Antincendio: la mancanza di controlli sull’efficienza degli estintori
Si sa che gli estintori costituiscono il primo mezzo antincendio concepito per l’estinzione del principio d’incendio, un mezzo diffuso nei luoghi di lavoro e nelle aziende soggetti ai controlli e alle verifiche di prevenzione incendi. Perché tuttavia l’estintore fornisca buone prestazioni in termini di spegnimento è necessario che sia in buone condizioni.
Ricordiamo che nel grave incendio della ThyssenKrupp - secondo quanto affermato da uno dei sopravvissuti - gli estintori non avrebbero funzionato a dovere. Non sappiamo quale sarebbe stata la sorte dei lavoratori con estintori efficienti, tuttavia una cosa è certa: non può succedere che un estintore, che dovrebbe essere per legge omologato e mantenuto in efficienza, non funzioni o non funzioni adeguatamente nel momento di necessità.
Sul tema dell’efficienza degli estintori interviene un consulente tecnico della sicurezza, Marcello Bevignani (RSPP in due aziende nel settore antincendio).
Con il nome “MisterSicurezza”, presenta sul suo blog personale e attraverso una coraggiosa trasmissione su Radiostudio54, tenuta con Guido Gheri, alcune audio e video inchieste che entrano in argomento contattando enti di controllo e produttori di estintori.
Quanto emerge da queste inchieste pare sconfortante.
Il primo problema è relativo alle omologazioni.
Nel contributo audio che vi invitiamo ad ascoltare (in formato mp3) ci si pone infatti il problema delle omologazioni degli estintori.
Bevignani contatta un funzionario della Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica dei Vigili del Fuoco dove rilasciano le omologazioni, “l’unica e vera competente autorità del Ministero degli Interni che può realmente controllare i produttori di estintori alfine di verificare che i prodotti rispettino la produzione dopo l’omologazione”. Nel rispetto del Decreto Ministeriale del 7/1/2005 “Norme tecniche e procedurali per la classificazione ed omologazione di estintori portatili di incendio”.
Il funzionario risponde che, pur essendo preposti per i controlli, questi controlli non sarebbero mai partiti, anche se dal 2005 sono state svolte circa seicento omologazioni.
Il motivo? Secondo il funzionario, la mancanza di circolari applicative. Mancanza che impedirebbe ai controllori di svolgere il loro lavoro.
Ricordiamo che il DM del 7 gennaio 2005 aggiorna le disposizioni tecniche e disciplina le procedure per la classificazione e l'omologazione degli estintori portatili di incendio ai fini della prevenzione incendi. In particolare il decreto prevede che la valutazione delle caratteristiche e delle prestazioni, nonché la classificazione degli estintori portatili di incendio, si effettui "secondo quanto specificato nella norma UNI EN3/7:2004, o da altra norma tecnica a questa equivalente adottata da un ente di normazione nazionale di un Paese del'Unione europea ovvero contraente l'accordo SEE".
Riprendiamo a titolo informativo (se ne accenna anche nel servizio) alcuni significativi articoli del decreto:
Art. 6 - Procedura per il rilascio del documento di omologazione |
I due video servizi, sempre dello stesso autore, partono poi dalla semplice domanda: dopo che un produttore ha fatto omologare degli estintori saranno mantenute le caratteristiche tecniche e chimico-fisiche richieste per l’omologazione?
Per rispondere - come potrete vedere - vengono analizzati tre estintori a polvere da una laboratorio certificato dal Ministero dell’Interno. Con il risultato che c’è sempre una discrepanza, in un caso particolarmente rilevante, tra quanto dichiarato dal produttore e quanto riscontrato.
E i controlli indicati anche dalla legge (articolo 9)? Non avvengono quasi mai! E se avvengono, mostra il servizio, sono relativi a riscontri dopo incidenti avvenuti.
Il secondo servizio mostra come spesso i prezzi degli estintori siano troppo bassi, rispetto a quanto dovrebbe essere, per non ipotizzare in molti casi l’uso di sostanze e materiali riciclati.
La prevenzione incendi rischi di rimanere un concetto vuoto se i primi dispositivi per lo spegnimento, gli estintori, non sono efficienti.
Sono necessari controlli severi di routine e i controllori devono essere messi in grado di svolgerli. Parole scontate, ma quanti problemi relativi alla sicurezza sarebbero risolti o migliorati se i controlli in Italia fossero più efficienti e capillari?
Marcello Bevignani, audio servizio.
Marcello Bevignani, video servizio 1.
Marcello Bevignani, video servizio 2.
Ricordiamo, per correttezza, che i controlli a posteriori non dipendono, come erroneamente indicato da un intervistato nel servizio, dall’Ispesl.
Tiziano Menduto
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