Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

06/05/2020: Ripensare il lavoro ai tempi del Coronavirus

Sergio Iavioli di Inail, componente del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, è intervenuto durante la trasmissione televisiva “Unomattina”, analizzando comportamenti e regole da osservare nei luoghi di lavoro per contrastare il Covid-19

ROMA - Reingegnerizzare il gesto lavorativo attraverso misure e comportamenti capaci di tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, in presenza dei nuovi rischi causati dall’emergenza Covid-19. Sergio Iavicoli, direttore del Dimeila Inail, dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale e componente del Comitato tecnico scientifico della Protezione civile, è intervenuto durante la trasmissione televisiva “Unomattina”, soffermandosi su vari aspetti connessi al rientro al lavoro nella fase 2: la condotta da adottare, le nuove dimensioni del rischio (prossimità, potenzialità di esposizione, aggregazione), l’esigenza di tutelare le categorie più fragili ed esposte.


“Declinare i nuovi comportamenti con la normale attività di lavoro”

Il Coronavirus ha provocato cambiamenti radicali nelle abitudini delle persone in ogni sfera sociale compresa quella lavorativa. L’emergere di nuove figure di rischio sta determinando un ripensamento e una rimodulazione della dimensione lavorativa, al fine di garantire la salute e la sicurezza di tutti: “Le regole che dobbiamo seguire sul posto di lavoro sono quelle che abbiamo imparato in questi mesi - spiega Iavicoli - il distanziamento sociale, l’igiene delle mani, evitare assembramenti. Il problema che si pone adesso è quello di declinare i nuovi comportamenti con la normale attività lavorativa che svolgiamo, dal momento in cui usciamo di casa fino a quando rientriamo”.


Smart working e diversa articolazione dell’orario di lavoro approcci per ripensare il lavoro

 Il direttore del Dimeila Inail, durante l’intervista alla trasmissione Rai, ha ribadito la necessità di un ripensamento e di una reingegnerizzazione del lavoro: “Si possono utilizzare varie tipologie di approccio, ad esempio, in questo periodo ci sono molti lavoratori in smart working che operando da casa diminuiscono il numero di quelli in presenza, permettendo un distanziamento maggiore e una ricollocazione delle postazioni ravvicinate. Può essere utile anche un’articolazione diversa dell’orario di lavoro, in modo da evitare la presenza di un numero eccessivo di persone nello stesso momento”.


Prossimità, potenzialità di esposizione e aggregazione, le nuove dimensioni del rischio

L’emergere di pericoli per la salute e la sicurezza, derivanti dal diffondersi del Coronavirus, ha prodotto l’individuazione di tre nuove espressioni di rischio: “Per ogni lavoratore - sottolinea Iavicoli - abbiamo individuato tre dimensioni di rischio, la prossimità ossia la vicinanza con altri lavoratori, la tipologia del lavoro che può esporci a fonti di contagio e l’impatto sulla comunità nel controllo complessivo dell’epidemia, quando il lavoro aggrega altre persone”.


La tutela delle lavoratrici e dei lavoratori più fragili, elemento rilevante del dibattito

L’analisi del direttore del Dimeila si estende anche alle misure e agli accorgimenti da osservare nei riguardi delle categorie più fragili: “Quello che abbiamo imparato da questa malattia è il fatto che può colpire in maniera differente, in base all’età e alle patologie pregresse. In questa fase in cui il virus ancora circola, tutelare i lavoratori più vulnerabili è un aspetto molto importante. Si tratta di un compito che è stato attribuito al medico competente, una figura che in azienda valuta la salute e la sicurezza delle persone, esprimendo un giudizio di idoneità”. Tra gli interventi suggeriti per questi lavoratori, lo smart working ma anche la ricerca di soluzioni compatibili in grado di tutelare la professionalità e il mantenimento del lavoro. In questo contesto, secondo Iavicoli, risulta opportuna l’individuazione delle categorie più esposte sulla base anche dell’esame delle mansioni a cui sono adibite.


“Tra i più a rischio gli operatori sanitari ma anche le attività dove è difficile il distanziamento”

Se il tema dei lavoratori più vulnerabili rappresenta un elemento centrale del dibattito altrettanto significativo è quello delle categorie maggiormente a rischio per la tipologia di attività svolta: “Tra i lavoratori più esposti ci sono gli operatori sanitari, ma anche tutte quelle attività in cui appare difficile porre in essere un vero distanziamento come per i servizi alla persona, parrucchieri, assistenti di volo, operatori del trasporto pubblico”. L’auspicio di Iavicoli è che le complessità possano essere risolte, ridisegnando e reingegnerizzando i processi, nell’ottica dei nuovi rischi, al fine di garantire la salute e la sicurezza di tutti.
 

25/07/2018: Primo soccorso: il kit d'emergenza per l'allergia

Il kit d'emergenza per l'anafilassi può essere di importanza vitale per i soggetti allergici dopo la puntura di un insetto.


24/07/2018: Norme per la tutela e la sicurezza dei lavoratori digitali

Il commento di ANMIL.


23/07/2018: Ricerca, prevenzione e vigilanza le priorità

Il Civ Inail incontra i Co.co.pro.


20/07/2018: L’EU-OSHA presenta la nuova banca dati sulle sostanze pericolose

Lavorate con sostanze pericolose o gestite persone che lo fanno? Avete bisogno di ulteriori informazioni su come valutare e gestire i rischi?


19/07/2018: Più lavoro ma sempre più precario e insicuro

L'analisi di ANMIL.


18/07/2018: Settore pirotecnico: esperti a confronto su criticità e soluzioni in un workshop a Roma

La collaborazione tra Inail, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile e Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, finalizzata a prevenire gli infortuni nel settore pirotecnico, al centro di un seminario che si è tenuto nella capitale


17/07/2018: Invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso

Valutazione sintetica dell’ adeguatezza del programma di gestione dell’ invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso


16/07/2018: EU-OSHA aderisce alla campagna mondiale Visione Zero

La sicurezza, la salute e il benessere sono integrati in tutti i livelli di lavoro


13/07/2018: La comunicazione del rischio e le agenzie ambientali

Seconda parte dell'intervista a Giancarlo Sturloni: le possibili competenze e attività del sistema delle agenzie ambientali in tema di comunicazione del rischio.


12/07/2018: La comunicazione del rischio per la salute e per l'ambiente

Prima parte dell'intervista a Giancarlo Sturloni, autore di un manuale sul tema


11/07/2018: L'apprendimento non formale nel luogo di lavoro

Aggiornare le competenze ed ampliare le opportunità di apprendimento lungo tutto l’arco della vita.


10/07/2018: Uno spazio speciale di Essen 2018 è dedicato alla sicurezza dei trasporti

Un tema affascinante, che tutti i lettori dovranno studiare con attenzione, riguarda le garanzie di sicurezza dei trasporti delle merci.


09/07/2018: Delibera Lombarda sull'aumento delle risorse per la sicurezza sul lavoro

Prime note “a caldo“ di Lalla Bodini


06/07/2018: Disponibile la nuova versione del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro

Edizione luglio 2018


05/07/2018: Concorso Inform@zione 2018

Nuova edizione di Inform@zione - XI Rassegna/Concorso nazionale dei prodotti per l’informazione e la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro


04/07/2018: Colf e badanti: crisi e ricaduta sul fenomeno infortunistico

Dall'Osservatorio Inps sui lavoratori domestici emerge che da alcuni anni colf e badanti diminuiscono costantemente.


03/07/2018: Lo strumento OiRA per gli uffici nella legislazione nazionale italiana

Software di valutazione interattiva dei rischi online realizzato dall'Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro (Eu-Osha).


02/07/2018: Albo Nazionale Gestori Ambientali: nuova categoria 2-ter


29/06/2018: 21.551 sostanze chimiche registrate

Il periodo di registrazione di 10 anni si è concluso il 31 maggio 2018 con 21.551 sostanze registrate da 13.620 aziende europee per un totale di quasi 90.000 registrazioni.


28/06/2018: Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose

Più di 100 partner sono impegnati nella campagna “Salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose”


57.5 58.5 59.5 60.5 61.5 62.5 63.5 64.5 65.5 66.5 67.5