04/02/2025: Qualità dell’aria 2024
I primi dati relativi all’andamento della qualità dell’aria nel corso dell’anno 2024
Diverse regioni hanno elaborato i primi dati relativi all’andamento della qualità dell’aria nel corso dell’anno 2024. Li presentiamo come dati di riferimento, tenuto conto che il processo di validazione non è completato e i dati complessivi a livello nazionale saranno diffusi successivamente, per cui le statistiche definitive potrebbero presentare differenze rispetto a quanto qui pubblicato.
Valle d’Aosta
Le prime valutazioni dei dati di qualità dell’aria in Valle d’Aosta mostrano che le concentrazioni medie annuali di PM10 e PM2.5 nel 2024 sono in linea con quelle del 2023 e abbondantemente inferiori ai valori limite.
Nel sito di fondo urbano di Aosta – Piazza Plouves il valore medio annuale di PM10 si attesta intorno a 15 µg/m3 e il numero di superamenti giornalieri del PM10 è pari a 2; la media annuale di PM2.5 è pari a 9 µg/m3.
Anche i valori di NO2 sono ampiamente inferiori ai valori limite in tutte le stazioni di monitoraggio; nel sito di fondo urbano di Aosta – Piazza Plouves il valore è risultato pari a 18 µg/m3.
Per l’ozono, inquinante caratteristico della stagione estiva, nella città di Aosta i valori sono risultati inferiori al valore obiettivo con una sensibile diminuzione rispetto al 2023. Nel sito di fondo valle di Donnas, che risente anche dell’influenza del trasporto di inquinanti della Pianura Padana, è confermato, invece, il superamento del valore obiettivo per la protezione della salute umana.
Per approfondimenti si rimanda al sito istituzionale di ARPA VDA, in particolare alla sezione i report periodici, dove sono pubblicati i bollettini mensili.
Piemonte
In Piemonte le concentrazioni medie annue di PM10 rilevate nel 2024 risultano essere inferiori o uguali a quelle dell’anno precedente nell’85% delle stazioni e alla quasi totalità delle stazioni rispetto all’anno 2022. Anche nel 2024, come nei sei anni precedenti, il valore limite della media annuale per il PM10, pari a 40 µg/m3, non è stato superato in alcuna stazione della rete regionale.
Il numero di giornate con concentrazioni medie giornaliere superiori al valore di 50 µg/m3 (massimo 35 giorni per anno civile) risulta incrementato rispetto a quelle rilevate nell’anno 2023 nella gran parte dei punti di misura. In particolare, per quanto riguarda gli analizzatori automatici, è stato superato il limite normativo nelle seguenti 8 stazioni: Settimo Torinese – Vivaldi, Vinovo – Volontari, Torino – Lingotto, Torino – Rebaudengo, Torino – Rubino, Chieri – Bersezio, Asti – D’Acquisto, Beinasco (TRM) – Aldo Mei. Per quanto riguarda i soli analizzatori automatici, nel 2023 i superamenti erano stati rilevati in sole due stazioni dell’agglomerato torinese. Il numero di superamenti del 2024 risulta comunque inferiore a quelli rilevati nel 2022 in cui avevano superato 12 stazioni.
Nella stazione di Settimo – Vivaldi si è registrato anche il numero più elevato di superamenti (69) del valore limite giornaliero (pari a 50 µg/m3 da non superare in più di 35 giorni per anno civile).
Il valore limite annuo per il particolato PM2,5, pari a 25 µg/m³, è stato rispettato in tutte le stazioni piemontesi considerate. Le concentrazioni medie annue risultano minori o uguali a quelle dell’anno precedente in circa il 70% delle stazioni, e quasi ovunque inferiori al 2022.
Liguria
In attesa della validazione ufficiale di tutti i dati misurati nel 2024 è possibile fornire l’anteprima di come è andato l’anno appena concluso dal punto di vista della qualità dell’aria in Liguria.
Il 2024 ha visto continuare la discesa dei valori di inquinanti misurati dalla rete di riferimento, composta l’anno scorso da 44 centraline fisse, certificate e manutenute, suddivise in tre diverse tipologie (fondo, industriale, traffico), così distribuite nelle provincie: 4 a Imperia, 14 a Savona, 18 a Genova, 8 a La Spezia, affiancate da alcuni mezzi mobili, minicabine e altra strumentazione integrativa.
Alla luce della normativa vigente nel 2024 sono stati superati:
- il limite del valore medio annuale del biossido di azoto (paria a 40 µg/m³) in 2 postazioni a Genova (l’agglomerato di Genova rientra fra le aree italiane inserite nella procedura di infrazione europea per questo sforamento, fuori dai limiti fin dal 2010), con 48 e 41 µg/m³ in corso Europa e via Buozzi;
- la soglia di informazione dell’ozono (180 µg/m³ sulla media oraria) a Genova, con 1 superamento in via Ungaretti, 3 all’Acquasola e 6 a Quarto.
- il valore obiettivo a lungo termine dell’ozono sulle 8 ore (120 µg/m³ massima media giornaliera di 8 ore) in tutte le 12 postazioni: 2 a Imperia, 3 a Spezia e Savona, 4 a Genova.
Gli altri parametri monitorati (biossido di zolfo, monossido di carbonio, benzene, polveri sottili PM10 e PM2.5, metalli) risultano a norma in tutte le altre postazioni liguri.
Per quanto riguarda le polveri sottili, non sono stati sufficienti tre significativi episodi di notevoli irruzioni desertiche per far superare il limite di 50 µg/m³ più di 35 volte/anno: al massimo siamo arrivati a 8, a Busalla e a Cairo Montenotte, nella postazione di Villa Sanguinetti.
Anche questo capodanno, invece, si segnala un significativo innalzamento di PM10 in corrispondenza dei festeggiamenti dell’ultimo dell’anno, con 13 stazioni che hanno misurato almeno un’ora di valori superiori ai 50 µg/m³ proprio attorno alla mezzanotte: il valore più elevato è stato pari a 262 µg/m³ a San Cipriano, ora di picco in un contesto giornaliero che in quella postazione ha chiuso il primo giorno del 2025 a 51 µg/m³.
Il biossido di zolfo ed il monossido di carbonio si confermano ai limiti della rilevabilità strumentale, e l’entrata in funzione della nuova modellistica di qualità dell’aria sviluppata da Arpal potrebbe consentirne l’eliminazione dalle sostanze misurate. Resta da definire la situazione di dettaglio per il Benzo(a)Pirene a Cairo Montenotte, per cui bisogna aspettare i valori analizzati in laboratorio, relativi ai filtri degli ultimi tre mesi: attualmente sembra confermato lo scenario dell’anno scorso con alcuni superamenti del valore obiettivo annuale di 1.0 nanogrammo/m³.
Sul sito internet di Agenzia, alla sezione aria, è possibile consultare in tempo reale i dati misurati e leggere i bollettini giornalieri 7/7 con la prima validazione dei valori registrati il giorno precedente.
Il monitoraggio è svolto da Arpa Liguria per conto della Regione Liguria seguendo i dettami normativi del D.Lgs. 155/2010 e della LR 12/2017.
Lombardia
L’attività di monitoraggio effettuata da Arpa Lombardia, attraverso la rete di strumenti certificati di rilevamento della Qualità dell’Aria sul territorio regionale, offre un quadro chiaro anche per l’anno appena concluso. È quanto emerge dalla conclusione della prima fase di validazione dei dati, pubblici, reperibili sul sito e dall’inconfutabile valore scientifico. Derivano, infatti, da dispositivi conformi alle normative vigenti, la cui affidabilità e comparabilità sono garantite da specifiche procedure di controllo e assicurazione della qualità.
Rispettato ovunque, come ormai da qualche anno, il limite annuale per il PM10 (media di 40 microgrammi per metrocubo) così come, per il secondo anno dopo il 2023, anche la media annua del PM2.5 non ha superato in nessuna stazione lombarda il limite normativo di 25 microgrammi per metrocubo. Permangono d’altra parte superamenti diffusi del limite giornaliero del PM10, ancora sopra la soglia dei 35 giorni in una parte significativa delle stazioni lombarde. Positivo il quadro relativo al biossido di azoto (NO2), che nelle città capoluogo ha rispettato la media annuale di 40 microgrammi per metro cubo (limite di legge) anche nelle stazioni ad alta densità di traffico, quali Milano in Viale Marche e Brescia in Via Turati che lo scorso anno avevano sforato i limiti. Per questo inquinante, rimane una sola stazione oltre il limite, quella di Cinisello Balsamo, che ha concluso l’anno con una media annuale di 42 µg/m³.
Il miglioramento in corso, peraltro, dovrà continuare nel tempo, soprattutto in considerazione della direttiva europea 2024/2881, che fissa obiettivi ancora più sfidanti rispetto a quelli attuali, con l’obiettivo di allinearsi progressivamente alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Ecco un’analisi dettagliata della situazione per i vari parametri:
Considerando la stazione peggiore di ogni capoluogo, a seguire i numeri di giorni con valori di PM10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo: 68 a Milano, 57 a Cremona, 56 a Brescia, 54 a Monza, 50 a Mantova, 49 a Lodi, 47 a Pavia, 40 a Bergamo, 21 a Como, 9 a Lecco, 8 a Sondrio e 5 a Varese. A livello regionale, il numero più alto di giorni con superamento del limite nel 2024 è stato registrato nella stazione di Soresina (CR), con 75 giorni sopra il limite, seguita dalla stazione di Rezzato (BS), con 70 giorni oltre il limite.
Media annua del PM2.5 – Nella stazione peggiore di ciascun capoluogo, le medie sono le seguenti: Monza 24 µg/m³, Cremona 23 µg/m³, Brescia 22 µg/m³, Lodi e Milano 21 µg/m³, Pavia 19 µg/m³, Bergamo 18 µg/m³, Mantova e Sondrio 16 µg/m³, Como 15 µg/m³, Varese 13 µg/m³ e Lecco 11 µg/m³. Considerando l’intera Regione, nel 2024 le concentrazioni medie annue più elevate si sono registrate nella stazione di Soresina in provincia di Cremona con 25 µg/m³, comunque sotto al limite.
Media annua NO2 – La media nella stazione peggiore di ciascun capoluogo è la seguente: Milano 39 µg/m³, Brescia 38 µg/m³, Varese 35 µg/m³, Bergamo e Como 33 µg/m³, Lecco e Monza 28 µg/m³, Pavia 26 µg/m³, Cremona e Mantova 24 µg/m³, Lodi 22 µg/m³e Sondrio 21 µg/m³. L’unica stazione attualmente sopra al limite in Lombardia è quella di Cinisello Balsamo, con 42 µg/m³, stabile rispetto al 2023.
Veneto
Il report Qualità dell’aria in breve di Arpa Veneto restituisce una prima fotografia sintetica della situazione dell’inquinamento atmosferico in Veneto nel 2024.
Il valore limite annuale del biossido di azoto è rispettato per il quinto anno consecutivo, con concentrazioni tendenzialmente inferiori al triennio 2020-2022. Anche i valori medi annuali di particolato PM10 e PM2.5 sono inferiori ai limiti in tutte le centraline della rete, con concentrazioni in linea o in lieve calo rispetto al 2023: per il PM2.5 si tratta del quarto anno consecutivo di rispetto totale della soglia di legge, mentre per il PM10 questo risultato è consolidato dal 2018.
Rimane ancora diffuso il superamento del valore limite giornaliero per il PM10, che nel 2024 è stato rispettato in 10 centraline su 39 con un numero di superamenti tendenzialmente inferiore al biennio precedente.
Per l’ozono, nonostante un’estate caratterizzata da periodi di caldo intenso, gli episodi di superamento della soglia di informazione sono stati significativamente più bassi del 2023, anno già caratterizzato da picchi poco frequenti.
In sintesi, il 2024 è da considerarsi per la qualità dell’aria in Veneto tra gli anni migliori degli ultimi vent’anni, insieme a 2021 e 2023.
Friuli Venezia Giulia
Le prime valutazioni speditive condotte sul monitoraggio della qualità dell’aria in Friuli Venezia Giulia nel 2024 confermano in generale l’andamento dell’anno precedente, evidenziando il rispetto degli attuali limiti normativi per gran parte degli inquinanti normati.
Le variazioni interannuali per i vari parametri rientrano nella normale variabilità meteorologica. Per quanto riguarda gli inquinanti che negli ultimi anni hanno evidenziato delle criticità, si evidenzia quanto segue:
- per quanto riguarda l’ozono, inquinante caratteristico del periodo estivo e connesso all’intensità dell’insolazione, nel 2024, in quasi tutte le stazioni del territorio regionale si riscontra il superamento del valore obiettivo previsto dalla normativa europea – ovvero del livello da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita su tutto il territorio regionale – evidenziando un maggior numero di superamenti rispetto al 2023, per ragioni ascrivibili alla meteorologia;
- per le polveri sottili, nel 2024, in linea con l’andamento rilevato negli anni precedenti, i valori maggiori in termini di concentrazione media e di numero di superamenti si sono riscontrati nelle aree più prossime al confine con il Veneto, in particolare presso la stazione di Brugnera. Decisamente migliori sono state le situazioni sulla zona orientale della regione, sulla costa e sulla montagna;
- per quanto riguarda il benzo(a)pirene i valori osservati nel 2024 sono sostanzialmente in linea con quelli rilevati nel corso dell’ultimo triennio, periodo in cui sono stati rilevati i primi superamenti, anche se molto vicini alla soglia, del valore obiettivo – ovvero del livello da conseguire, ove possibile, entro una data prestabilita su tutto il territorio regionale -, confermando la necessità di continuare con il monitoraggio di questa sostanza, in particolare ai confini con il Veneto e nelle vallate alpine caratterizzate da una bassa ventilazione.
Vai alla notizia completa sul sito di Arpa FVG
Emilia-Romagna
Nel 2024 in Emilia-Romagna i livelli misurati dalla rete regionale della qualità dell’aria continuano a mostrare per tutti gli inquinanti concentrazioni medie in linea o inferiori rispetto alla variabilità dell’ultimo quinquennio.
Per quanto riguarda il valore limite giornaliero di PM10, i mesi di gennaio e febbraio hanno presentato diversi episodi di superamenti protratti, dovuti a condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo degli inquinanti. Nella parte finale dell’anno, a ottobre, novembre e dicembre sono stati osservati superamenti sporadici o di minore persistenza.
Durante l’anno sono avvenuti diversi episodi di trasporto di polveri di origine desertica che hanno innalzato i livelli di PM10 oltre i limiti giornalieri; in particolare, un intenso evento di questo tipo è stato osservato fra marzo e aprile. Come consentito dalla normativa, al fine di procedere allo scorporo di tali superamenti, è stata effettuata la valutazione del contributo di questi episodi.
Il valore limite annuale di PM10 (40 µg/m3) continua a essere rispettato in tutte le stazioni della regione e nel 2024 i valori medi annui sono rimasti all’interno della variabilità dei cinque anni precedenti.
Le condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo e alla formazione degli inquinanti secondari hanno invece influito sul superamento del valore limite giornaliero (50 μg/m3), che nel 2024 è stato superato per oltre 35 giorni in 6 delle 43 stazioni della rete regionale che lo misurano (nel 2020 risultavano 25, nel 2021 11, nel 2022 12, nel 2023 1).
Eliminando quindi i superamenti attribuibili alle polveri desertiche, sono 3 le stazioni in regione che nel 2024 hanno superato i limiti per più di 35 giorni.
La media annuale di PM2.5 nel 2024 è stata inferiore ovunque al valore limite della normativa (25 μg/m3), con valori in linea con i cinque anni precedenti.
Per quanto riguarda la media annuale di biossido di azoto (NO2) si osserva una diminuzione delle concentrazioni misurate.
Il valore limite annuale di 40 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni, come nel 2020 e 2022; nel 2021 e 2023 era stato superato in una stazione.
Inoltre in nessuna stazione si è avuto il superamento del valore limite orario (200 µg/m3).
Per l’ozono le concentrazioni rilevate e il numero di superamenti delle soglie continuano a non rispettare gli obiettivi previsti dalla legge.
Tuttavia, sebbene il periodo giugno-agosto 2024 sia stato il quarto più caldo dal 1961, non vi sono state condizioni estremamente critiche per l’ozono. Ciò è dovuto in generale alla mancanza di episodi acuti, con la presenza di temperature molto elevate intervallata da eventi temporaleschi in grado di evitare l’instaurarsi di durature condizioni favorevoli alla formazione di ozono. Questo ha determinato un minor numero di ore di superamento della soglia di informazione, con superamenti avvenuti pressoché totalmente nell’area occidentale della regione.
Diffuso ancora il superamento dell’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana.
Vai ai dati completi sul sito di Arpae Emilia-Romagna
Marche
Nelle Marche, Il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) – da non superare per più di 35 giorni l’anno – nel 2024 è stato rispettato per il quinto anno consecutivo in tutte le 17 stazioni della rete di monitoraggio regionale che lo misurano, così come la media annua dello stesso inquinante (40 µg/m3), che è rimasta ovunque inferiore ai limiti di legge.
Anche il valore limite della media annuale di PM2.5 (25 μg/m3) è stato rispettato in tutte le 16 stazioni monitorate.
Per il biossido di azoto (NO2) il limite della media annuale (40 μg/m3) non è stato superato in nessuna delle 17 stazioni che lo rilevano; è stato rispettato altresì il numero di superamenti consentiti per il limite orario (200 μg/m3 da non superare più di 18 volte/anno).
Come in tanta parte del territorio nazionale, il valore obiettivo per la protezione della salute umana (media su 8 ore superiore a 120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni all’anno) fissato per l’Ozono (O3) non è stato rispettato in 4 stazioni su 13, anche a causa delle alte temperature che hanno contrassegnato l’estate 2024. La soglia di informazione (180 µg/m3) è stata superata in 1 stazione, mentre la soglia di allarme (240 µg/m3) non è mai stata superata in nessuna stazione.
I dati relativi alla qualità dell’aria nella regione Marche sono pubblicati giornalmente sul portale della R.R.Q.A. dell’ARPAM a questo link e sulla pagina X dell’Agenzia.
Toscana
Arpa Toscana anticipa i risultati delle prime elaborazioni sugli inquinanti storicamente più critici: polveri, biossido di azoto (NO2) e ozono (O3), nell’ attesa della relazione completa sui dati raccolti nel 2024 dalla Rete regionale di Monitoraggio della qualità dell’aria della Regione Toscana (di seguito anche RRQA).
Nel 2024, il PM10 e l’ozono (O3) mostrano le stesse criticità già osservate negli ultimi anni:
- il PM10 non ha rispettato il limite relativo al numero massimo (35) di superamenti annuo della media giornaliera di 50 µg/m3 in una stazione di fondo della Piana lucchese, che si conferma un’unica area critica a livello regionale
- l’ozono non ha rispettato il valore obiettivo per la salute della popolazione nel 40% delle stazioni della Rete Regionale, confermando la criticità diffusa per il raggiungimento del valore obiettivo (V.O.).
Gli indicatori annuali relativi al biossido di azoto (NO2), nel 2024, per il primo anno dall’inizio del monitoraggio, hanno rispettato i limiti normativi in tutta la regione, compresa la stazione di traffico (FI-Gramsci) dell’Agglomerato fiorentino, che negli anni precedenti, aveva fatto registrare superamenti normativi.
PM 10
Nel 2024, per il secondo anno consecutivo, la media annuale più elevata è stata registrata presso la stazione di traffico di FI-Gramsci, pari a 29 µg/m3, mentre la media complessiva regionale è stata pari a 21,7 µg/m3, registrando un rialzo del 2,1%, dopo un calo del 3,6 % tra il 2022 ed il 2023.
Inoltre, per il settimo anno consecutivo, il limite di 35 superamenti della media giornaliera di 50 µg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni della Rete Regionale con la sola eccezione della stazione di fondo della zona della Piana lucchese di LU-Capannori, che rappresenta attualmente l’unica criticità della Toscana. In questa stazione, i superamenti sono stati complessivamente 50, compresi alcuni eventi giornalieri per i quali il superamento è da attribuirsi a fonti naturali (esempio polveri del deserto).
PM2,5
Nel 2024, è stato confermato il pieno rispetto del limite normativo della media annuale di 25 µg/m3, confermando la situazione positiva della Toscana. La media regionale è stata pari a 13 µg/m3 e la media massima, pari a 19 µg/m3, è stata registrata a LU-Capannori, come già accaduto negli ultimi anni.
Biossido di azoto – NO2
Nel 2024, per il primo anno dall’inizio del monitoraggio degli ossidi di azoto, il valore limite per la media annuale di NO2, di 40 µg/m3, è stato rispettato in tutte le stazioni della Rete Regionale, compresa la stazione di FI-Gramsci, che rappresenta l’hot-spot regionale per questo inquinante e dove la media annuale, registrata nel 2024, è stata pari a 37 µg/m3 .
In tutte le altre stazioni della Rete Regionale la media è risultata nettamente inferiore al limite normativo, con media complessiva regionale pari a 16 µg/m3.
Il limite di 18 superamenti della media oraria di 200 µg/m3 è stato rispettato nel 2024 in tutte le stazioni di Rete Regionale.
Ozono O3
Nonostante le concentrazioni di ozono registrate nel 2024 siano state mediamente inferiori ai valori medi degli ultimi anni, in 2 siti su 10, il numero di giorni di superamento della media mobile su 8 ore di ozono, di 120 µg/m3, è stato superiore a 25, e in una buona porzione del territorio, non si è ancora verificato il rispetto del valore obiettivo per la protezione della salute, che è definito come valore medio degli ultimi tre anni, a causa dell’importante influenza che le condizioni meteorologiche esercitano sulla formazione di questo inquinante.
Il valore obiettivo per la protezione della salute umana, nel 2024, è stato superato presso quattro stazioni: la stazione di PT-Montale della zona delle Pianure interne, le due stazioni di FI-Signa e di FI-Settignano dell’Agglomerato di Firenze e la stazione di LU-Carignano nella zona delle Pianure costiere.
Le medie orarie massime registrate nel 2024 sono state, per tutte le stazioni, inferiori alla soglia di informazione, di 180 µg/m3, per cui non si è verificato alcun fenomeno di superamento delle soglie né di attenzione né di allarme.
Per maggiori informazioni, leggi la nostra notizia
Lazio
Nel corso del 2024 nessuna stazione ha registrato superamenti dei limiti per benzene, biossido di zolfo o monossido di carbonio.
Per quanto riguarda le polveri sottili, nessuna stazione ha superato il valore limite per la media annua di PM2,5 e PM10; quattro stazioni, tutte nella Zona della Valle del Sacco (nei comuni di Cassino, Ceccano, Colleferro e Frosinone), hanno superato per oltre 35 giorni nel corso dell’anno solare il limite giornaliero.
Per quanto riguarda il biossido di azoto, nessuna stazione ha superato il limite di concentrazione oraria e una stazione (Roma Fermi) ha superato il limite relativo alla media annua.
Per quanto riguarda l’ozono, la soglia di allarme non è stata mai raggiunta in nessuna stazione, mentre tre stazioni (Allumiere, nella zona litoranea, Roma Preneste e Roma Villa Ada) hanno registrato superamenti della soglia di informazione; due stazioni (Allumiere e Roma Tenuta del Cavaliere) hanno superato per oltre 25 giorni nel corso dell’anno il valore obiettivo per la salute umana; la stazione di Allumiere ha superato anche il valore obiettivo per la vegetazione.
Maggiori informazioni e dati sono disponibili all’interno della Valutazione preliminare che può essere scaricata o consultata dal sito dell’ARPA Lazio
Campania
Da una prima analisi dei dati di qualità dell’aria misurati nel 2024 in Campania, si rileva, per la totalità delle stazioni della rete regionale, una media annua per il PM10 inferiore al valore limite stabilito dal decreto legislativo 155 del 2010, pari a 40 µg/m3 (microgrammi per metro cubo); invece, nove stazioni di monitoraggio (Caserta-Scuola Settembrini, Napoli-Ospedale Nuovo Pellegrini, Acerra-Zona Industriale, San Vitaliano-Scuola Marconi, Acerra-Scuola Caporale, Volla- Via Filichito, Teverola-Via San Lorenzo, Pomigliano d’Arco-Area Asi e Aversa-Scuola Cirillo), tutte ricadenti nell’agglomerato Napoli-Caserta, hanno superato per oltre 35 giorni nel corso dell’anno solare la soglia media giornaliera di 50 µg/m3.
Per quanto riguarda il PM2.5, i valori medi annuali si attestano in tutte le stazioni di monitoraggio al di sotto del valore limite pari a 25 μg/m3.
Per il biossido di azoto (NO2) il limite della media annuale (40 μg/m3) è stato superato in quattro stazioni dell’agglomerato Napoli-Caserta (Napoli-Museo archeologico nazionale, Napoli-Ferrovia, Napoli-Ospedale Santobono e Teverola-Via San Lorenzo); tuttavia, per detto inquinante, non si rilevano sforamenti del numero massimo di superamenti (pari a 18) del limite medio orario di 200 μg/m3.
In merito all’ozono, in cinque stazioni della rete, di cui tre di fondo (Napoli-Parco Virgiliano, San Vitaliano-Scuola Marconi e Ariano Irpino) e due industriali (Marcianise-Regi Lagni e Teverola-Via San Lorenzo) si è osservato il mancato rispetto del valore obiettivo per la protezione della salute umana (media su 8 ore superiore a 120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni all’anno).
La soglia oraria di informazione, pari a 180 µg/m3, è stata superata in cinque stazioni di monitoraggio (Napoli-Parco Virgiliano, San Vitaliano-Scuola Marconi, Ariano Irpino, Benevento- Campo Sportivo e Marcianise-Regi Lagni), mentre non sono stati registrati superamenti della soglia di allarme (pari a 240 µg/m3).
Fonte: SNPA
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