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I falegnami sono più a rischio infortuni rispetto ai muratori. Lo sostiene una recente rilevazione dell’Inail che colloca il settore del legno al terzo posto per frequenza degli infortuni con 59,4 infortuni indennizzati per 1000 addetti, preceduto dall’Industria dei metalli (65,2) e da quella della trasformazione dei minerali (63,9) e seguito dal settore delle Costruzioni (56,4).
In una analisi dell’andamento infortunistico del settore, presentata nella rivista Dati Inail, l’Istituto evidenzia che l’industria del legno si caratterizza per un ridotto numero di infortuni mortali e un elevato numero di infortuni che causano menomazioni permanenti.
Una media effettuata sugli anni 2003-2005, mostra che su 9676 infortuni, 9067 hanno causato inabilità temporanea (93,7%), 595 menomazione permanente (6,15%) e 14 il decesso dell’infortunato. (0,14%).
Tra i rischi del settore è stata evidenziata l’esposizione alle polveri di legno duro, ritenute cancerogene.
A tale proposito l’Inail osserva che i lavoratori più esposti alle polveri di legno duro sono gli addetti alla fabbricazione dei mobili ed, in particolare, alla loro levigatura. “Proprio in questa fase – afferma l’Inail - , si registra la maggiore polverosità ambientale. A tale riguardo risulta fondamentale la messa in atto e l’osservanza delle misure di sicurezza specificamente previste, quali i sistemi di prevenzione ambientale (es. impianti di aspirazione) e i dispositivi di protezione individuale (es. apparecchi di protezione delle vie respiratorie, occhiali, copricapo e tuta da utilizzare esclusivamente negli ambienti di lavoro).”
I falegnami sono più a rischio infortuni rispetto ai muratori. Lo sostiene una recente rilevazione dell’Inail che colloca il settore del legno al terzo posto per frequenza degli infortuni con 59,4 infortuni indennizzati per 1000 addetti, preceduto dall’Industria dei metalli (65,2) e da quella della trasformazione dei minerali (63,9) e seguito dal settore delle Costruzioni (56,4).
In una analisi dell’andamento infortunistico del settore, presentata nella rivista Dati Inail, l’Istituto evidenzia che l’industria del legno si caratterizza per un ridotto numero di infortuni mortali e un elevato numero di infortuni che causano menomazioni permanenti.
Una media effettuata sugli anni 2003-2005, mostra che su 9676 infortuni, 9067 hanno causato inabilità temporanea (93,7%), 595 menomazione permanente (6,15%) e 14 il decesso dell’infortunato. (0,14%).
Tra i rischi del settore è stata evidenziata l’esposizione alle polveri di legno duro, ritenute cancerogene.
A tale proposito l’Inail osserva che i lavoratori più esposti alle polveri di legno duro sono gli addetti alla fabbricazione dei mobili ed, in particolare, alla loro levigatura. “Proprio in questa fase – afferma l’Inail - , si registra la maggiore polverosità ambientale. A tale riguardo risulta fondamentale la messa in atto e l’osservanza delle misure di sicurezza specificamente previste, quali i sistemi di prevenzione ambientale (es. impianti di aspirazione) e i dispositivi di protezione individuale (es. apparecchi di protezione delle vie respiratorie, occhiali, copricapo e tuta da utilizzare esclusivamente negli ambienti di lavoro).”
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