01/09/2022: Processi partecipativi per la digitalizzazione
La creazione di uno spazio di confronto, sicuro e circoscritto nei tempi e nelle modalità, dove a tutti gli attori è riconosciuta la legittimazione del contributo, permette di depotenziare conflitti ed allo stesso tempo di giungere a scelte condivise
È stato pubblicato di recente uno studio sul ruolo dei processi partecipativi nel governo del territorio, a cura dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) .
Lo studio ha messo in evidenza come la collaborazione e lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti interessati (Comuni, Quartieri, cittadini e gestori) all’installazione di stazioni radio base (SRB) per la telefonia mobile possa mitigare conflitti per giungere a scelte partecipate.
Lo spazio per il confronto
Secondo lo studio, i processi partecipativi hanno un ruolo centrale e cruciale nel governo del territorio ed in particolare nella gestione dei conflitti ambientali.
L’uso di strumenti partecipativi è richiamato anche nel capitolo 28 di “Agenda 21 locale” dove si indica la creazione di partnership attraverso le quali le autorità locali insieme agli attori della società civile (cittadini, comitati, associazioni ) collaborano in sinergia per definire piani di azione comuni al fine di giungere a scelte mediate e condivise.
Più in particolare, il capitolo 28 è un invito diretto rivolto alle autorità locali ad adottare piani di sviluppo con la partecipazione della popolazione. Nella pratica, questo nuovo strumento si traduce in un programma operativo in grado di coniugare la tutela dell'ambiente con lo sviluppo economico e la crescita sociale.
La partecipazione può articolarsi su vari livelli, dalla semplice informazione fino ad un vero “empowerment” degli attori sociali, ovvero l’attivazione di un processo di crescita che permetta una consapevole gestione delle scelte e delle decisioni nell’ambito della vita politica e sociale. Tale processo di crescita è possibile attraverso il passaggio e la condivisione di una giusta e corretta informazione ai cittadini da parte di esperti della materia. I soggetti quali le istituzioni, le imprese, le associazioni ambientaliste, i comitati di quartiere e i cittadini comuni interagiscono in quanto portatori di interessi e di valori eterogenei che presentano percezioni diverse in riferimento alla singola problematica.
Tra questi attori spesso il dialogo risulta difficile anche perché non è possibile contrapporre la conoscenza degli “esperti” alla non conoscenza dei cittadini comuni in quanto capita che in certe situazioni di rischio, ad esempio nella realizzazione di un impianto tecnologico, non si ha la certezza scientifica che tale impianto non possa avere effetti a lungo termine sull’ambiente e sulla salute. Gli esperti contribuiscono nel fornire pareri tecnici, in alcuni casi basati su calcoli probabilistici che non danno indicazioni esaustive sui potenziali danni.
Risulta pertanto importante, afferma lo studio di ISPRA, che prima di installare una nuova tecnologia vengano valutati gli elementi che più caratterizzano il tessuto sociale di una determinata comunità presente sul territorio. Elementi e valutazioni che spesso sono trascurate dai soggetti coinvolti nell’iter autorizzativo e che invece occorre tenere presente nelle decisioni relative alla progettazione o al potenziamento di un impianto.
Alla luce di ciò è necessario favorire il dialogo tra i vari attori sociali. All’inizio può essere utile la condivisione di informazioni tecnico – scientifiche attraverso un linguaggio semplice e chiaro a tutti, in tal modo si acquisisce consapevolezza dei problemi ambientali esistenti e dove tutti si sentono responsabili delle scelte che hanno ripercussioni sul territorio. Si tratta della costruzione di un consenso collettivo derivante dal contributo di tutti gli attori sociali per la realizzazione di un progetto sul territorio.
La ricerca
Con l’obiettivo di esplorare se e come le comunità locali vengono coinvolte in problematiche ambientali sul territorio, è stata avviata una indagine pilota nella città di Roma. Nel corso della ricerca sono state raccolte ed analizzate le opinioni e le percezioni dei cittadini su una tematica di attualità: la nuova tecnologia 5G. Le aree di indagine individuate per le analisi sono state due quartieri romani appartenenti al Municipio II (quartiere Nomentano) e IV (quartiere Casal Bruciato) in cui le antenne 5G sono state fonte di problemi per le comunità locali. La ricerca di tipo esplorativo è stata condotta con tecniche qualitative della ricerca sociale:
- studio e analisi di documentazione sul tema “5G”: pubblicazioni, articoli di riviste scientifiche, articoli di giornali nazionali e locali, linee guida e documenti tecnico-scientifici;
- Interviste discorsive a cittadini residenti nelle aree di indagine considerate in questa ricerca ed a gestori ed esperti di telefonia 5G
L’indagine si compone di due parti: la prima è dedicata all’analisi della documentazione raccolta; alla descrizione urbanistica e sociale dei due quartieri, alla ricognizione sul portale dall’Amministrazione dell’informazione e della partecipazione dei cittadini in riferimento all’installazione di antenne 5G; alla collocazione degli impianti di telefonia nelle due aree di indagine.
Nella seconda parte d’indagine è trattata l’analisi delle interviste ai rappresentanti delle comunità locali, preceduta dalla descrizione della tipologia di intervista utilizzata e dalla scelta dei soggetti intervistati.
L’analisi delle interviste ha restituito la percezione dei cittadini sottolineando i loro principali problemi ed i loro bisogni in riferimento alla tecnologia di quinta generazione. Nello specifico l’analisi delle interviste ha evidenziato le seguenti aree tematiche:
- i principali problemi ambientali e la sensibilità dei cittadini (diverse nei due quartieri) nelle aree di residenza;
- gli impatti del 5G sulla salute umana e sull’ambiente;
- il contributo della tecnologia 5G alla qualità della vita;
- il giudizio degli intervistati sugli impianti di telefonia 5G;
- il procedimento autorizzativo per l’installazione delle antenne
- l’informazione e la partecipazione dei cittadini
Informare correttamente
L’indagine svolta dallo studio di ISPRA nei due quartieri romani ha rilevato un’alta sensibilità delle comunità locali per i problemi ambientali, ma una differente percezione dell’inquinamento elettromagnetico causato dagli impianti di telefonia 5G presenti sul territorio. La preoccupazione principale è data dai possibili effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute. Inoltre dalle analisi delle interviste emerge che non tutta la popolazione locale conosce il 5G e che la stessa vuole essere informata non solo sugli aspetti negativi della nuova tecnologia, ma anche su quelli positivi: le applicazioni nella vita quotidiana e in svariati campi quali ad esempio la mobilità, i servizi pubblici, le emergenze ambientali e del territorio, l’industria, l’informatica, la medicina. È importante trasmettere ai cittadini informazioni di carattere tecnico opportunamente semplificate che comprendano sia i vantaggi che gli svantaggi relativi al dispiegamento sul territorio di una tecnologia. Le informazioni fornite in modo neutrale consentono a tutti i soggetti coinvolti di farsi un’idea e costruirsi in modo autonomo un’opinione relativa all’impianto tecnologico.
Si tratta di avviare un processo comunicativo bidirezionale in cui le opinioni dei “comuni cittadini” sono considerate non solo legittime ma anche come componenti a tutti gli effetti del medesimo processo conoscitivo. In altri termini, occorre che i soggetti portatori di competenze tecnico scientifiche nel merito siano disposti a fornire ed allo stesso tempo ad acquisire conoscenze dal pubblico dei “non esperti”.
L’assenza di informazione risulta anche in riferimento al procedimento autorizzativo per l’installazione delle antenne di telefonia mobile. L’iter tra l’altro prevalentemente burocratico, risulta, sempre secondo le rilevazioni dello studio di ISPRA, da alcuni amministratori locali poco conosciuto, da altri un po' confuso, e soltanto pochi lo conoscono dettagliatamente in tutte le sue fasi. L’indagine evidenzia l’esigenza dei residenti di voler essere coinvolti nell’iter per l’installazione delle antenne. In tal senso le comunità locali chiedono esplicitamente di voler “partecipare” al procedimento amministrativo per poter esprimere le loro idee ed opinioni sulle proposte di installazioni. L’accento viene infatti posto sulla necessità di sviluppare approcci di tipo dialogico che prevedano la partecipazione di soggetti effettivamente coinvolti.
L’esperienza del Comune di Bologna 2005 - 2009
La necessità di una programmazione partecipata si è concretizzata nella proposta di una deliberazione di iniziativa popolare approvata all’unanimità nel 2004 dal Consiglio comunale. Era emersa l’esigenza di integrare il procedimento meramente tecnico-istruttorio in cui viene data rilevanza unicamente agli aspetti regolamentari e normativi con un processo decisionale e consultivo molto più partecipato, capace di entrare nel merito delle scelte in tema di elettromagnetismo senza tralasciare elementi culturali, ideologici ed emotivi. Nel novembre dello sello stesso anno è stato attivato un “Tavolo di programmazione partecipata” sul tema della localizzazione delle antenne a servizio della telefonia mobile. Il “Tavolo” è stato individuato come lo strumento formale adottato per governare la questione dell’elettromagnetismo, garantendo la massima partecipazione, e possibilmente l’inclusione, delle aspettative di diversi soggetti portatori d’interesse, spesso antagonisti, in presenza di scelte con un forte impatto sul territorio e sulla cittadinanza.
Al tavolo partecipavano i rappresentanti dei settori dell’Amministrazione responsabili dell’iter istruttorio relativo a ciascun impianto per il quale si richiedeva l’autorizzazione, i Presidenti di quartieri, i referenti tecnici istituzionali ARPA e AUSL (garanti tecnici su aspetti di interesse generale quali salute e tutela dell’ambiente), Soprintendenza per i beni architettonici ed il paesaggio, gestori di telefonia e referenti dei cittadini. Il lavoro che si è svolto intorno al tavolo nei 4 anni ha permesso di produrre decisioni condivise in relazione alle installazioni senza esaurire i propri compiti nel momento dell’emanazione del provvedimento, configurandosi come un organo permanente con funzioni di controllo e monitoraggio anche durante la fase della realizzazione della decisione.
Parallelamente è stato attivato un piano di informazione e partecipazione che comprendeva: 1 – la diffusione di informazioni ai cittadini relative ai piani annuali, all’ubicazione degli impianti ed alle attività di pianificazione del Tavolo; 2 – Diffusione di informazioni relative ai monitoraggi; 3 – Promozione e facilitazione della partecipazione dei cittadini (Quartieri); 4 – Promozione di iniziative cittadine sul tema dell’elettrosmog attraverso la diffusione di materiale informativo e l’organizzazione di appositi incontri tenuti da esperti del settore.
Attraverso il confronto tra cittadini, comitati, amministrazione, tecnici e gestori, in molti casi è stato possibile discutere ed approvare soluzioni localizzative in grado di minimizzare l’esposizione ai campi elettromagnetici da parte della popolazione e di conseguenza la conflittualità sociale che accompagna l’installazione delle antenne.
Grazie ai lavori del tavolo, che ha discusso e condiviso i criteri per la scelta dei siti da proporre a gestori, il Comune si è impegnato con un ruolo attivo nella pianificazione, tradizionalmente di dominio dei soli gestori.
Come riportato nello studio di ISPRA, è da preferire un modello di amministrazione di tipo “bottom up” (dal basso verso l’alto) in cui gli enti locali cercano il dialogo e la collaborazione con tutti gli stakeholders (portatori d’interesse) nei processi decisionali. Nel modello bottom-up le amministrazioni pubbliche lavorano “con” e non “per” i cittadini e il comportamento diventa “proattivo” e non passivo.
Fonte: ARPAT
20/04/2020: Il rapporto tra inquinamento e diffusione del Coronavirus
Arpa Marche e Arpae Emilia-Romagna hanno partecipato alla redazione del documento “Valutazione del possibile rapporto tra l’inquinamento atmosferico e la diffusione del SARS-CoV-2”.
20/04/2020: Il lavoro agricolo tra analisi infortunistiche e rischi infettivi
Nel periodico mensile redatto dalla Consulenza statistico attuariale dell’INAIL viene analizzato l’andamento degli incidenti lavorativi in questo comparto, che tra il 2014 e il 2018 ha registrato un calo del 14%
17/04/2020: Sicurezza luoghi di lavoro ed esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni
Un passo avanti per la modifica della direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un'esposizione ad agenti cancerogeni e mutageni durante il lavoro.
17/04/2020: Vademecum psicologico Coronavirus per i cittadini
Alcuni consigli per affrontare l'emergenza.
17/04/2020: APP degli spostamenti solo su base volontaria?
Diritto alla salute e diritto alla privacy: saremo costretti a scegliere o esiste una terza via? Intervista ad Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
17/04/2020: Preparare il posto di lavoro per COVID-19
le indicazioni della World Health Organization (WHO)
16/04/2020: Inail, tutela per i rider e validazione dei dpi
È online "Plus!" con la procedura di valutazione straordinaria dei dispositivi di protezione individuale, nell’emergenza sanitaria da Covid-19
16/04/2020: Emergenza Covid-19, posticipate le scadenze amministrative dei bandi Isi
Prolungata al 15 maggio la sospensione dei termini relativi alle fasi di verifica amministrativa e tecnica, di realizzazione e di rendicontazione, previste dalle varie edizioni dell’iniziativa dell’Inail, che assegna incentivi a fondo perduto alle imprese che investono in prevenzione
16/04/2020: WHO: Consigli sull'uso delle maschere nel contesto di COVID-19
Consigli sull'uso delle maschere in comunità, durante l'assistenza domiciliare e in contesti sanitari in aree che hanno riportato casi di COVID-19.
16/04/2020: Covid19: le novità introdotte dal dpcm del 10 aprile
La circolare 14 aprile 2020. DPCM 10 aprile 2020 recante misure urgenti per il contenimento e la gestione della diffusione del COVID-19
15/04/2020: Regione Veneto: alcune considerazioni sui test virologici
Aggiornato il documento della Regione Veneto “Nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari”
15/04/2020: PuntoSicuro a Radio Anmil Network: gli incidenti stradali e la fretta
Giovedì 16 aprile 2020 va in onda la sesta puntata della collaborazione tra PuntoSicuro e Radio Anmil Network. Si parlerà degli infortuni nelle attività su strada con un’intervista a Federico Ricci, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
15/04/2020: Come adattare il lavoro alla vita con il Coronavirus
Nella fase 2, sarà necessario riprogrammare le modalità di svolgimento del lavoro pensando a nuovi modelli organizzativi per far fronte ai rischi emergenti dal diffondersi del Covid-19
14/04/2020: Webinar gratuito per organizzare corsi in videoconferenza
Sei un centro di formazione AIFOS? Scopri come sfruttare le potenzialità della videoconferenza per erogare corsi di formazione online
14/04/2020: Prevenzione e controllo delle infezioni: nuovi documenti sul sito ISS
Due documenti relativi al contesto sanitario e uno per il contesto comunitario
14/04/2020: New normals: i cinque mutamenti globali che caratterizzano il nostro futuro
Uno studio prodotto da un’esperta Undp illustra le sfide del mondo post-Coronavirus. Tra queste il mutamento tecnologico, l’accentramento della governance, l’e-commerce, il distanziamento sociale e il clima.
14/04/2020: Covid-19: da Inail e Microsoft un chatbot per l’autovalutazione dei sintomi
Un assistente virtuale progettato per rispondere in modo interattivo alle richieste delle persone che sospettano di aver contratto il coronavirus.
10/04/2020: BUONA PASQUA
Tutti uniti contro il Coronavirus!
10/04/2020: Epidemia Covid-19: tutela lavoratori fragili
Una richiesta chiarimenti e di costituzione urgente di tavolo tecnico.
10/04/2020: COVID-19: Vestizione e svestizione dei DPI
Come indossare e togliere i dispositivi di protezione individuale per precauzioni da contatto e droplet per proteggersi dal Coronavirus?
35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45