterpillar siderurgico friulano. Perché Bruzio Bisignano è uno di quelli che non molla mai. In sequenza, è stato perito meccanico, studente universitario mancato e allievo della scuola militare degli alpini. Da qui i quattro punti cardine della sua vita: formazione, addestramento, disciplina e fatica, senza i quali - dice - non si ottiene niente. Ma fu negli anni in cui frequentava l'Università che respirò l'autunno caldo dei metalmeccanici e capì che la sua vera passione era la fabbrica. Entrò in acciaieria e, dopo aver visto fallire cinque aziende, incominciò la sua attività di formatore per offrire sicurezza alle imprese friulane. La chiamata arrivò grazie all'intuito di Adriano Luci che, da lì a poco, sarebbe diventato presidente di Confindustria della provincia di Udine. Un patto formativo che si rinnova ormai da 24 anni. Da comunicatore ad attore, il passo è stato breve. E così Bruzio Bisignano si è ritrovato a recitare in teatro: il suo spettacolo OCJO affida all'emozione il compito di creare nuove consapevolezze sui rischi degli ambienti di lavoro. Con lui Flavio Frigè, vittima del lavoro ed interprete di se stesso, che porta in scena la sua storia, quando a soli 17 anni è rimasto fulminato e ha perso due gambe ed un braccio, mentre lavorava in un cantiere.  "Sono tempi difficili per la sicurezza, ora come allora" esordisce il caterpillar friulano, che ho raggiunto al telefono, proprio mentre stava scrivendo un articolo sull'andamento degli incidenti sul lavoro nella sua terra.  

 

- Come è nata l'idea di fare questo spettacolo? 

Era il 2005 quando l'azienda sanitaria di Udine decise di finanziare una serie di interventi per promuovere la cultura della sicurezza, attingendo ai fondi della legge sul bilinguismo prevista per le regioni a statuto speciale. Il progetto doveva essere presentato al pubblico con una conferenza stampa e mi venne chiesto di lanciarlo. Fu allora che proposi di dare vita ad un evento spettacolo, al posto della solita conferenza stampa, chiedendo ad una compagnia cabarettistica locale, i Trigeminus, di produrre una performance sulla sua esperienza lavorativa in una fabbrica del legno. E così mi venne anche chiesto di dare un contributo personale sul palcoscenico. In quegli anni facevo già attività di formazione nelle fabbriche e nelle scuole e per me è stato facile trasformare i concetti in emozioni, riducendo una delle mie lezioni, che duravano circa 4 ore, in un monologo di soli 40 minuti. L'evento, dai ritmi incalzanti, fu presentato con parole ed immagini in un teatro della periferia di Udine ed ebbe molto successo. Io percepii l'interesse del pubblico e lanciai dal palco l'idea di replicare lo spettacolo nelle fabbriche e nelle scuole. Il caso ha voluto che, in sala, ci fosse anche la direttrice regionale dell'INAIL del Friuli Venezia Giulia, una donna straordinaria, Maria Ines Colombo, ora in pensione, che raccolse la sfida e dopo un anno mi chiamò. Ancora oggi dico che, se in quel momento, al suo posto ci fosse stato un uomo, forse la sensibilità non sarebbe stata la stessa e non avremmo fatto niente. 

 

- Dunque da consulente e formatore lei è diventato anche autore e interprete di testi teatrali. Come ha vissuto questa evoluzione?

È stata una evoluzione naturale e ho colto nel teatro la possibilità di parlare a più di 20 persone contemporaneamente. Nella teatralizzazione, diciamo alla Paolini, ho avuto l'opportunità di avere davanti fino a 900 spettatori. L'altro aspetto vincente del successo di questo evento è stato l'incontro con Flavio Frigè, invalido del lavoro e attore straordinario. La sua è una testimonianza molto forte, che scuote le coscienze e fa piangere anche gli adulti. Ricordo di avere visto addirittura alcune persone svenire mentre recitava. Io invece, che entro in scena dopo di lui, sono una specie di guitto e racconto tante storie, a cominciare da quella della mia vita quando, in fabbrica, ho visto morire due operai. Ma non parlo soltanto di cose tristi perché, affidandomi alle immagini, colgo aspetti del territorio, a volte anche ironici. Per esempio quando mostro un uomo che guida il trattore con un ombrello oppure un altro che è seduto nel baule di un'auto e rimorchia una betoniera. Ripercorro anche le grandi tragedie italiane, da quella di Marcinelle del 1956 per arrivare alla Thyssen e alle vasche di Mineo. In sintesi cerco di trasformare i concetti in emozioni per parlare a quelle persone che sono al centro dei problemi e alla periferia delle decisioni. 

 

- Quando è avvenuto il suo incontro con l'ANMIL?

L'ANMIL è entrata in campo attorno all'evento numero 60, cioè a metà del percorso di OCJO. Fino ad oggi abbiamo realizzato circa 120 spettacoli. E la mia collaborazione con questa Associazione è incominciata esattamente quando ho conosciuto Flavio Frigè. Mi sono incrociato con lui in una piccola azienda ed era talmente disinvolto che non mi sono neppure accorto che era senza gambe. Prima del suo arrivo, durante lo spettacolo, proiettavamo soltanto un video dell'INAIL, a supporto del mio intervento e della performance dei Trigeminus. Poi, quando sul palco è salito anche Frigè, grazie all'ANMIL gli eventi si sono moltiplicati in un crescendo di emozione.  

 

- Quanto conta l'emozione per acquisire nuove consapevolezze?

Io credo che, quando si affrontano temi come questi, quello che ha più successo è parlare alla pancia delle persone. Cosa che, al di là dello spettacolo, io faccio anche nelle mie lezioni. Nei prossimi giorni sarò a Brescia per incontrare i dirigenti di una acciaieria. In teatro, più che recitare, porto avanti una narrazione. La stessa modalità che adotto nelle fabbriche e nelle scuole. Sono infatti convinto che anche l'attività formativa debba essere un racconto, e non una semplice elencazione di fatti, che cerchi di dare risposte concrete affinché le persone acquisiscano strumenti di autotutela. Aggiungo che il mio spettacolo e le mie lezioni non trattano soltanto la sicurezza sul lavoro, ma anche in casa e sulla strada. L'obiettivo è una percezione del rischio a 360 gradi con i relativi comportamenti. 

 

- Dunque occorre avere patente e libretto anche in materia sicurezza sul lavoro, non soltanto quando si guida una macchina? 

Un imprenditore che ha una fabbrica dovrebbe poter dimostrare al controllore che è tutto a norma. E la patente è lo strumento che attesta che una persona ha fatto il corso di formazione. Ma se da un lato le fabbriche devono essere sicure, dall'altro anche i lavoratori devono poter dimostrare che sanno che cosa stanno facendo. La formazione deve servire a questo. 

 

- Quanto è importante la formazione in ambito scolastico? 

Vado nelle scuole da tanto tempo. Desidero riportare una frase del presidente dell'ANMIL di Pordenone, Amedeo Bozzer: "La sicurezza incomincia sui banchi di scuola". Da qui l'idea di portare l'evento spettacolo nelle scuole, prima a Pordenone e poi anche a Udine, grazie al presidente dell'ANMIL Luigi Pischiutta, che negli ultimi anni ha contribuito moltissimo a promuovere il ruolo dell'Associazione. 

 

- Lei è rimasto senza lavoro da un giorno all'altro. Ci racconti che cosa si prova quando si attraversa questa esperienza che oggi vivono in tanti

Posso dire che le condizioni del lavoro di adesso sono demenziali e credo che una buona parte dei rischi dipenda dal precariato. Nell'evento spettacolo, che porto in scena, c'è un manifesto della mia fabbrica, quella dove ho perso il lavoro: "Sei mesi senza soldi, quale futuro?". Questa era la frase che noi operai avevamo scritto su uno striscione. 

 

- Le leggi italiane sono molto precise. Perché gli incidenti sul lavoro sono cronaca di tutti i giorni?

Perché l'approccio alla sicurezza non si fa soltanto con le leggi. Servono anche i controlli, ma soprattutto un cambiamento culturale perché, come quando si guida un'automobile, contano i comportamenti e non soltanto l'efficienza della macchina. Flavio Frigè dice nel suo racconto che si è folgorato a 17 anni e che suo papà va ancora nel bosco con la motosega senza i calzoni anti taglio e sua mamma accende la stufa con l'alcol. Bastano questi esempi per comprendere quante difficoltà esistono per un cambiamento culturale su queste tematiche. 

 

- Quali sono le prossime tappe del tour di OCJO? 

Diciamo che non c'è un vero e proprio calendario. Le nostre esibizioni nascono dalle richieste delle aziende e delle scuole. Posso anticipare che saremo ad Udine a metà aprile e che c'è già una richiesta tra aprile e maggio in Veneto, regione dove abbiamo ottenuto molti successi grazie all'impegno di un esperto di percorsi formativi, Marco Franzoni, fondatore di "Sviluppo Formazione". 

 

- Lei è stato nominato, il 9 ottobre del 2016, socio onorario dell'ANMIL di Pordenone, in occasione della 66esima Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. Che cosa ha provato? 

È stata una grande emozione e mi ha fatto molto piacere. Ma conoscevo l'ANMIL già da tanti anni, da quando ho incominciato a frequentare la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, poi messa in calendario ogni seconda domenica di ottobre, con un'apposita legge, dall'allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. L'incontro diretto con chi aveva subito un infortunio mi dava la carica per continuare a portare avanti il mio messaggio sulla sicurezza. Possiedo ancore le foto di quando sedevo tra il pubblico della Giornata Nazionale dell'ANMIL. Era il 1992, ben 13 anni prima della nascita del mio spettacolo, che ha debuttato nel 2005. 

 

Fonte: Anmil


28/01/2016: 665 milioni per la sicurezza delle scuole

105 operazioni per la messa in sicurezza degli istituti e la costruzione di nuove unità.


28/01/2016: Come difendersi dagli agenti inquinanti nell'aria indoor

Pubblicati dal Ministero della Salute una serie di opuscoli divulgativi per favorire la difesa dagli agenti inquinanti nell'aria indoor.


27/01/2016: Le difficoltà di conciliazione lavoro/famiglia per la donna italiana

Le difficoltà di conciliazione dei tempi di lavoro e di cura della famiglia e la scarsa partecipazione al mondo del lavoro della donna italiana.


27/01/2016: Da marzo 2017 stop ai sensori CCD

I progettisti di sistemi di videosorveglianza devono prepararsi a fare a meno dei sensori della Sony. Le alternative disponibili.


26/01/2016: Formazione: un accordo collaborazione tra Inail e Università

Rinnovano l’impegno a progettare e a realizzare nuove iniziative per la promozione della prevenzione e della sicurezza


25/01/2016: Si parla di sicurezza sul lavoro in radio!

Il 21 gennaio una trasmissione di Rai Radio Uno ha affrontato il tema della tutela della salute e sicurezza sul lavoro.


25/01/2016: Le nuove icone della privacy

Le icone unificate del nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati


22/01/2016: Il Codice della Strada: aspetti sanzionatori e implicazioni operative per le imprese

Un utile riepilogo.


21/01/2016: Sicurezza in onda

Workshop il 27 gennaio a Milano


20/01/2016: Casalinghe in fuga dall’Inail

Scade l' 1 febbraio il rinnovo dell’assicurazione Inail contro gli infortuni domestici


20/01/2016: La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro dopo il jobs act

Convegno gratuito a Catania il 27 gennaio


19/01/2016: Proroga di sei mesi per l’obbligo di defibrillatori nello sport

Pubblicato in GU il Decreto 11 gennaio 2016


19/01/2016: 14,5 milioni di euro per la formazione per la sicurezza

Domanda di finanziamento entro il prossimo 19 aprile


19/01/2016: Sicurezza nella scuola: verso una responsabilità chiara e sostenibile

Convegno gratuito il 25 gennaio.


18/01/2016: MUD 2016: il nuovo modello unico di dichiarazione ambientale

La presentazione del MUD entro il 30 aprile 2016 deve avvenire con modulistica ed istruzioni già utilizzate per le dichiarazioni presentate nel 2015.


15/01/2016: Belle le telecamere HD, ma gli obbiettivi?

Ormai le telecamere ad alta risoluzione hanno prezzi del tutto competitivi con le telecamere tradizionali. Ma senza appropriati obbiettivi le loro prestazioni non vengono sfruttate a fondo. Di A.Biasiotti.


15/01/2016: Esposizione a polveri di legno e rischio cancro al polmone

Il risultato di nuovi studi.


14/01/2016: Qualità dell'aria indoor nelle scuole, rischi per la salute e prevenzione

Un corso per valutare i fattori di rischio per salute e benessere presenti nell'aria interna delle scuole


13/01/2016: Infortuni sul lavoro: si chiude il 2015 con morti in continua crescita

L'analisi di ANMIL.


13/01/2016: Occhio all'etichetta!

I nuovi pittogrammi di pericolo che si trovano sulle etichette dei prodotti chimici più comunemente in commercio.


89.5 90.5 91.5 92.5 93.5 94.5 95.5 96.5 97.5 98.5 99.5