Per utilizzare questa funzionalità di condivisione sui social network è necessario accettare i cookie della categoria 'Marketing'

05/02/2015: Un film per raccontare la morte delle operaie di Barletta nel 2011

Presentato nella speciale sezione Diritti & Rovesci del 32 TFF, curata da Paolo Virzì, dopo la calorosa accoglienza della stampa e del pubblico, e il Premio Cipputi come miglior film sul lavoro, arriva nelle sale italiane distribuito da Istituto Luce-Cinecittà Triangle, il film documentario di Costanza Quatriglio che racconta la tragica morte delle operaie di Barletta avvenuta nel 2011 facendo un parallelo con quella delle colleghe newyorkesi di cent'anni prima, le terribili conseguenze della mancata sicurezza sul luogo di lavoro. Il documentario è stato presentato al Film Festival di Torino nella sezione curata da Paolo Virzì, racconta due tragedie tra loro speculari che fanno riflettere sulla condizione del lavoro oggi e sui diritti della classe operaia. Dalla New York di un secolo fa all'Italia di oggi poco sembra essere cambiato per le donne lavoratrici. A cento anni dall'incendio della fabbrica Triangle, quando nel 1911 prese fuoco l'ottavo piano del grattacielo di New York tra Washington Square e Greene Street, le operaie tessili morirono sotto le macerie di un maglificio fantasma.
Estratta viva da quelle macerie, Mariella, ci fa rivivere il ritorno alla condizione preindustriale e la necessità di un nuovo inizio. Le colleghe Antonella, Giovanna, Maria, Matilde, Tina non ce l'hanno fatta. Nel film si alternano e poi iniziano a sovrapporsi le immagini, le voci, le storie della New York del 1911 e quelle delle donne di Barletta, cento anni dopo. "Sostanzialmente ho scelto di costruire due esperienze parallele, vere. – Spiega Costanza Quatriglio - mettermi un passo indietro rispetto alla storia del 1911 e ascoltare come l'incendio diventa antefatto per raccontare l'acquisizione della consapevolezza dei propri diritti e un viaggio attraverso le conquiste del Novecento. Dall'altra parte l'esperienza di una perdita di consapevolezza dei propri diritti e di completo oblio. L'esperienza di oblio che è delle persone che oggi lavorano senza avere coscienza dei propri diritti o dei proprio bisogni. Questa esperienza – prosegue - conduce lo spettatore a vivere contemporaneamente l'esasperazione del mito della forza da una parte e il crollo dall'altra ti mette profondamente in discussione. Sono vicende parallele ma viaggiano in senso contrario".
 
 
Fonte: ANMIL

22/01/2015: Convegno: Indicatori per la Prevenzione Igiene Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e Sistema Informativo


21/01/2015: I detergenti: indicazioni per la prevenzione e consigli per un uso corretto


21/01/2015: Un manuale per la gestione della privacy


20/01/2015: L‘Italia importa dall’India 1.040 tonnellate d’amianto: Guariniello avvia accertamenti


19/01/2015: Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro


19/01/2015: I biocidi: interventi in caso di incidenti da uso improprio


19/01/2015: Grande successo per il Convegno sulla comunicazione come strumento di prevenzione


16/01/2015: “Casa Shock”, in arrivo a Padova lo spettacolo comico che parla di sicurezza


16/01/2015: Fondimpresa: al via l'opzione 80% per la formazione dei lavoratori


15/01/2015: L’impegno di Giorgio Napolitano per la difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori


15/01/2015: Il sostegno di EU-OSHA all’Anno europeo per lo sviluppo 2015


15/01/2015: Legge di Stabilità 2015: le principali novità e le iniziative dell’ANMIL


14/01/2015: Tessile e abbigliamento, nel quinquennio 2009-2013 incidenti in calo di oltre un terzo


14/01/2015: Cos’è il radon: sicurezza ed igiene degli edifici


13/01/2015: Per i sette morti del rogo nella ditta cinese di Prato condanne fino a otto anni e otto mesi


13/01/2015: La salute e la sicurezza del bambino


12/01/2015: Canne fumarie e camini: tecniche costruttive e pericoli


12/01/2015: Scale portatili e sgabelli


09/01/2015: La casa e i suoi pericoli


09/01/2015: Chiude per “l’indifferenza” l’Osservatorio Indipendente di Bologna dei morti sul lavoro


110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120