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22/12/2020: Safety in healthcare: un portale per i Rls in sanità nel post Coronavirus
Nel webinar conclusivo è stato presentato il sito, nato dal progetto omonimo scaturito dall’Avviso pubblico formulato nel 2015 dalla Direzione centrale prevenzione dell’Inail per valorizzare la figura del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
ROMA - Dall'11 dicembre i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) in sanità hanno uno strumento in più per informarsi, aggiornarsi, dibattere. E per arricchire, specialmente in questa fase di emergenza sanitaria da Covid-19, il materiale già presente con dati di prima mano e informazioni dirette, che opportunamente rielaborate, potranno poi essere messe a disposizione di tutta la comunità professionale con l’obiettivo di prevenire infortuni lavorativi e migliorare i livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Si possono riassumere così le circa due ore del webinar finale del progetto “Safety in Healthcare - Portale di autoapprendimento per Rls in ambito sanitario”, che si è tenuto giovedì 10 dicembre 2020.
Un progetto nato dall’Avviso pubblico emanato dall’Inail nel 2015. Il progetto fa parte dell’accordo di collaborazione tra Inail - Direzione centrale prevenzione e C.h.i.c.o. (Cluster of health innovation and community) Innovative Lazio, e, come per gli altri 13 progetti approvati, è stato realizzato a seguito dell’Avviso pubblico lanciato dalla Direzione nel 2015. L’obiettivo era quello di raccogliere manifestazioni di interesse per accordi in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e per mettere in rete e diffondere esperienze e buone pratiche poste in essere dai Rls in settori ritenuti ad alto rischio infortunistico come l’edilizia, l’agricoltura, la sanità.
De Nicola: “Dall’Istituto supporto professionale e finanziario ai progetti”. È stato il vicario della Direzione centrale prevenzione, Tommaso De Nicola, a ripercorrere le tappe e a fare il punto su questa iniziativa, che ha visto la struttura Inail giocare un ruolo di primo piano nell’assistenza tecnica ai partner di progetto. Un supporto che è stato professionale e finanziario, con la messa a disposizione di 3 milioni di euro in regime di co-finanziamento, e individuando nel Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza il soggetto destinatario dell’attività di informazione. “Il progetto Safety in Healthcare - ha affermato De Nicola - ha contribuito alla costruzione di una rete nazionale in grado di favorire la raccolta e la diffusione di esperienze in diversi contesti lavorativi, con l’obiettivo di rafforzare le conoscenze degli stessi Rappresentanti in una logica di collaborazione”.
Collaborazione per approccio olistico alla prevenzione, soprattutto durante la crisi sanitaria. “Questa esigenza di collaborazione - ha proseguito - appare ancora più accentuata nella presente fase emergenziale: secondo i primi dati provvisori pubblicati dall’Inail per i primi dieci mesi del 2020, il settore “Sanità e assistenza sociale” si distingue per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro. I due terzi di esse hanno riguardato il contagio da Covid-19: +117% da gennaio ad ottobre 2020 (dai 23mila casi del 2019 ai 50mila del 2020), con punte di oltre il +500% a marzo (da 2.400 a 14.700 casi) e del +450% ad aprile (da 2.100 a 11.900 casi) nel confronto tra il 2020 e il 2019. Tra giugno e agosto si è assistito, invece, a un’inversione di tendenza, con decrementi compresi tra il -6% e il -17%. A settembre 2020 si è poi rilevata una ripresa pari al +9%, con aumenti che a ottobre sono tornati ad essere preoccupanti (+202%, da duemila a seimila casi)”. In questo scenario - ha concluso De Nicola – “l’Inail continua a svolgere il proprio ruolo di informazione, formazione, sostegno anche finanziario al sistema, testimoniando che un approccio integrato ed olistico alla prevenzione esprime al meglio il concetto di “rete”, in grado di sviluppare qualità e competitività”.
Dagli aderenti al progetto alla comunità più ampia dei Rls. A illustrare le finalità del progetto e la strutturazione del portale, frutto di 24 mesi di lavoro, sono intervenuti, per il cluster C.h.i.c.o., il presidente, Fabio Miraglia, e il segretario generale, Sara Pisano, che ha anche moderato tutta la sessione del webinar. Per Miraglia, “è stato esaltante accettare la sfida proposta dall’Inail, raccogliendo i 45 soggetti che hanno aderito. Oggi si chiude la fase di progettazione, ma si apre quella di attivazione. Il portale deve produrre risultati, condividendo tecniche, conoscenze, esperienze, andando al di là dei primi aderenti per raggiungere a cascata una comunità più vasta e migliorare la cultura della prevenzione”.
Sul portale disponibili anche informazioni su Covid-19. Strutturato in varie sezioni, il portale ospita in home page l’indicazione dei partners, le strutture aderenti, le news e gli eventi, la modulistica e i questionari di autovalutazione, i links e le faq. Il valore aggiunto, ha sottolineato Pisano, è dato dall’area riservata, dove i Rls possono accedere per condividere dati e informazioni. Nella Community gli utenti interagiscono inviando e ricevendo messaggi, iniziando discussioni, commentando e suggerendo argomenti. Un’altra specificità è data dal motore di ricerca interno, in grado di affinare e fornire aggiornamenti su compiti del Rls e del Rspp, rischio biologico, radiazioni, malattie professionali, Covid-19. “Safety in healthcare” è anche una app mobile, disponibile su diversi store, con le stesse funzioni del portale disponibili per gli smartphone.
Con l’applicativo Inail CO&SI si può calcolare il costo della non sicurezza. Del costo nascosto degli infortuni sul lavoro ha parlato Giuseppe Morinelli, professionista della Consulenza statistico attuariale dell’Inail, soffermandosi specificamente sul software CO&SI (costi e sicurezza). Sviluppato per stimare i costi legati alla non sicurezza e per assistere le imprese, soprattutto le piccole e medie, che spesso non hanno percezione dei costi connessi all’evento lesivo, l’applicativo intende aiutarle nella determinazione delle spese sostenute per assicurare il rischio di infortunio e di malattia professionale. L’algoritmo di calcolo utilizza i dati dell’azienda e quelli disponibili nelle banche dati Inail per stimare il costo delle misure di prevenzione e protezione, quello assicurativo e quello sorto dal verificarsi degli eventi infortunistici o che si genererebbe in caso di incidente.
La voce dei Rls in sanità: auspicati coinvolgimento e superamento delle criticità. Da ultimo, è stata data la parola ai Rls con gli interventi di due operatori di strutture sanitarie romane, Giorgio Marcelli (Ospedale Cristo Re) e Antonella Soriani (Ifo). Per Marcelli, “la salute e sicurezza sul lavoro sono diritti irrinunciabili e bisogna fare ogni sforzo per poterli garantire, attraverso il maggiore coinvolgimento degli attori della prevenzione, l’implementazione e il miglioramento di Sgsl in linea con la norma Iso 45001, la partecipazione e la formazione dei lavoratori”. Le criticità del rapporto tra i servizi di prevenzione delle Asl e i Rls sono state invece sottolineate da Soriani, secondo la quale vanno superate con un maggiore accesso ai documenti, orientamenti più specifici, facilitatori per la ricerca di informazioni e di documentazione, collegamenti più efficaci con le Regioni.
Un progetto nato dall’Avviso pubblico emanato dall’Inail nel 2015. Il progetto fa parte dell’accordo di collaborazione tra Inail - Direzione centrale prevenzione e C.h.i.c.o. (Cluster of health innovation and community) Innovative Lazio, e, come per gli altri 13 progetti approvati, è stato realizzato a seguito dell’Avviso pubblico lanciato dalla Direzione nel 2015. L’obiettivo era quello di raccogliere manifestazioni di interesse per accordi in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e per mettere in rete e diffondere esperienze e buone pratiche poste in essere dai Rls in settori ritenuti ad alto rischio infortunistico come l’edilizia, l’agricoltura, la sanità.
De Nicola: “Dall’Istituto supporto professionale e finanziario ai progetti”. È stato il vicario della Direzione centrale prevenzione, Tommaso De Nicola, a ripercorrere le tappe e a fare il punto su questa iniziativa, che ha visto la struttura Inail giocare un ruolo di primo piano nell’assistenza tecnica ai partner di progetto. Un supporto che è stato professionale e finanziario, con la messa a disposizione di 3 milioni di euro in regime di co-finanziamento, e individuando nel Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza il soggetto destinatario dell’attività di informazione. “Il progetto Safety in Healthcare - ha affermato De Nicola - ha contribuito alla costruzione di una rete nazionale in grado di favorire la raccolta e la diffusione di esperienze in diversi contesti lavorativi, con l’obiettivo di rafforzare le conoscenze degli stessi Rappresentanti in una logica di collaborazione”.
Collaborazione per approccio olistico alla prevenzione, soprattutto durante la crisi sanitaria. “Questa esigenza di collaborazione - ha proseguito - appare ancora più accentuata nella presente fase emergenziale: secondo i primi dati provvisori pubblicati dall’Inail per i primi dieci mesi del 2020, il settore “Sanità e assistenza sociale” si distingue per il forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro. I due terzi di esse hanno riguardato il contagio da Covid-19: +117% da gennaio ad ottobre 2020 (dai 23mila casi del 2019 ai 50mila del 2020), con punte di oltre il +500% a marzo (da 2.400 a 14.700 casi) e del +450% ad aprile (da 2.100 a 11.900 casi) nel confronto tra il 2020 e il 2019. Tra giugno e agosto si è assistito, invece, a un’inversione di tendenza, con decrementi compresi tra il -6% e il -17%. A settembre 2020 si è poi rilevata una ripresa pari al +9%, con aumenti che a ottobre sono tornati ad essere preoccupanti (+202%, da duemila a seimila casi)”. In questo scenario - ha concluso De Nicola – “l’Inail continua a svolgere il proprio ruolo di informazione, formazione, sostegno anche finanziario al sistema, testimoniando che un approccio integrato ed olistico alla prevenzione esprime al meglio il concetto di “rete”, in grado di sviluppare qualità e competitività”.
Dagli aderenti al progetto alla comunità più ampia dei Rls. A illustrare le finalità del progetto e la strutturazione del portale, frutto di 24 mesi di lavoro, sono intervenuti, per il cluster C.h.i.c.o., il presidente, Fabio Miraglia, e il segretario generale, Sara Pisano, che ha anche moderato tutta la sessione del webinar. Per Miraglia, “è stato esaltante accettare la sfida proposta dall’Inail, raccogliendo i 45 soggetti che hanno aderito. Oggi si chiude la fase di progettazione, ma si apre quella di attivazione. Il portale deve produrre risultati, condividendo tecniche, conoscenze, esperienze, andando al di là dei primi aderenti per raggiungere a cascata una comunità più vasta e migliorare la cultura della prevenzione”.
Sul portale disponibili anche informazioni su Covid-19. Strutturato in varie sezioni, il portale ospita in home page l’indicazione dei partners, le strutture aderenti, le news e gli eventi, la modulistica e i questionari di autovalutazione, i links e le faq. Il valore aggiunto, ha sottolineato Pisano, è dato dall’area riservata, dove i Rls possono accedere per condividere dati e informazioni. Nella Community gli utenti interagiscono inviando e ricevendo messaggi, iniziando discussioni, commentando e suggerendo argomenti. Un’altra specificità è data dal motore di ricerca interno, in grado di affinare e fornire aggiornamenti su compiti del Rls e del Rspp, rischio biologico, radiazioni, malattie professionali, Covid-19. “Safety in healthcare” è anche una app mobile, disponibile su diversi store, con le stesse funzioni del portale disponibili per gli smartphone.
Con l’applicativo Inail CO&SI si può calcolare il costo della non sicurezza. Del costo nascosto degli infortuni sul lavoro ha parlato Giuseppe Morinelli, professionista della Consulenza statistico attuariale dell’Inail, soffermandosi specificamente sul software CO&SI (costi e sicurezza). Sviluppato per stimare i costi legati alla non sicurezza e per assistere le imprese, soprattutto le piccole e medie, che spesso non hanno percezione dei costi connessi all’evento lesivo, l’applicativo intende aiutarle nella determinazione delle spese sostenute per assicurare il rischio di infortunio e di malattia professionale. L’algoritmo di calcolo utilizza i dati dell’azienda e quelli disponibili nelle banche dati Inail per stimare il costo delle misure di prevenzione e protezione, quello assicurativo e quello sorto dal verificarsi degli eventi infortunistici o che si genererebbe in caso di incidente.
La voce dei Rls in sanità: auspicati coinvolgimento e superamento delle criticità. Da ultimo, è stata data la parola ai Rls con gli interventi di due operatori di strutture sanitarie romane, Giorgio Marcelli (Ospedale Cristo Re) e Antonella Soriani (Ifo). Per Marcelli, “la salute e sicurezza sul lavoro sono diritti irrinunciabili e bisogna fare ogni sforzo per poterli garantire, attraverso il maggiore coinvolgimento degli attori della prevenzione, l’implementazione e il miglioramento di Sgsl in linea con la norma Iso 45001, la partecipazione e la formazione dei lavoratori”. Le criticità del rapporto tra i servizi di prevenzione delle Asl e i Rls sono state invece sottolineate da Soriani, secondo la quale vanno superate con un maggiore accesso ai documenti, orientamenti più specifici, facilitatori per la ricerca di informazioni e di documentazione, collegamenti più efficaci con le Regioni.
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