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I quesiti sul decreto 81: sul RLS socio lavoratore
Sulla nomina quale RLS di un socio lavoratore amministratore di una società. A cura di Gerardo Porreca ( www.porreca.it).
Quesito
In una azienda artigianale gestita da una s.r.l. con 10 dipendenti e 2 soci amministratori-lavoratori uno dei quali, ai fini della sicurezza sul lavoro, è stato individuato, di comune accordo, come datore di lavoro aziendale con facoltà di spesa e con lettera debitamente controfirmata per accettazione oltre che RSPP della stessa essendo in possesso dell'attestato di partecipazione al corso di formazione ex art.10 del D. Lgs 626/94, può l’altro socio-lavoratore rivestire il ruolo di RLS posto che nell'azienda nessuno dei dipendenti intende candidarsi come RLS interno?
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Risposta
Il legislatore allorquando, dopo avere definito con l’art. 2 comma 1 lettera a) del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 il lavoratore, ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al medesimo decreto legislativo, quale “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione”, ha equiparato ai lavoratori così definiti anche “il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società stessa” si ritiene che lo abbia fatto affinché siano estese nei confronti dello stesso, proprio perché svolge una attività lavorativa per conto della società, tutte le tutele della salute e dell’integrità fisica riservata ai lavoratori subordinati e non anche perché se ne tenga conto ai fini della organizzazione del “sistema sicurezza” da istituire nell’azienda (istituzione del servizio di prevenzione e protezione, nomina del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, ecc.).
Per quanto riguarda il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) il D. Lgs. n. 81/2008 con l’art. 47 commi 2 ha stabilito che “in tutte le aziende, o unità produttive, è eletto o designato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza” e con il comma 3 dello stesso articolo che “nelle aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è di norma eletto direttamente dai lavoratori al loro interno oppure è individuato per più aziende nell'ambito territoriale o del comparto produttivo secondo quanto previsto dall'articolo 48”. Ora nel quesito formulato si chiede sostanzialmente se un socio amministratore di una società, che presta attività lavorativa per conto della stessa e che è pertanto equiparato ad un lavoratore della stessa azienda, può rivestire la funzione di RLS.
A parte che il RLS non è individuato dal datore di lavoro ma eletto o designato dai lavoratori i quali esprimono quindi una loro volontà di scegliere un lavoratore che curi i loro interessi per quanto riguarda l’applicazione delle norme di sicurezza e delle misure di sicurezza necessarie a tutelare la loro integrità ed a parte altresì la perplessità che sorge sul fatto che i lavoratori di una azienda individuino un loro rappresentante in un socio della società che gestisce l’azienda stessa e presso la quale prestano la loro attività, il quale è in fondo un proprietario dell’azienda medesima, si ritiene assolutamente incompatibile, per ragioni facilmente comprensibili anche se il legislatore non lo ha precisato, che il RLS sia un socio di una società che gestisce l’azienda presso la quale lo stesso RLS deve svolgere le proprie funzioni di rappresentanza in quanto, essendo socio del datore di lavoro, comunque ha di fatto una convergenza di interessi con lo stesso. Una conferma di quanto osservato deriva dall’esame delle attribuzioni che il legislatore ha voluto assegnare al RLS e che troviamo nell’art. 50 del D. Lgs. n. 81/2008 che di seguito si riporta:
“1. Fatto salvo quanto stabilito in sede di contrattazione collettiva, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza:
a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;
b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;
c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;
d) è consultato in merito all'organizzazione della formazione di cui all'articolo 37;
e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;
f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;
g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista dall'articolo 37;
h) promuove l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori;
i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito;
l) partecipa alla riunione periodica di cui all'articolo 35;
m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione;
n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;
o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro”.
attribuzioni che in gran parte denotano chiaramente una posizione di marcata “contrapposizione” del RLS rispetto al datore di lavoro o a chi per lui. Ci si chiede, infatti, come potrebbe assolvere alle sue funzioni con serenità ed imparzialità un RLS socio amministratore di una società e come potrebbe quindi, ad esempio, promuovere l'elaborazione, l'individuazione e l'attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute e l'integrità fisica dei lavoratori (lettera h) che lo stesso dovrà poi contribuire ad applicare, oppure come potrebbe formulare e fare mettere a verbale osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti rivolte contro la propria società (lettera i), o partecipare alla riunione periodica di cui all'articolo 35 del D. Lgs. n. 81/2008 assumendo contemporaneamente le posizioni contrapposte di RLS e socio amministratore (lettera l) assieme poi al proprio socio che è datore di lavoro ed anche nella circostanza RSPP dell’azienda, o addirittura fare ricorso alle autorità competenti e quindi in pratica denunciare il proprio socio qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dallo stesso nella qualità di datore di lavoro ed i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro (lettera o)?
Per quanto sopra detto inoltre si ritiene anzi che il socio lavoratore amministratore non dovrebbe sostanzialmente neanche partecipare alla elezione dei lavoratori prevista dall’art. 47 del D. Lgs. n. 81/2008 la quale nella logica dovrebbe essere riservata esclusivamente ai lavoratori che nell’azienda assumono una posizione di subordinazione rispetto al datore di lavoro. E’ opportuno a tal punto richiamare anche quanto riportato in merito alla elezione del RLS in un Accordo Interconfederale raggiunto in materia di salute e di sicurezza sul lavoro il 22 giugno 1995 fra le organizzazioni datoriali e le organizzazioni sindacali dei lavoratori più rappresentative. Nello stesso, infatti, per quanto riguarda le modalità di elezione del RLS in aziende o unità produttive fino a 15 dipendenti, è indicato che “hanno diritto al voto tutti i lavoratori iscritti a libro matricola e possono essere eletti tutti i lavoratori non in prova con contratto a tempo indeterminato che prestano la propria attività nell’azienda o unità produttiva”.
Alla luce delle considerazioni sopra svolte in definitiva ed in risposta al quesito formulato non si ritiene opportuno che le funzioni di RLS siano svolte da un socio amministratore di una società che gestisce l’azienda nell’ambito della quale lo stesso deve operare, anche se il legislatore non si è espresso in merito. Qualcuno a tal punto può osservare che una soluzione del genere non è stata comunque espressamente vietata dalle disposizioni di legge ma se ce ne andiamo con il principio che in Italia tutto ciò che non è vietato è consentito e pensiamo di applicare questa categorica asserzione alla materia della salute e della sicurezza sul lavoro vuol dire che la nostra preoccupazione non è quella di fare prevenzione e garantire ai lavoratori le maggiori condizioni di sicurezza ma è quella di cercare di rispettare comunque le disposizioni di legge pensando però di raggirarle nella maniera a noi più confacente e più conveniente.
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Rispondi Autore: Francesco Andreini - likes: 0 | 21/09/2011 (08:12:50) |
Ritengo giuste in linea di principio le considerazioni dell'Ing. Porreca, tuttavia ritengo che il problema della nomina ad RLS del socio lavoratore sia quasi una necessità nelle aziende ad alta turnazione di lavoratori (per esempio nel settore della ristorazione). Saluti e complimenti per la rubrica. |
Rispondi Autore: alberto cuomo - likes: 0 | 21/09/2011 (08:48:01) |
sono d'accordo con l'analisi e con le cosiderazioni dell'ing. Porreca |
Rispondi Autore: Nico Favale - likes: 0 | 21/09/2011 (08:54:02) |
Concordo con l'analisi e soprattutto con le conclusioni dell'ing. Porreca. Capisco anche la posizione del sig. Andreini: una soluzione potrebbe essere il ricorso al RLST |
Rispondi Autore: Marco Bati - likes: 0 | 21/09/2011 (09:20:57) |
Concordo pienamente in linea di principio, magari non è opportuno, ma è un interpretazione. Non credo che nessuno possa dir niente di fronte ad un RLS-Socio Lavoratore. |
Rispondi Autore: Stefano Rossi - likes: 0 | 21/09/2011 (09:23:32) |
E' vero che ciò che non è normato è concesso, ma in caso di dibattimento processuale, per una contestazione in cui è stato sanzionato un DDL perchè è stato nominato il suo socio RLS, l'avvocato difensore avrebbe avrebbe vita molto facile perchè farebbe presente al Giudice che non è vietato e di conseguenza non vi è una norma di legge violata. |
Rispondi Autore: davide dalla pria - likes: 0 | 21/09/2011 (09:53:50) |
Buongiorno, vado un po' fuori tema: il citato Accordo Interconfederale del 22 giugno 1995 è ancora in vigore? Lo chiedo per avere chiarimenti sulle modalità di elezione del RLS nelle aziende al di sotto dei 15 lavoratori. Può essere eletto solo chi è a tempo indeterminato? La durata dell'incarico è di 3 anni? Grazie e complimenti per la rubrica |
Rispondi Autore: Vittorio Roberto Bergamini - likes: 0 | 21/09/2011 (10:49:18) |
Giusto per risolvervi ogni dubbio,vi suggerisco di prendere visione dell'Accordo applicativo del D.Lgs.81/2008 e smi sottoscritto dalle 00.SS. e dalle Associazioni Artigiane il 13/09/2011 che al Punto 2 stabilisce quanto segue : " Non sono eleggibili come RLS , nè elettori,i soci di Società,gli associati in partecipazione e i collaboratori familiari ". |
Rispondi Autore: Anna Pastore - likes: 0 | 21/09/2011 (12:23:20) |
Concordo perfettamente con ing. Porreca e lo ringrazio. Propongo però un altro esempio, anche frequente oggi: Di fronte ad una impresa, composta da 4 soci lavoratori e occasionali lavoratori a tempo (varie tipologie contrattuali), il cui Socio Lavoratore (diverso da RSPP) mi chiede posso o non posso fare l'RLS, io devo rispondere: poichè non è vietato, puoi, se gli altri lavoratori ti eleggono. Ovviamente i soci lavoratori lo eleggono e l'interinale di turno non si pronuncia. Anche questo è un discorso logico!?! l'RLST ancora non esiste per tutti i settori .... quindi in questa impresa ci potrà essere: un RLS Socio oppure nessun RLS. A questo punto io dico: piuttosto che nessuno, va bene l'RLS socio, almeno saranno 2 soci (su 4) ad avere ricevuto nozioni iniziali e obbligo di aggiornamento in materia di sicurezza, considerando poi che gli stessi 4 soci devono essere formati anche per le emergenze ... ,se la formazione è stata fatta bene, direi che siamo di fronte ad una condizione "quasi ottimale". Sicuramente qualche conflitto o qualche discussione in materia di sicurezza emergerà. Sbaglio??? Grazie |
Rispondi Autore: stefano rossi - likes: 0 | 21/09/2011 (23:04:53) |
A mio avviso l'accordo interconfederale non può esser valido, perchè come detto è un accordo interconfederale, e chi non lo rispetta? Non è una circolare applicativa ma sopratutto non è stata emanata da un ministero dello stato, per cui rimango della mia opinione. |
Rispondi Autore: Giuliano Palotto - likes: 0 | 22/09/2011 (15:08:13) |
Premetto una considerazione. Il RLS è eletto dai lavoratori di un'impresa e della sua elezione ne viene fatta comunicazione al DdL (attore passivo); pertanto il problema non dovrebbe interessare al DdL. Lo scopo per cui nasce il RLS è quello di rappresentare i lavoratori nei confronti della direzione per portare la voce di chi materialmente esegue un lavoro al tavolo direzionale dove si prendono le decisioni per il bene dell'azienda (azienda: sistema organizzato per fornire beni e/o servizi fondato su tre capitali: economico, intellettuale e umano), e quindi anche dei lavoratori. Questa voce dovrebbe in qualche modo modificare le decisioni strategico-economiche della direzione portando un miglioramento alla qualità della vita lavorativa delle persone. In alcune aziende, purtroppo, questa premessa viene totalmente disattesa. Detto questo mi chiedo come un rappresentante della Direzione (socio) potrebbe evitare il "conflitto di interesse" chiedendo a se stesso di aumentare gli investimenti (e pertanto diminuire il proprio tornaconto economico) al fine di migliorare le condizioni dei lavoratori dell'azienda. Ogni decisione presa potrebbe essere intesa come una elusione degli obblighi concernenti quella responsabilità sociale delle imprese (es. D.Lgs. 231/2001) che troppi amministratori di aziende sacrificano in nome della "crisi economica globale". Nel caso in cui l'impresa non abbia la possibilità materiale di eleggere un RLS (pensiamo a una microimopresa composta da 3 soci lavoratori e un apprendista) può in ogni caso avvalersi della collaborazione di un RLST. Concludo trovandomi pienamente d'accordo con l'ing. Porreca sul suo pensiero che troppe volte oggi si cerca di rispettare le disposizioni di legge interpretandole nella maniera più confacente o più conveniente ai propri interessi personali che poco hanno a che fare con salute e sicurezza di chi lavora. |
Rispondi Autore: giuseppe parente - likes: 0 | 29/09/2011 (08:26:51) |
io credo che il tema sicurezza nelle aziende dovrebbe essere una priorita è non un sotterfugio,L'rls deve essere un lavoratore che tuteli la salute e la sicurezza dei lavoratori,e non che tuteli il datore di lavoro alle inadempienze. |
Rispondi Autore: simona f - likes: 0 | 03/10/2011 (16:10:52) |
salve, ho un dubbio per una azienda che è costituita da tre soci lavoranti e basta. Devono nominare l'rls? Se si in questo caso può andare bene un socio (decisamente non quello nominato come datore di lavoro ed rspp) o per forza devono nominare un rlst? Grazie. |
Rispondi Autore: Rodolfo Liuzzi - likes: 0 | 10/10/2011 (10:04:05) |
Non sono d'accordo con le conclusioni dell'ing. Porreca. Il RLS viene eletto dai lavoratori e non certo dal datore di lavoro. Nel caso in esame, quindi, i lavoratori dell'azienda avranno ritenuto eleggibile il socio lavoratore. Quale potrebbe essere l'interesse del socio lavoratore? Il guadagno a discapito della propria salute e della propria sicurezza? Ma allora lo stesso discorso potrebbe applicarsi agli altri lavoratori. Nella mia esperienza ho visto molti soci lavoratori lavorare gomito a gomito con i propri dipendenti e le assicuro che erano i primi a preoccuparsi delle condizioni di lavoro. Ritengo che il problema come al solito è di carattere "culturale": "la sicurezza conviene a tutti". Saluti e complimenti per la rubrica. |
Rispondi Autore: Orfeo Piersanti - likes: 0 | 18/05/2013 (20:55:49) |
Può un datore di lavoro avere diritto al voto per una elezione di un rls? |
Rispondi Autore: Davide Noto - likes: 0 | 27/11/2014 (13:51:03) |
Salve, sto creando una comunità alloggio per anziani con una cooperativa sociale gestita da un consiglio d'amministrazione. Volevo sapere se è obbligatorio effettuare la formazione di un RLS e la formazione dei due soci lavoratori. Saluti |
Rispondi Autore: Paolo Severi - likes: 0 | 04/05/2016 (10:23:20) |
Buongiorno,lavoro in un azienda che ha appaltato alcune lavorazioni ad altra azienda esterna,la quale ha poi sub-appaltato tali lavorazioni ad una cooperativa. Nel mese d'aprile,all'interno dello stabilimento ove è stato esternalizzato il tutto,è avvenuto un infortunio grave ad un socio cooperativa,con intervento delle autorità competenti. Dopo tale avvenimento,la cooperativa stessa ha presentato ai 40 dipendenti in essere un nominativo da eleggere come RLS (da loro individuati ) questi è si un socio dipendente della cooperativa,ma non è presente e nemmeno inquadrato in tale stabilimento atto alle mansione derivanti dal sub-appalto. Chiedo se tale elezione può essere invalidata? |
Rispondi Autore: Marcello Ronga - likes: 0 | 27/02/2019 (12:01:25) |
Buongiorno, sebbene concordo con la logica del conflitto di interesse, dal punto di vista legislativo il socio lavoratore ha tutti i diritti degli altri lavoratori, pertanto può candidarsi come Rls e venir eletto dagli altri lavoratori che evidentemente, al livello teorico, scegliendolo ritengono che possa esser un buon rappresentante. Inoltre prenderei ad esempio una società composta da soli soci lavoratori in numero maggiore di 15. In questo caso c'è l'obbligo di eleggere un Rls, e se i lavoratori optano per uno interno è evidente che debba essere per forza un socio lavoratore. |