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Approvato il terzo correttivo del codice ambientale

Redazione

Autore: Redazione

Categoria: Ambiente

16/01/2008

Approvati nuovi correttivi riguardo al codice ambientale, novità per la valutazione di impatto ambientale e la valutazione ambientale strategica.

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Su proposta del Ministro dell'Ambiente, il Consiglio dei Ministri del 21 dicembre 2007 ha approvato lo schema di decreto legislativo correttivo al "Codice ambientale" (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152).
Riguardo al “Codice ambientale” questo è il terzo tentativo di correzione. Gli altri due sono naufragati – più correttamente si direbbe “decaduti” – per il mancato rispetto dei termini nell’iter procedurale di approvazione.
 
Ricordiamo che qualsiasi definitivo correttivo al “Codice ambientale” dovrà avvenire comunque entro aprile 2008, questi i tempi indicati dall’art. 1 della legge delega n. 308/2004.
 
L’urgenza di questo ultimo decreto è dipesa da alcuni problemi sorti in ambito comunitario in relazione alle precedenti norme vigenti in Italia. La Corte Europea ha considerato l’Italia più volte inadempiente sui problemi ambientali, in ordine, ad esempio, alla direttiva 2001/42/CE, riguardante la Valutazione Ambientale Strategica (VAS).
Pochi giorni prima dell’approvazione dei correttivi una nuova Sentenze della Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per violazioni della normativa europea in materia di rifiuti ed in particolare per aver escluso dall’ambito di applicazione della disciplina sui rifiuti “le terre e le rocce da scavo destinate all’effettivo riutilizzo per reinterri e riempimenti”.
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È il Ministro stesso, in conferenza stampa, a indicare, tra gli obiettivi del decreto, quello di sanare le procedure di infrazione relative sia alla scarsa partecipazione del pubblico alla VIA che alla disciplina dei sottoprodotti in materia di rifiuti.
 
Riguardo alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) il provvedimento riduce i tempi dell’iter procedurale: la valutazione dovrà essere compiuta sul progetto definito e la risposta arriverà in un tempo che andrà, a seconda della complessità, dai 150 ai 300 giorni.
Non esisterà più, inoltre, il meccanismo per cui in assenza di risposte la richiesta VIA veniva automaticamente rifiutata: ora una risposta motivata arriverà nei termini prescritti.
Se i termini dovessero essere superati il provvedimento sarà deciso dal Consiglio dei Ministri.
 
Riguardo alle ultime sentenze della Corte di giustizia e alla nozione di sottoprodotto, il Governo si impegna a rivedere, con eventuali ulteriori decreti legislativi correttivi, la disciplina del decreto legislativo n. 152 del 2006.



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