03/09/2024: Polveri sottili dal Canada
L’analisi aggiornata di Arpa Valle d’Aosta
Il 21 agosto scorso Arpa Valle d’Aosta ha dato notizia dell’arrivo in regione di polveri sottili provenienti dal Canada. Le concentrazioni di PM10 a terra si sono mantenute al di sotto dei limiti previsti dalla normativa. L’evento, che al momento sembra essere terminato, ha però suscitato molta curiosità nei media tradizionali e sui social network.
A una settimana di distanza, si offre un aggiornamento sulla situazione attuale e un approfondimento per chi desidera saperne di più. Il modo in cui l’Agenzia ha prontamente rilevato e quantificato il fenomeno dimostra l’elevata sensibilità degli strumenti di misura e l’efficacia delle tecniche interpretative impiegate.
Che cosa sta succedendo in Canada?
Quello a cui abbiamo assistito non è un fenomeno completamente nuovo. Al contrario, sembra una copia quasi perfetta di quanto accaduto più volte nell’estate del 2023, quando il fumo degli incendi scoppiati in Canada aveva attraversato l’Atlantico, raggiungendo anche la Valle d’Aosta a diverse riprese.
Gli incendi canadesi del 2023 avevano polverizzato ogni record precedente in termini di superficie coinvolta e tonnellate di carbonio rilasciate nell’atmosfera. Per dare un’idea della portata, i 185.000 km² di foresta boreale canadese bruciati l’anno scorso coprono un’area comparabile a quella di stati come il Dakota del nord o la Siria… o, per usare un confronto più vicino, equivalgono a quasi 60 regioni come la Valle d’Aosta messe insieme. Data la rapida propagazione delle fiamme, è comprensibile come, in queste condizioni, la priorità delle autorità canadesi sia quella di salvaguardare la vita delle persone piuttosto che spegnere gli incendi.
Sebbene gli incendi, anche di grandi dimensioni, siano un fenomeno naturale che può contribuire tra l’altro al rinnovo delle foreste, si stima che la loro frequenza e portata stiano aumentando a causa del cambiamento climatico, che induce ondate di calore e prolungati periodi di siccità. Inoltre, è stato rilevato che in Canada quasi 200 incendi del 2023 sono rimasti attivi durante l’inverno. Questo ha portato a parlare di “incendi-zombie”, capaci di propagarsi sotto il suolo e la neve, persino nelle dure condizioni invernali canadesi a -40°C, per poi tornare in superficie e riattivarsi con l’arrivo della primavera.
Il 2024 non sembra essere da meno. Si colloca già tra i cinque anni peggiori di sempre per gli incendi, e va tenuto presente che la stagione, iniziata prima del solito, non è ancora terminata. Gli stati di Alberta e British Columbia continuano a essere devastati dalle fiamme. In particolare, Jasper, una delle città situate nelle Rocky Mountains canadesi, è stata distrutta per il 40%.
Il fenomeno visto dallo spazio e dai modelli
Incendi di queste dimensioni possono generare nubi spettacolari, simili a quelle dei temporali, chiamate pirocumuli e pirocumulonembi.
Queste nubi possono crescere fino a raggiungere diversi chilometri di altezza, arrivando a sfiorare la corrente a getto, il “torrente” d’aria che scorre da ovest a est attorno al nostro pianeta.
Le particelle sottili sollevate dagli incendi, una volta in atmosfera, possono rimanere sospese per settimane, e venire trasportate dalle correnti atmosferiche a migliaia di chilometri dal punto di origine.
Questo fenomeno è ben noto alla comunità scientifica e può essere previsto con l’aiuto di modelli di qualità dell’aria a larga scala. Ad esempio, nell’animazione fornita dal servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus (CAMS), che ci ha permesso di anticipare l’arrivo delle polveri in Europa.
In Arpa Valle d’Aosta vengono integrate queste informazioni nei modelli a scala più dettagliata e le vengono utilizzate per interpretare meglio le misurazioni e per offrire un’interpretazione completa e interconnessa col contesto globale dei fenomeni osservati sul territorio valdostano.
La portata di questo fenomeno, inoltre, è stata tale da renderlo visibile persino dallo spazio. Il pennacchio di fumo è stato seguito dagli strumenti (radiometri) a bordo di diversi satelliti. Le immagini seguenti mostrano l’estensione del fumo sull’Atlantico e sull’Europa nei giorni che hanno preceduto l’arrivo in Valle d’Aosta.
Su gran parte dell’Europa, la nube di fumo è rimasta in alta quota senza raggiungere il suolo, manifestandosi con sottili velature nel cielo e colori insoliti. A testimonianza dell’interesse suscitato anche tra le persone comuni ci sono le numerose fotografie condivise sui social media in vari paesi europei.
Il fenomeno in Valle d’Aosta rilevato da Arpa
In Arpa Valle d’Aosta si utilizzano un insieme di strumenti avanzati per monitorare la qualità dell’aria a terra e per esplorare tutta l’atmosfera sovrastante. Ad esempio, l’Agenzia è in grado di determinare la concentrazione di polveri e di alcuni gas lungo l’intera colonna atmosferica, informazioni cruciali per la qualità dell’aria, lo studio del cambiamento climatico e le variazioni dell’ozono stratosferico.
Tra gli strumenti spiccano i fotometri, dispositivi che, misurando la luce proveniente dal sole e dal cielo, calcolano la quantità e le caratteristiche delle polveri in atmosfera. Questi strumenti operano in sinergia con reti internazionali come quella americana, AERONET, della NASA e la giapponese Skynet.
Proprio grazie a queste tecnologie, la mattina del 21 agosto Arpa Valle d’Aosta ha rilevato un cambiamento significativo: chi ha alzato gli occhi al cielo e verso le montagne avrà notato un’aria più torbida e i raggi del sole visibili attraverso una sorta di foschia, segnali inequivocabili della presenza di polveri sottili sospese nell’atmosfera. Nel grafico sottostante si può osservare come il fotometro abbia registrato un improvviso aumento della torbidità dell’aria (quantificata attraverso lo “spessore ottico dell’aerosol”) tra il 20 e il 21 agosto, indicando chiaramente l’arrivo delle polveri.
Lo stesso fotometro fornisce all’Agenzia dati sulla concentrazione di vapor d’acqua in atmosfera. In modo inaspettato, questi dati mostrano una repentina diminuzione, probabilmente dovuta al ricambio d’aria stagnante con aria secca tipica degli strati superiori dell’atmosfera.
Questa dinamica è confermata dalle misurazioni di un altro strumento, il lidar-ceilometer operante a Saint-Christophe. Grazie all’emissione di un raggio laser che da terra raggiunge i 15 km di quota, lo strumento “radiografa” l’atmosfera, evidenziando la presenza di nuvole e polveri sottili lungo il profilo verticale. Sistemi simili a questi sono presenti in alcune altre regioni italiane, nell’ambito della rete Alicenet.
Nell’immagine successiva, è chiaramente visibile l’arrivo di uno strato di polveri sottili ad alta quota nella notte tra il 20 e il 21 agosto, successivamente inglobato negli strati inferiori dell’atmosfera e, quindi, nell’aria che respiriamo.
Una volta che le polveri raggiungono gli strati atmosferici più vicini al suolo, possono essere misurate direttamente dalla strumentazione a terra.
In Arpa Valle d’Aosta è stato sviluppato un metodo innovativo che consente di distinguere, in tempo reale e con una risoluzione oraria, le possibili fonti di emissione delle polveri nell’aria e calcolare il loro contributo al PM10 totale. L’algoritmo si basa su una combinazione delle dimensioni delle particelle, misurate da un contatore ottico, e delle loro proprietà ottiche rilevate da un etalometro. Questi strumenti sono ormai diffusi in molte agenzie ambientali italiane, rendendo possibile l’applicazione di questa tecnica matematica anche in altre regioni.
Il 21 agosto, in particolare, è stato registrato un picco di polveri con un diametro medio di circa mezzo micron, una dimensione molto rara in estate ma più comune in inverno, quando una parte rilevante delle polveri sottili si forma all’interno delle goccioline d’acqua nella nebbia tipica della Pianura Padana. La presenza di queste particelle in estate suggerisce, invece, un elevato grado di invecchiamento delle polveri durante il loro viaggio sopra l’oceano. Dalla Figura 7, si percepisce inoltre come, dopo un paio di giorni, con la ripresa delle brezze dalla Pianura Padana, le caratteristiche delle polveri presenti vicino a terra siano cambiate: osserviamo particelle più piccole, attorno agli 0.2 micron, tipiche delle polveri estive della Pianura Padana. Dall’immagine si può intuire, inoltre, come la somma dei contributi di entrambe le fonti si mantenga sempre al di sotto dei 50 µg/m³, il limite giornaliero per il PM10.
Nel pieno della campagna di campionamento polveri in alta montagna
Il trasporto delle polveri dal Canada è coinciso con la campagna scientifica di campionamento in alta montagna, condotta da Arpa Valle d’Aosta, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, diversi istituti del CNR e l’Università di Torino.
Questa campagna si svolge in tre siti geograficamente vicini, ma a diverse altitudini: la stazione di monitoraggio Arpa di Donnas (320 m s.l.m.), l’Istituto di ricerca Mosso al Passo dei Salati (2900 m s.l.m.) e l’osservatorio Testa Grigia a Plateau Rosa (3500 m s.l.m.). L’obiettivo è determinare la quantità e la tipologia di polveri che possono raggiungere le Alpi. Le prime elaborazioni dei dati raccolti con strumenti automatici, come l’etalometro installato al Passo dei Salati, mostrano che l’arrivo delle polveri ha interessato tutte le quote, come evidenziato anche dal diagramma del lidar-ceilometer.
I risultati delle analisi, condotte con tecniche all’avanguardia sul particolato raccolto nei filtri, saranno disponibili entro la fine dell’anno. Questi dati permetteranno di approfondire la composizione chimica delle particelle trasportate e le trasformazioni che hanno subito durante il loro viaggio a causa degli agenti atmosferici.
Inoltre, consentiranno di comprendere come varia la tossicità specifica del particolato in relazione alla distanza dalla fonte di emissione, tenendo sempre presente che le concentrazioni rilevate in Valle d’Aosta sono rimaste al di sotto del valore limite giornaliero attualmente in vigore per la tutela della salute umana.
Che cosa aspettarci nelle prossime settimane
L’episodio attuale di trasporto delle polveri canadesi verso l’Europa sembra essersi temporaneamente concluso e, in Valle d’Aosta, ha lasciato spazio alle più comuni polveri sottili provenienti dalla Pianura Padana.
Tuttavia, data l’estensione degli incendi in Canada e la loro probabile continuazione, non si esclude che si possano verificare nuovi episodi simili nelle prossime settimane. Sebbene possa apparire una semplice curiosità, questo episodio evidenzia la capacità di Arpa Valle d’Aosta di monitorare in tempo reale fenomeni atmosferici complessi e di garantire un’informazione tempestiva e accurata sulla qualità dell’aria nella regione, distinguendo i contributi delle diverse fonti, siano esse locali o remote.
Fonte: snpambiente
18/12/2023: Come utilizzare l’economia circolare per migliorare la biodiversità?
Le azioni verso un’economia circolare sono della massima importanza per salvaguardare la natura, ridurre l’inquinamento e raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
13/12/2023: Le emissioni di gas serra dell’UE
...sono diminuite lo scorso anno, ma sono ancora necessari sforzi accelerati per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del 2030
12/12/2023: Il nuovo regolamento macchine: novita’ ed inquadramento tecnico
Un evento gratuito il 15 dicembre per introdurre le novità del nuovo Regolamento Macchine UE 2023/1230.
05/12/2023: La tutela del lavoratore nelle novità legislative
Avvocati Inail, la tutela del lavoratore nelle novità legislative e nel diritto vivente al centro del 22esimo seminario nazionale
29/11/2023: Cambiamento climatico: i “broken records” dell’Unep
È ancora possibile realizzare l’obiettivo di un aumento della temperatura globale limitato a 1,5 gradi centigradi?
28/11/2023: Salute, sicurezza, sostenibilità: le sfide della quinta rivoluzione industriale
Un seminario di aggiornamento a Roma, dal 4 al 6 dicembre 2023
27/11/2023: Un interpello sulla qualifica di sottoprodotto
Possono essere classificati come "sottoprodotti" anche residui derivanti da attività di servizio o ausiliare?
23/11/2023: Signal for help: come segnalare una possibile violenza sulle donne
Per segnalare una violenza domestica o una violenza sulle donne alcune organizzazioni hanno stabilito un “Signal for help”, un segnale di aiuto. Come segnalare una possibile violenza.
22/11/2023: Un rapporto sulle emissioni di inquinanti atmosferici
Disponibile il Rapporto AEA n. 4/2023
20/11/2023: Una campagna e un’infografica per ridurre la violenza sulle donne
Per ridurre la violenza sulle donne e nelle relazioni è importante che tutti sappiano riconoscere i segnali della violenza. L’infografica della campagna “Abuse is not love” e i nove segnali di allerta.
17/11/2023: Lavoro sano e sicuro nell'era digitale
Un convegno gratuito a Brescia il 21 novembre per la "Campagna europea 2023 -2025 Ambienti di lavoro sani e sicuri"
17/11/2023: Convegno Safap 2023
Si svolgerà a Brescia dal 22 al 24 novembre 2023 il convegno gratuito "Sicurezza e affidabilità delle attrezzature a pressione e degli impianti di processo"
15/11/2023: Le morti premature causate dall'inquinamento atmosferico
Sono in continuo calo nell'UE, ma è necessario un maggiore impegno per creare un ambiente privo di sostanze tossiche
14/11/2023: La digitalizzazione può sostenere il passaggio a trasporti più sostenibili
Le tecnologie digitali offrono opportunità per mitigare gli impatti del settore della mobilità europeo. Un briefing previsionale separato esamina più da vicino il telelavoro e la sostenibilità.
09/11/2023: Presenta la tua candidatura ai premi per le buone pratiche
Entra nell’era digitale del lavoro!
08/11/2023: Energie per la mobilità
Rinnovata la collaborazione tra Inail e Unem per la salute e la sicurezza nella filiera
06/11/2023: Un nuovo protocollo tra Inail e Dipartimento dei Vigili del fuoco
Dopo l’accordo del 2022, l’intesa punta a rafforzare la collaborazione per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Prevista anche la realizzazione di una campagna nazionale di informazione sui rischi derivanti dagli incendi in ambito domestico
03/11/2023: Prorogati i termini per il Premio imprese per la sicurezza 2023
Sono stati prorogati i termini per l’VIII edizione del Premio imprese per la sicurezza. Sarà possibile inviare i questionari fino alle 14.30 del 24 novembre 2023.
02/11/2023: Infortuni e malattie professionali: i dati Inail dei primi nove mesi del 2023
Online gli open data Inail dei primi nove mesi del 2023: le denunce di infortunio sul lavoro sono state 430.829 (-19,6%), 761 delle quali con esito mortale (-3,7%). In aumento le patologie di origine professionale (+21,9%).
31/10/2023: Il disegno di legge per regolamentare l’intelligenza artificiale
Informazioni sul nuovo disegno di legge relativo alla trasparenza dei contenuti generati da intelligenza artificiale. Le criticità dell’IA, i deep fake e il problema della verifica delle fonti.
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13