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15/03/2018: Valutare il rischio con ottica di genere
L’incontro è il primo di un ciclo che punta a valorizzare le diversità sul luogo di lavoro
ROMA - Declinare il rischio al maschile e al femminile per abbattere le barriere culturali che creano le differenze e valorizzare la diversità: è questo il principio ispiratore del seminario formativo, il primo di un ciclo dedicato ad approfondire questi temi nella pubblica amministrazione, organizzato ieri a Roma, presso l’Auditorium di via Santuario Regina degli Apostoli, dal Cug dell’Inail, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. Fare prevenzione integrando il concetto di genere nella valutazione del rischio sul luogo di lavoro è fondamentale, infatti, sia per realizzare quanto previsto dalle norme vigenti in materia di pari opportunità, sia per diffondere la cultura della valorizzazione della diversità nella PA.
Ninci: “La diversità è un valore e come tale deve essere percepito”. Nel suo intervento, la presidente del Cug, Antonella Ninci, ha spiegato che “la diversità è un valore e come tale deve essere percepito”, ponendo l’accento sulla necessità di un impegno costante da parte del Comitato per realizzare il necessario cambio di passo verso una cultura più inclusiva e in grado di valorizzare la diversità nei luoghi di lavoro. Ninci ha poi illustrato i compiti che spettano ai Comitati unici di garanzia, come la relazione annuale sulla condizione del personale interno all’amministrazione, e si è soffermata sugli strumenti proposti per superare le discriminazioni, tra cui l’inserimento del genere nella valutazione del rischio e del rischio stress lavoro-correlato. Orari flessibili, telelavoro e smart working sono alcune misure di conciliazione che possono aiutare a prevenire gli infortuni e le malattie professionali da stress.
Tenere conto delle differenze per una prevenzione migliore. Una doppia chiave di lettura dei dati sugli infortuni che tenga conto delle diversità di vita tra donne e uomini, anche rispetto ai ruoli in famiglia, è stato il filo rosso degli interventi successivi, nei quali esponenti dell’Inail e rappresentanti del mondo accademico e istituzionale hanno presentato progetti, strumenti operativi e metodologie. Il direttore centrale Prevenzione dell’Istituto, Ester Rotoli, ha illustrato in particolare lo stato dell’arte del progetto “La prevenzione alimentare al lavoro”, nato con l’obiettivo di migliorare la salute attraverso gli stili di vita di uomini e donne. “Vorremmo realizzare materiale informativo utile per tutti e redigere delle linee guida”, ha spiegato Rotoli, annunciando che il progetto in aprile entrerà nella sua seconda fase, durante la quale le persone che hanno partecipato alla prima, compilando un questionario online, saranno coinvolte in interviste individuali e focus group.
Ninci: “La diversità è un valore e come tale deve essere percepito”. Nel suo intervento, la presidente del Cug, Antonella Ninci, ha spiegato che “la diversità è un valore e come tale deve essere percepito”, ponendo l’accento sulla necessità di un impegno costante da parte del Comitato per realizzare il necessario cambio di passo verso una cultura più inclusiva e in grado di valorizzare la diversità nei luoghi di lavoro. Ninci ha poi illustrato i compiti che spettano ai Comitati unici di garanzia, come la relazione annuale sulla condizione del personale interno all’amministrazione, e si è soffermata sugli strumenti proposti per superare le discriminazioni, tra cui l’inserimento del genere nella valutazione del rischio e del rischio stress lavoro-correlato. Orari flessibili, telelavoro e smart working sono alcune misure di conciliazione che possono aiutare a prevenire gli infortuni e le malattie professionali da stress.
Tenere conto delle differenze per una prevenzione migliore. Una doppia chiave di lettura dei dati sugli infortuni che tenga conto delle diversità di vita tra donne e uomini, anche rispetto ai ruoli in famiglia, è stato il filo rosso degli interventi successivi, nei quali esponenti dell’Inail e rappresentanti del mondo accademico e istituzionale hanno presentato progetti, strumenti operativi e metodologie. Il direttore centrale Prevenzione dell’Istituto, Ester Rotoli, ha illustrato in particolare lo stato dell’arte del progetto “La prevenzione alimentare al lavoro”, nato con l’obiettivo di migliorare la salute attraverso gli stili di vita di uomini e donne. “Vorremmo realizzare materiale informativo utile per tutti e redigere delle linee guida”, ha spiegato Rotoli, annunciando che il progetto in aprile entrerà nella sua seconda fase, durante la quale le persone che hanno partecipato alla prima, compilando un questionario online, saranno coinvolte in interviste individuali e focus group.
Seminario - “Le diversità nella prevenzione: valutare il rischio con ottica di genere”
Fonte: INAIL
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