Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

10/12/2019: Sicurezza alimentare sempre più a rischio, colpa dei cambiamenti climatici

Indice globale della fame: aumenta il numero delle persone denutrite nel mondo, maggiormente colpiti i Paesi a basso reddito. Per l’obiettivo fame zero è necessario calibrare le decisioni globali a livello locale. 

L’Indice globale della fame 2019, pubblicato da Cesvi il 15 ottobre, richiama a un’azione urgente: sconfiggere la fame entro il 2030. Sebbene l’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030 sia un traguardo cruciale, la fame e la malnutrizione persistono, tanto che in alcuni casi il rischio è di allontanarsi dalla meta.

 

Quali fattori determinanti mettono a repentaglio la sicurezza alimentare della popolazione mondiale? Secondo la Cesvi “le azioni umane hanno creato un mondo in cui diventa sempre più difficile alimentare e nutrire in modo adeguato e sostenibile la popolazione. Un ciclo di 150 anni di rapida crescita economica e un conseguente aumento delle emissioni di gas serra hanno fatto innalzare la temperatura media globale di 1 °C rispetto ai livelli preindustriali. Questi cambiamenti avranno ripercussioni sempre maggiori sui sistemi umani – compresi quelli alimentari – su larga scala in tutto il mondo”.

 

Il Rapporto si focalizza in particolare sugli effetti del cambiamento climatico sulla malnutrizione e la fame. Eventi meteorologici anomali, siccità, inondazioni e incendi incidono sulla produzione e la disponibilità alimentare, dunque sull’accesso al cibo. In altre parole il surriscaldamento globale, unito alle crisi economiche e sociali, continua a incidere sul numero di persone denutrite, che è passato da 785 milioni nel 2015 a 822 milioni nel 2019. 149 milioni è il numero di bambini vittime di arresto della crescita a causa della malnutrizione.

 

Tra i 117 Paesi presenti in classifica, i dati più preoccupanti arrivano dall’Africa: in Repubblica Centroafricana, Ciad, Madagascar, Yemen e Zambia la situazione è definita dal Cesvi come “allarmante” o “estremamente allarmante”. Sia la sicurezza alimentare che, il cambiamento climatico pongono problemi di disuguaglianze. Infatti, le zone e le popolazioni più colpite dal surriscaldamento globale sono quelle che meno hanno contribuito ai fattori che lo determinano e avranno potenzialmente la minore capacità di affrontarne le conseguenze, gravando soprattutto sulle popolazioni più povere del Sud del mondo dal punto di vista della produzione alimentare e dell’accesso al cibo. Inoltre, i modelli di consumo odierni nei Paesi a medio e alto reddito mettono a rischio la sicurezza alimentare delle generazioni future.

 

Relativamente alla produzione alimentare, il settore agricolo è in grave pericolo: l’aridità incide negativamente sulle colture come mais e grano e comporta una maggiore diffusione di epidemie di malattie delle piante. Non solo, i cambiamenti climatici, alternando i tassi di precipitazione ed evaporazione, nonché i livelli delle acque sotterranee, incideranno sempre più sulle risorse idriche. Se i governi non agiranno per tempo, entro il 2030 il numero delle persone residenti in zone colpite da scarsità idrica, che oggi ammonta a 1,8 miliardi, arriverà a comprendere la metà della popolazione mondiale.

 

Ad essere a rischio è anche l’accesso al cibo, dal momento che le anomalie climatiche possono incidere sui prezzi dei prodotti alimentari. Le famiglie più povere sono quindi le più colpite: già oggi i poveri urbani possono arrivare a destinare all’alimentazione fino al 75% delle loro risorse.

 

Il surriscaldamento globale influenza negativamente anche il valore nutrizionale dei cibi: maggiori concentrazioni di CO2 riducono il contenuto di proteine, zinco e ferro delle colture. Di conseguenza, si stima che entro il 2050 122 milioni di persone in più rispetto a oggi potrebbero avere carenze proteiche. Queste ripercussioni saranno avvertite soprattutto dalle persone che vivono in condizioni di povertà, la cui alimentazione dipende fortemente dalle fonti vegetali e che non hanno adeguati sistemi sanitari.

 

Rispetto alle soluzioni, non c’è una strada libera da compromessi. Infatti per raggiungere l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C le strategie di mitigazione devono essere attuate rapidamente e questo potrebbe avere delle ripercussioni negative sulla sicurezza alimentare. Per fare un esempio, la realizzazione su vasta scala di piantagioni intensive da bioenergia per sostituire le foreste naturali e i terreni agricoli di sussistenza potrebbe contribuire ad assorbire il carbonio e sostituire i combustibili fossili. Allo stesso tempo, però, potrebbe ridurre la biodiversità, minacciare la sicurezza alimentare e idrica, mettere in pericolo i mezzi di sussistenza locali e intensificare i conflitti sociali. Pertanto, gli attori in scena devono essere in grado di negoziare e definire delle priorità comuni e delle misure di protezione per garantire che le persone emarginate non sostengano l’onere degli impegni fissati a livello globale e non riadattati per le realtà specifiche. Un particolare contributo agli interventi di mitigazione e adattamento può essere dato dalle popolazioni indigene, che possiedono, gestiscono, utilizzano o occupano almeno un quarto della superficie terrestre. Unire interventi che riescano a coniugare conoscenze indigene e scientifiche, come sta già avvenendo in Bolivia e in Mali, può portare alla creazione di soluzioni innovative ed efficaci, accurate e rispettose della specificità dei territori. Tali tentavi di “contaminazione” delle competenze valorizzano inoltre le conoscenze delle donne, che sono spesso esperte dell’agrobiodiversità e le depositarie del sapere tradizionale.

 

Inoltre in quelle regioni del mondo dove stanno già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico e i rischi per la sicurezza alimentare, è necessario promuovere la solidarietà globale, progettando dei programmi di reti di sicurezza. I finanziamenti per il clima devono essere aumentati e devono raggiungere le popolazioni che si trovano in condizioni di maggiore fragilità. L’adattamento deve ricevere altrettanto sostegno finanziario della mitigazione.

 

Per raggiungere gli Obiettivi fissati dall’Agenda 2030 il mondo, e soprattutto i Paesi ad alto reddito, dovrà operare una trasformazione radicale nei comportamenti individuali e collettivi, nelle decisioni politiche ed economiche, a favore della comunità piuttosto che dei singoli individui, a vantaggio della sicurezza alimentare e della nutrizione di tutte le persone.

 

Scarica il documento

 

Eleonora Angeloni

 

Fonte: ASVIS


17/09/2024: Vademecum "La scuola a prova di privacy"

Un’agile guida, rivolta ad istituzioni scolastiche, docenti, studenti e famiglie, per assicurare la più ampia protezione dei dati delle persone che crescono, studiano e lavorano nel mondo scolastico.


13/09/2024: Brandizzo, le proposte della Commissione della Camera per evitare nuove tragedie

La presentazione della Relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro della Camera, in relazione a grave incidente di Brandizzo del 30 agosto 2023.


12/09/2024: OiRA al servizio dei lavoratori dei distributori di benzina

Strumenti gratuiti e accessibili di valutazione interattiva dei rischi online (OiRA ) per le stazioni di servizio


11/09/2024: La qualità dell’aria in Europa

Continua a migliorare, ma i livelli di inquinamento sono ancora pericolosi in molte aree


09/09/2024: OspedaleSicuroDuemila24

Due giorni di convegni sulle strategie di prevenzione, sulle metodologie specifiche d’indagine e sulle misure correttive adottabili per la valutazione, la prevenzione e la gestione dei rischi nel comparto sanitario.


04/09/2024: Estintori di incendio… novità in vista

Pubblicata in lingua italiana la norma UNI 9994 parte 1. Il documento tratta il controllo iniziale e la manutenzione degli estintori di incendio. Vediamo tutti i dettagli…


03/09/2024: Polveri sottili dal Canada

L’analisi aggiornata di Arpa Valle d’Aosta


27/08/2024: Sport senza barriere, la storia di Giovanna Fasciani

Con l’equitazione combatto le mie paure


31/07/2024: Il clima in Italia

Il Rapporto SNPA “Il clima in Italia nel 2023”


26/07/2024: Come le variazioni climatiche influenzano gli incendi

Un comunicato stampa del Consiglio nazionale delle ricerche mostra come, secondo uno studio, il clima influenzi gli incendi boschivi e l'ampiezza delle aree bruciate, determinando la quantità di vegetazione secca che può alimentarli.


24/07/2024: La potenziale rivoluzione dell’energia geotermica

Un progetto islandese apre nuove frontiere nella ricerca scientifica, promettendo di trasformare l'estrazione energetica e la mitigazione dei rischi vulcanici attraverso l'accesso diretto a una camera magmatica.


23/07/2024: Costruiamo insieme un lavoro sicuro

La nuova campagna di INAIL


17/07/2024: Salute e sicurezza sul lavoro, dall’Inail 14 milioni di euro per la formazione

Una campagna nazionale dedicata alla prevenzione di infortuni e malattie professionali, con una particolare attenzione alle azioni di sensibilizzazione sui rischi nuovi ed emergenti.


16/07/2024: La sfida ambientale per la finanza sostenibile

Aperta la consultazione pubblica sul documento tecnico al fine di recepire feedback e le considerazioni da parte degli stakeholder.


11/07/2024: Una "Bella storia" di reinserimento lavorativo

Federico racconta la sua storia di reinserimento dopo l'infortunio ricominciando a lavorare con una nuova mansione nella stessa azienda dove lavorava prima


09/07/2024: Regolamento UE per l’approvvigionamento di materie prime critiche

Il Regolamento UE n.2024/1252


04/07/2024: Privacy e email aziendali: il provvedimento del Garante

Le regole per la gestione corretta dei metadati


03/07/2024: I rifiuti sanitari sterilizzati possono essere smaltiti come rifiuti urbani

L'interpello Ministero Ambiente n.43348/2024


02/07/2024: Proteggiamoci dal caldo

Lo spot della campagna promossa dal Ministero della Salute, in collaborazione con l’Inail, per prevenire i rischi legati all’esposizione alle alte temperature


26/06/2024: Nessuna autorizzazione per gli impianti che producono beni finiti da rifiuti

L'interpello Ministero dell’Ambiente n.43350/2024


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11