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Convegno a Rovigo su alcol e droga negli ambienti di lavoro
Appurato l’obbligo da parte del datore di lavoro di valutare anche i rischi legati all’uso e abuso di sostanze stupefacenti e di alcolici, è opportuno individuare le corrette procedure atte a svolgere una buona azione di prevenzione e protezione. Cosa può fare il datore di lavoro? E come deve comportarsi in presenza di tossicodipendenze e alcool-dipendenze?
Inserito in un contesto normativo che ancora richiede un approfondimento, il rischio legato all’uso di alcool e droga è tema di grande attualità e va affrontato con metodo e consapevolezza dei ruoli che i diversi attori chiamati in causa sono tenuti a ricoprire. Datore di lavoro e medico competente in primis, ma anche il lavoratore con la sua partecipazione alle iniziative, sono i principali deputati alla gestione di questo rischio. Il datore di lavoro attraverso l’individuazione di quelle mansioni a rischio legato dall’uso di sostanze che possano alterare le facoltà mentali e fisiche, attraverso la nomina del medico competente per la sorveglianza sanitaria e attraverso l’adozione di quelle procedure che portino al rispetto dei divieti. Il medico competente svolgendo i dovuti accertamenti sull’uso di sostanze psicotrope seguendo le apposite linee guida e sottoponendo i lavoratori all’alcol test là dove sia ritenuto necessario e il lavoratore assoggettandosi alla visita di controllo qualora sia richiesta e programmata.
In che modo si può accertare l’abuso di sostanze stupefacenti a alcol nei luoghi di lavoro?
“Per prima cosa è bene non confondere i controlli sull’uso di alcool e droga nei luoghi di lavoro con quelli effettuati dalle Forze dell’Ordine” spiega Francesca Maffione, tecnico di Polistudio. “Sarebbe opportuno che il datore di lavoro accertasse la presenza o meno di una tossicodipendenza o alcol-dipendenza. Anche se la normativa vieta tassativamente l’assunzione di tali sostanze durante le ore di lavoro e l’eventuale alterazione dovuta a un’assunzione nelle immediate ore precedenti, è solo in caso di dipendenza che ci troviamo di fronte a una vera e propria malattia.”
Di quali strumenti dispone il datore di lavoro?
“Il datore di lavoro può vigilare affinché venga rispettato il divieto di somministrazione di alcool durante le ore di lavoro e richiedere al medico competente di effettuare l’alcool test qualora sia motivato da un dubbio consapevole, mentre non è ancora chiaro a livello legislativo come accertare una dipendenza.”
Previste per il 31 dicembre 2009, le modalità per l’accertamento della tossicodipendenza e dell’alcol-dipendenza non sono state ancora enunciate. Un ritardo questo che spinge le Regioni a regolarsi autonomamente. La regione Veneto, diversamente da quanto accaduto per la Toscana e per il Lazio, che hanno dato il via libera ai controlli da parte del medico competente, non è fra quelle che hanno maturato una scelta e dato indicazioni in merito.
In attesa di una traccia da seguire il datore di lavoro deve impegnarsi in una campagna di formazione e informazione con l’obiettivo di sensibilizzare, fare prevenzione e preparare il lavoratore all’eventuale tipo di test al quale verrà sottoposto.
Al fine di fornire qualche spunto in merito, Polistudiodedica un intero seminario sul tema. Inserito nell’ambito del ciclo i Venerdì di Polistudio, il seminario che si svolgerà il 17/12/2010 sarà occasione per fare luce sugli aspetti più controversi in materia e sui contenuti di quella formazione e informazione che potrà risultare così importante ai fini della prevenzione e protezione dai rischi in azienda.
PDC
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