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07/06/2019: Reinserimento lavorativo: la “bella storia” di Claudio, di nuovo al lavoro nella sua terra
Online il video-racconto in cui un agricoltore 51enne parla dell’esperienza di riabilitazione e recupero del proprio ruolo professionale dopo un infortunio.
CAPORIACCO (UD) – “Sono agricoltore da sempre. Ho iniziato a lavorare sin da piccolo nell’azienda, tramandata da mio nonno a mio padre e da mio padre a me”. Un legame che non si è spezzato, quello tra Claudio e la sua terra, nonostante l’infortunio sul lavoro avvenuto nel 2015 e in seguito al quale gli è stata amputata la gamba sinistra. Claudio Narduzzi, 51 anni, titolare di un’azienda agricola a Caporiacco, in provincia di Udine, è il protagonista di un nuovo episodio della campagna di narrazione “Le belle storie”, in cui gli assistiti Inail raccontano la propria esperienza di riabilitazione dopo un infortunio sul lavoro.
L’incidente e la speranza di tornare attivo al più presto. “L’incidente è accaduto mentre tagliavo alcuni alberi: uno di questi mi è caduto sulle gambe. Sono rimasto due mesi in coma farmacologico”. Dopo un lungo periodo di riabilitazione, Claudio ha trovato la forza di ricominciare grazie alla vicinanza della famiglia e a un obiettivo: tornare a lavorare e a condurre la sua azienda. “L’Inail – racconta – mi ha supportato psicologicamente nei vari incontri con l'assistente sociale, quando ero in attesa della protesi. Poi, ha avviato il progetto di reinserimento lavorativo che mi ha consentito di tornare a svolgere il mio lavoro”. Un progetto personalizzato, elaborato per adattarsi alle esigenze di reinserimento professionale di chi ha subito un infortunio sul lavoro e, in questo caso, mirato al recupero dell’attività lavorativa svolta precedentemente.
Il progetto di reinserimento lavorativo. Progetti come questo sono previsti dal “Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro” emanato dall’Inail in attuazione della legge di stabilità 2015 (l. 23 dicembre 2014 n.190). Il legislatore ha infatti attribuito all’Istituto competenze per la realizzazione di progetti personalizzati, mirati alla conservazione del posto di lavoro e alla ricerca di nuova occupazione. Inoltre, nel caso in cui la persona con disabilità da lavoro sia inserita in un progetto di reinserimento per la conservazione del posto, la legge di bilancio 2019 ha previsto che il datore di lavoro possa ottenere dall’Inail il rimborso della retribuzione corrisposta fino al 60%, nelle more della realizzazione degli interventi individuali.
“Quando sono sul trattore, mi sembra di volare!”. Il progetto di reinserimento può essere realizzato con interventi formativi di riqualificazione professionale, progetti per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche e misure di adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro. Ed è proprio questa la modalità utilizzata per attuare il progetto dedicato a Claudio che, grazie alla sostituzione di un trattore e agli adattamenti compiuti sui vecchi macchinari, è tornato al lavoro e a condurre la sua azienda, realizzando così ciò che desiderava di più. E questo gli ha dato la forza di iniziare un nuovo capitolo della sua vita. “Perché io da sempre ho pensato che volevo ritornare sul trattore, fare la vita di prima… magari sì, in modo differente, ma il lavoro è lo stesso. Eh sì, perché la mia vita è questa qua. Quando sono sul trattore non sento la fatica, mi sembra di volare!”
L’incidente e la speranza di tornare attivo al più presto. “L’incidente è accaduto mentre tagliavo alcuni alberi: uno di questi mi è caduto sulle gambe. Sono rimasto due mesi in coma farmacologico”. Dopo un lungo periodo di riabilitazione, Claudio ha trovato la forza di ricominciare grazie alla vicinanza della famiglia e a un obiettivo: tornare a lavorare e a condurre la sua azienda. “L’Inail – racconta – mi ha supportato psicologicamente nei vari incontri con l'assistente sociale, quando ero in attesa della protesi. Poi, ha avviato il progetto di reinserimento lavorativo che mi ha consentito di tornare a svolgere il mio lavoro”. Un progetto personalizzato, elaborato per adattarsi alle esigenze di reinserimento professionale di chi ha subito un infortunio sul lavoro e, in questo caso, mirato al recupero dell’attività lavorativa svolta precedentemente.
Il progetto di reinserimento lavorativo. Progetti come questo sono previsti dal “Regolamento per il reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro” emanato dall’Inail in attuazione della legge di stabilità 2015 (l. 23 dicembre 2014 n.190). Il legislatore ha infatti attribuito all’Istituto competenze per la realizzazione di progetti personalizzati, mirati alla conservazione del posto di lavoro e alla ricerca di nuova occupazione. Inoltre, nel caso in cui la persona con disabilità da lavoro sia inserita in un progetto di reinserimento per la conservazione del posto, la legge di bilancio 2019 ha previsto che il datore di lavoro possa ottenere dall’Inail il rimborso della retribuzione corrisposta fino al 60%, nelle more della realizzazione degli interventi individuali.
“Quando sono sul trattore, mi sembra di volare!”. Il progetto di reinserimento può essere realizzato con interventi formativi di riqualificazione professionale, progetti per il superamento e l’abbattimento delle barriere architettoniche e misure di adeguamento e adattamento delle postazioni di lavoro. Ed è proprio questa la modalità utilizzata per attuare il progetto dedicato a Claudio che, grazie alla sostituzione di un trattore e agli adattamenti compiuti sui vecchi macchinari, è tornato al lavoro e a condurre la sua azienda, realizzando così ciò che desiderava di più. E questo gli ha dato la forza di iniziare un nuovo capitolo della sua vita. “Perché io da sempre ho pensato che volevo ritornare sul trattore, fare la vita di prima… magari sì, in modo differente, ma il lavoro è lo stesso. Eh sì, perché la mia vita è questa qua. Quando sono sul trattore non sento la fatica, mi sembra di volare!”
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