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Continuano le pubblicazioni dell’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) relative alla campagna per il 2010/11 per promuovere una manutenzione sicura in tutta Europa.
Dopo i due documenti informativi sulla manutenzione dedicati, rispettivamente, ai lavoratori e ai datori di lavoro, è stata pubblicata una relazione dal titolo “Maintenance and Occupational Safety and Health: a statistical picture”.
Questa relazione oltre a illustrare i principali rischi dei lavoratori impegnati in attività di manutenzione in Europa, riporta alcuni dati Eurostat secondo cui il 10-15% di tutti gli infortuni mortali sul posto di lavoro sono connessi a operazioni di manutenzione.
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Factsheet 90: gli infortuni connessi alla manutenzione
Continuano le pubblicazioni dell’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) relative alla campagna per il 2010/11 per promuovere una manutenzione sicura in tutta Europa.
Dopo i due documenti informativi sulla manutenzione dedicati, rispettivamente, ai lavoratori e ai datori di lavoro, è stata pubblicata una relazione dal titolo “Maintenance and Occupational Safety and Health: a statistical picture”.
Questa relazione oltre a illustrare i principali rischi dei lavoratori impegnati in attività di manutenzione in Europa, riporta alcuni dati Eurostat secondo cui il 10-15% di tutti gli infortuni mortali sul posto di lavoro sono connessi a operazioni di manutenzione.
I risultati della relazione sono stati raccolti nel documento “Factsheet 90: Manutenzione e SSL — Un quadro statistico”.
La relazione dell’EU-OSHA sottolinea che la manutenzione incide sulla sicurezza e la salute dei lavoratori in due modi:
- “innanzitutto, la manutenzione regolare, programmata ed eseguita correttamente è essenziale per mantenere le macchine e l’ambiente di lavoro in condizioni di sicurezza e affidabilità;
- secondariamente, la manutenzione stessa deve essere eseguita in sicurezza, proteggendo adeguatamente gli addetti alla manutenzione e le altre persone presenti sul luogo di lavoro”.
Inoltre si possono distinguere diversi tipi di manutenzione:
- “manutenzione correttiva: quando le operazioni sono volte a riparare un sistema per renderlo nuovamente funzionante (ad esempio, riparare o sostituire componenti rotti). Questo tipo di manutenzione è anche noto come ‘manutenzione reattiva’, perché l’azione viene intrapresa quando si verifica un guasto imprevisto di un macchinario;
- manutenzione preventiva: quando vengono eseguiti interventi di manutenzione ad intervalli predeterminati o secondo criteri stabili volti a ridurre la probabilità di guasto o degrado del funzionamento di un elemento funzionante”. In questo secondo caso le azioni sono programmate e servono a controllare, a prevenire il “processo di deterioramento che porta al guasto di un sistema (ad esempio sostituzione, lubrificazione, pulizia o ispezione)”.
Dopo queste definizioni, che contribuiscono a fare chiarezza sull’importanza del processo di manutenzione, vengono forniti alcuni dati.
Benché sia difficile stabilire il numero esatto di lavoratori impegnati in attività di manutenzione, alcuni dati francesi e spagnoli ci dicono che “circa il 6 % della popolazione attiva svolge compiti di manutenzione”.
Inoltre la “maggior parte degli addetti alla manutenzione è costituita da uomini (circa il 90 % in Francia e il 65 % in Spagna) e all’interno di questa categoria di lavoratori la fascia d’età più rappresentata è quella compresa fra i 30 e i 49 anni”.
Da un’inchiesta condotta nel 2005 in Francia emerge che “la manutenzione è la funzione più subappaltata dell’industria”.
Dai dati spagnoli emerge inoltre che gli addetti alla manutenzione si trovano con maggior frequenza nel settore dei servizi (70 % nel 2004), seguito dall’industria (19 %) e dall’edilizia (10 %).
In questi dati si rileva anche “una più elevata esposizione degli addetti alla manutenzione a rumore, vibrazioni e a diversi tipi di radiazioni rispetto al resto della popolazione attiva”. Inoltre “sono anche più esposti al calore in estate (44 % rispetto al 19 % fra gli altri tipi d’impiego), al freddo in inverno (44 % rispetto al 17 %)”, all’umidità (25 % rispetto al 13 %) e a sostanze pericolose, vapori ed esalazioni.
Nella relazione compare un’analisi dei dati Eurostat basati sulla metodologia ESAW e relativi agli infortuni sul lavoro.
I dati “mostrano che circa il 20 % di tutti gli infortuni verificatisi in Belgio negli anni 2005-2006 hanno riguardato operazioni di manutenzione; lo stesso vale per circa il 18-19 % degli infortuni sul lavoro in Finlandia, il 14-17 % in Spagna e il 10-14 % in Italia (nel periodo 2003-2006)”.
L’analisi dei dati raccolti in 12 paesi europei “indicano che nel 2006 circa il 10-15 % di tutti gli infortuni mortali si sono verificati durante l’esecuzione di operazioni di manutenzione”.
Dai dati raccolti in cinque paesi UE si rileva che “la maggior parte degli infortuni connessi alla manutenzione si verificano nelle imprese manifatturiere, edili, immobiliari, di locazione e commerciali, e in Austria anche in alberghi e ristoranti”.
Inoltre, “nel settore dell’erogazione di elettricità, gas e acqua, nel 2006 il 50 % degli infortuni in Finlandia e Belgio, il 34 % in Spagna e il 23 % in Italia si sono verificati in relazione a operazioni di manutenzione”.
L’analisi degli incidenti nel settore delle imprese immobiliari, di locazione e commerciali rivela che gli “infortuni verificatisi durante l’esecuzione di operazioni di manutenzione hanno rappresentato il 40 % in Finlandia, il 34 % in Spagna e il 26 % in Belgio”.
Un altro dato significativo è relativo al settore dell’istruzione in Belgio: il 41 % dei lavoratori infortunati era impegnato in operazioni di manutenzione.
Concludendo nei diversi settori in media, a seconda del paese, “il 15-20 % degli infortuni si è verificato in relazione a operazioni di manutenzione”.
La letteratura scientifica ci indica chiaramente che la maggior parte degli infortuni si verificano durante le attività di manutenzione correttiva.
Se il lavoro dei manutentori si dimostra nei fatti molto pericoloso, l’Agenzia ricorda che “anche la mancanza di manutenzione o una manutenzione inadeguata possono essere causa di situazioni pericolose, infortuni e problemi di salute”. Una manutenzione carente può essere la causa di grandi disastri con conseguenze estremamente dannose per l’uomo e l’ambiente, come PuntoSicuro ha sottolineato più volte nella sua rubrica “Imparare dagli errori”.
Per prevenire il più possibile rischi per la salute e la sicurezza l’Agenzia ricorda che il “processo di manutenzione dovrebbe iniziare nella fase di progettazione e pianificazione, ancora prima che gli addetti alla manutenzione si presentino sul posto di lavoro”.
Ed è essenziale “mettere in atto adeguate procedure di valutazione dei rischi per le operazioni di manutenzione, nonché adottare opportune misure di prevenzione” per gli addetti alla manutenzione.
Inoltre terminate queste operazioni, “occorre eseguire controlli speciali (ispezioni e test) per garantire che la manutenzione sia stata effettuata correttamente e che non siano stati creati nuovi rischi”.
Durante l’intero processo è bene assicurarsi che “la manutenzione sia coordinata, programmata ed eseguita correttamente come pianificato, e che le apparecchiature o il luogo di lavoro siano lasciati in condizioni di sicurezza” tali da consentire il proseguimento delle attività.
EU-OSHA, “Factsheet 90: Manutenzione e SSL — Un quadro statistico” (formato PDF, 141 kB).
EU-OSHA, Report “Maintenance and Occupational Safety and Health: a statistical picture”, a cura di Malgorzata Milczarek e Joanna Kosk-Bienko (formato PDF, 924 kB).
La relazione dell’EU-OSHA sottolinea che la manutenzione incide sulla sicurezza e la salute dei lavoratori in due modi:
- “innanzitutto, la manutenzione regolare, programmata ed eseguita correttamente è essenziale per mantenere le macchine e l’ambiente di lavoro in condizioni di sicurezza e affidabilità;
- secondariamente, la manutenzione stessa deve essere eseguita in sicurezza, proteggendo adeguatamente gli addetti alla manutenzione e le altre persone presenti sul luogo di lavoro”.
Inoltre si possono distinguere diversi tipi di manutenzione:
- “manutenzione correttiva: quando le operazioni sono volte a riparare un sistema per renderlo nuovamente funzionante (ad esempio, riparare o sostituire componenti rotti). Questo tipo di manutenzione è anche noto come ‘manutenzione reattiva’, perché l’azione viene intrapresa quando si verifica un guasto imprevisto di un macchinario;
- manutenzione preventiva: quando vengono eseguiti interventi di manutenzione ad intervalli predeterminati o secondo criteri stabili volti a ridurre la probabilità di guasto o degrado del funzionamento di un elemento funzionante”. In questo secondo caso le azioni sono programmate e servono a controllare, a prevenire il “processo di deterioramento che porta al guasto di un sistema (ad esempio sostituzione, lubrificazione, pulizia o ispezione)”.
Dopo queste definizioni, che contribuiscono a fare chiarezza sull’importanza del processo di manutenzione, vengono forniti alcuni dati.
Benché sia difficile stabilire il numero esatto di lavoratori impegnati in attività di manutenzione, alcuni dati francesi e spagnoli ci dicono che “circa il 6 % della popolazione attiva svolge compiti di manutenzione”.
Inoltre la “maggior parte degli addetti alla manutenzione è costituita da uomini (circa il 90 % in Francia e il 65 % in Spagna) e all’interno di questa categoria di lavoratori la fascia d’età più rappresentata è quella compresa fra i 30 e i 49 anni”.
Da un’inchiesta condotta nel 2005 in Francia emerge che “la manutenzione è la funzione più subappaltata dell’industria”.
Dai dati spagnoli emerge inoltre che gli addetti alla manutenzione si trovano con maggior frequenza nel settore dei servizi (70 % nel 2004), seguito dall’industria (19 %) e dall’edilizia (10 %).
In questi dati si rileva anche “una più elevata esposizione degli addetti alla manutenzione a rumore, vibrazioni e a diversi tipi di radiazioni rispetto al resto della popolazione attiva”. Inoltre “sono anche più esposti al calore in estate (44 % rispetto al 19 % fra gli altri tipi d’impiego), al freddo in inverno (44 % rispetto al 17 %)”, all’umidità (25 % rispetto al 13 %) e a sostanze pericolose, vapori ed esalazioni.
Nella relazione compare un’analisi dei dati Eurostat basati sulla metodologia ESAW e relativi agli infortuni sul lavoro.
I dati “mostrano che circa il 20 % di tutti gli infortuni verificatisi in Belgio negli anni 2005-2006 hanno riguardato operazioni di manutenzione; lo stesso vale per circa il 18-19 % degli infortuni sul lavoro in Finlandia, il 14-17 % in Spagna e il 10-14 % in Italia (nel periodo 2003-2006)”.
L’analisi dei dati raccolti in 12 paesi europei “indicano che nel 2006 circa il 10-15 % di tutti gli infortuni mortali si sono verificati durante l’esecuzione di operazioni di manutenzione”.
Dai dati raccolti in cinque paesi UE si rileva che “la maggior parte degli infortuni connessi alla manutenzione si verificano nelle imprese manifatturiere, edili, immobiliari, di locazione e commerciali, e in Austria anche in alberghi e ristoranti”.
Inoltre, “nel settore dell’erogazione di elettricità, gas e acqua, nel 2006 il 50 % degli infortuni in Finlandia e Belgio, il 34 % in Spagna e il 23 % in Italia si sono verificati in relazione a operazioni di manutenzione”.
L’analisi degli incidenti nel settore delle imprese immobiliari, di locazione e commerciali rivela che gli “infortuni verificatisi durante l’esecuzione di operazioni di manutenzione hanno rappresentato il 40 % in Finlandia, il 34 % in Spagna e il 26 % in Belgio”.
Un altro dato significativo è relativo al settore dell’istruzione in Belgio: il 41 % dei lavoratori infortunati era impegnato in operazioni di manutenzione.
Concludendo nei diversi settori in media, a seconda del paese, “il 15-20 % degli infortuni si è verificato in relazione a operazioni di manutenzione”.
La letteratura scientifica ci indica chiaramente che la maggior parte degli infortuni si verificano durante le attività di manutenzione correttiva.
Se il lavoro dei manutentori si dimostra nei fatti molto pericoloso, l’Agenzia ricorda che “anche la mancanza di manutenzione o una manutenzione inadeguata possono essere causa di situazioni pericolose, infortuni e problemi di salute”. Una manutenzione carente può essere la causa di grandi disastri con conseguenze estremamente dannose per l’uomo e l’ambiente, come PuntoSicuro ha sottolineato più volte nella sua rubrica “Imparare dagli errori”.
Per prevenire il più possibile rischi per la salute e la sicurezza l’Agenzia ricorda che il “processo di manutenzione dovrebbe iniziare nella fase di progettazione e pianificazione, ancora prima che gli addetti alla manutenzione si presentino sul posto di lavoro”.
Ed è essenziale “mettere in atto adeguate procedure di valutazione dei rischi per le operazioni di manutenzione, nonché adottare opportune misure di prevenzione” per gli addetti alla manutenzione.
Inoltre terminate queste operazioni, “occorre eseguire controlli speciali (ispezioni e test) per garantire che la manutenzione sia stata effettuata correttamente e che non siano stati creati nuovi rischi”.
Durante l’intero processo è bene assicurarsi che “la manutenzione sia coordinata, programmata ed eseguita correttamente come pianificato, e che le apparecchiature o il luogo di lavoro siano lasciati in condizioni di sicurezza” tali da consentire il proseguimento delle attività.
EU-OSHA, “Factsheet 90: Manutenzione e SSL — Un quadro statistico” (formato PDF, 141 kB).
EU-OSHA, Report “Maintenance and Occupational Safety and Health: a statistical picture”, a cura di Malgorzata Milczarek e Joanna Kosk-Bienko (formato PDF, 924 kB).
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