Infortuni e malattie professionali: i dati del primo semestre 2023
ROMA - Nella sezione “Open data” del sito Inail sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio– nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di giugno. Nella stessa sezione sono pubblicate anche le tabelle del “modello di lettura” con i confronti “di mese” (giugno 2022 vs giugno 2023) e “di periodo” (gennaio-giugno 2022 vs gennaio-giugno 2023).
Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno, comprensivo anche dei casi accertati positivamente dall’Istituto, sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.
Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari, compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.
Il confronto effettuato su un breve periodo, tuttavia, potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale, pervenute all’Inail.
Ciò premesso, nei primi sei mesi di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2022, una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso (dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un lieve calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.
DENUNCE DI INFORTUNIO
Le denunce di infortuniopresentate all’Inail entro il mese di giugno sono state 296.665, in calo rispetto alle 382.288 dei primi sei mesi del 2022 (-22,4%), in aumento rispetto alle 266.804 del 2021 (+11,2%) e alle 244.896 del 2020 (+21,1%), e in diminuzione rispetto alle 323.831 del 2019 (-8,4%).
A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano nel primo semestre del 2023, rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 340.784 del 2022 ai 252.675 del 2023 (-25,9%), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,0%, da 41.504 a 43.990.
Nel giugno di quest’anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -27,6% nella gestione Industria e servizi (dai 313.474 casi del 2022 ai 226.964 del 2023), un -1,1% in Agricoltura (da 12.612 a 12.471) e un +1,8% nel Conto Stato (da 56.202 a 57.230). Si osservano decrementi degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori produttivi, in particolare la Sanità e assistenza sociale (-73,1%), l’Amministrazione pubblica, che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali (-63,2%), e il Trasporto e magazzinaggio (-55,2%). In controtendenza alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+17,4%), dell’abbigliamento (+8,7%) e dei prodotti chimici (+2,2%).
L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più consistente nelle Isole (-29,2%), seguite dal Sud (-28,7%), dal Nord-Ovest (-25,6%), dal Centro (-22,1%) e dal Nord-Est (-14,3%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e l’Abruzzo.
Il calo che emerge dal confronto tra il primo semestre del 2022 e del 2023 è legato sia alla componente femminile, che registra un -35,6% (da 165.055 a 106.305 casi denunciati), sia a quella maschile, che presenta un -12,4% (da 217.233 a 190.360). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-25,4%) sia quelli comunitari (-18,9%) ed extracomunitari (-3,1%). Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+13,1%).
CASI MORTALI
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nei primi sei mesi di quest’anno sono state 450, 13 in meno rispetto alle 463 registrate nel periodo gennaio-giugno 2022, 88 in meno rispetto al 2021, 120 in meno rispetto al 2020 e 32 in meno rispetto al 2019.
A livello nazionale i dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno evidenziano per il primo semestre 2023 rispetto al pari periodo 2022, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento solo dei casi mortali in itinere, scesi da 121 a 104, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 342 a 346. Il calo ha riguardato l’Agricoltura (che scende da 57 a 47 casi) e il Conto Stato (da 18 a 15), mentre nell’Industria e servizi i decessi sono stati 388 in entrambi i periodi.
Dall’analisi territoriale emerge un calo nel Nord-Est (da 109 a 101 casi), al Centro (da 101 a 92), al Sud (da 95 a 93) e nelle Isole (da 38 a 34) e un incremento nel Nord-Ovest (da 120 a 130). Le regioni che presentano aumenti sono la Lombardia (+11 casi mortali), il Friuli Venezia Giulia (+9), la Liguria e la Campania (+8 ciascuna), l’Abruzzo (+7), l’Umbria (+6) e il Lazio (+2), mentre i cali più evidenti sono quelli registrati in Toscana (-12), Piemonte (-7), Calabria e Puglia (-6 ciascuna).
Il calo rilevato nel confronto tra i primi sei mesi del 2022 e del 2023 è legato solo alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 55 a 34, mentre per quella maschile si registra un aumento, da 408 a 416. In diminuzione le denunce dei lavoratori italiani (da 378 a 371) e dei comunitari (da 25 a 15), in aumento quelle degli extracomunitari (da 60 a 64). Dall’analisi per classi di età, si registrano incrementi tra gli under 25 (da 22 a 31 casi), tra i 50-54enni (da 67 a 70) e tra gli over 59 (da 99 a 110), riduzioni invece nella fascia 25-49 anni (da 186 a 151) e 55-59 anni (da 89 a 88).
Al 30 giugno di quest’anno risultano sei denunce di incidenti plurimi per un totale di 12 decessi, sei dei quali stradali. Nei primi sei mesi del 2022 gli incidenti plurimi erano stati otto per un totale di 18 decessi, tutti stradali.
DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sei mesi del 2023 sono state 38.042, quasi settemila in più rispetto allo stesso periodo del 2022 (+22,4%). L’incremento è del 31,8% rispetto al 2021, dell’87,1% sul 2020 e del 16,8% rispetto al 2019.
I dati rilevati al 30 giugno di ciascun anno mostrano un aumento del 22,6% nella gestione Industria e servizi (da 25.507 a 31.262 casi), del 21,1% in Agricoltura (da 5.308 a 6.430) e del 29,6% nel Conto Stato (da 270 a 350). L’incremento delle denunce interessa tutte le aree del Paese, a partire dal Sud (+29,6%), seguito da Centro (+22,8%), Nord-Ovest (+21,9%), Nord-Est (+19,5%) e Isole (+9,2%).
In ottica di genere si rilevano 4.779 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 23.054 a 27.833 (+20,7%), e 2.178 in più per le lavoratrici, da 8.031 a 10.209 (+27,1%). L’aumento riguarda sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 28.725 a 34.978 (+21,8%), sia quelle dei comunitari, da 781 a 911 (+16,6%), e degli extracomunitari, da 1.579 a 2.153 (+36,4%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.
PUBBLICATO IL NUOVO BOLLETTINO TRIMESTRALE
In concomitanza con la pubblicazione degli open data Inail del primo semestre 2023, sul sito dell’Istituto è disponibile anche il nuovo bollettino trimestrale sulle denunce di infortunio e malattie professionali, che esamina l’andamento del fenomeno infortunistico e tecnopatico rilevato tra gennaio e giugno, confrontato con l’analogo periodo del 2022. Il bollettino – corredato da glossario, nota metodologica, grafici e tabelle – analizza in particolare l’andamento delle denunce di infortunio nel complesso e con esito mortale per genere, regione e modalità di accadimento, mentre il trend delle denunce di malattia professionale è declinato per genere e regione.
- Open data
Nell'ambito del processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo, l'Inail mette a disposizione dei cittadini un set di dati pubblici, in formato aperto e senza restrizioni per il riutilizzo.
- Bollettino trimestrale
Il Bollettino trimestrale dell’Inail contiene informazioni riferite al numero delle denunce di infortunio e malattie professionali. I dati esposti non sono definitivi in quanto soggetti a consolidamento in esito alla definizione amministrativa dei singoli casi.
Fonte: INAIL
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Rispondi Autore: ing. Sergio Misiri - likes: 0 | 03/08/2023 (09:11:12) |
Continuo a domandarmi a cosa servono e a chi tutti questi dati statistici. Sarebbero più utili i dati riguardanti la tipologia di infortuni accaduti (almeno quelli mortali) e soprattutto le CAUSE e le CONCAUSE (anche se solo ipotizzabili). Con questi dati si potrebbero finalmente definire (anche da parte INAIL) le possibili azioni concrete di prevenzione a BREVE TERMINE, in AUSILIO (non in alternativa) alle indispensabili strategie di carattere "culturale" a medio lungo termine. |