Gli infortuni nel settore pirotecnico
L’incidente avvenuto a Gragnano (Napoli) nei capannoni della fabbrica di fuochi d’artificio “Novellino Pirotecnica”, che ha provocato la morte di tre persone, riporta in primo piano il problema della sicurezza di questo settore, in particolare nella fase di lavorazione e preparazione dei prodotti pirotecnici.
Il settore della produzione di fuochi d’artificio è un settore di “nicchia”. Conta, infatti, circa 850 aziende assicurate per un totale di poco più di 1.500 addetti. È caratterizzato da una struttura estremamente precaria e frammentata, con una media di meno di due addetti per azienda, da un tipo di lavorazione a carattere maggiormente artigianale e manuale, e da una forte concentrazione nelle zone del Mezzogiorno.
Tra il 2002 ed il 2006 si sono verificati in questo settore 366 infortuni (circa settanta all’anno) di cui ben 23 hanno avuto un esito mortale, per una media di quasi cinque morti ogni 12 mesi. La quota più elevata di infortuni si registra nelle regioni del Mezzogiorno, dove si sono verificati il 60 per cento degli infortuni e la totalità dei morti. Dei 23 casi mortali avvenuti nel quinquennio preso in esame, oltre l’80 per cento sono avvenuti in Campania.
L’andamento infortunistico 2002-2006 nel settore pirotecnico - tabella (file .xls)
Fonte: Inail
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