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Imparare dagli errori: intrappolamento nelle piattaforme elevabili

Tiziano Menduto

Autore: Tiziano Menduto

Categoria: Imparare dagli errori

29/03/2011

Esempi tratti dall’archivio Ispesl Infor.mo.: un decesso correlato all’intrappolamento tra una piattaforma di lavoro elevabile e una trave del soffitto. La dinamica dell’infortunio, il rischio di intrappolamento e le misure di prevenzione.

“Imparare dagli errori” torna a parlare di eventi infortunistici gravi correlati all’utilizzo di piattaforme di lavoro elevabili. In particolare, dopo aver ospitato dinamiche di incidenti e indicazioni di prevenzione relative alle vicinanze delle PLE (piattaforme di lavoro elevabili) a linee elettriche, ci soffermiamo su un altro dei rischi di queste attrezzature di lavoro: l’intrappolamento.
E lo facciamo presentando la dinamica di un incidente tratta dall’archivio di INFOR.MO. - strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.


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Il caso
Il caso di cui ci occupiamo è relativo ad attività di completamento di edifici in ambito edile.
Un lavoratore sta procedendo all'imbiancatura delle pareti interne e del soffitto di un capannone industriale in corso di realizzazione.
In particolare procede con l'ausilio di una piattaforma di lavoro semovente elevabile noleggiata per l'occasione. Per effettuare il lavoro si posiziona all'interno del cestello e, portandosi alla quota desiderata, procede ad imbiancare lo stabile utilizzando una pistola collegata ad un compressore.
Ad un certo punto il capocantiere nota il cestello della macchina collocato a ridosso di una trave del soffitto ad una altezza di circa 7,5 metri da terra. Avvicinandosi si rende conto che il lavoratore è riverso con il torace sul quadro comandi della macchina e il collo schiacciato tra il corrente superiore del cestello e la trave.
A quel punto interviene, assieme ad un altro dipendente della ditta affidataria dei lavori di costruzione, e, ruotando la chiave posta sul quadro comandi collocato sul fianco della macchina, abbassa leggermente il cestello per disincastrare il lavoratore.
Tuttavia appena accennata la manovra il corpo del lavoratore scivola verso l'interno del cestello e infilandosi nello spazio compreso tra il corrente superiore del cestello ed il pavimento dello stesso precipita a terra da una altezza di circa 6 metri.
La caduta è avvenuta “perché il corrente intermedio del parapetto, parte mobile per consentire l'accesso alla piattaforma, era stato legato al corrente superiore. Si presume che questa manomissione sia stata eseguita dallo stesso infortunato in quanto, da foto scattate nei giorni precedenti, il corrente intermedio risultava collocato correttamente”.
 
Dato che lo stesso lavoratore, vittima dell’incidente, comandava il movimento della piattaforma, il primo incidente è da attribuire ad una sua errata manovra.
I rilievi successivi hanno accertato che “aveva utilizzato questo tipo di attrezzatura anche in precedenza però non era un utilizzo abituale e quindi è plausibile che non fosse sufficientemente formato ed addestrato”.
 
Il secondo incidente, la caduta dall'alto, “provocato dall'intervento di disincastro, è avvenuto per il mancato uso della cintura di sicurezza e per la manomissione del parapetto.
L'infortunato non faceva uso di casco di protezione, né di cinture di sicurezza, seppure questi dispositivi fossero previsti dal libretto d'uso della piattaforma ed indicati anche dai pittogrammi applicati sulla stessa”.
 
La prevenzione
Qualche mese fa PuntoSicuro ha pubblicato diversi articoli sui rischi delle piattaforme elevabili, sia in relazione alle norme in tema di ispezioni periodiche e formazione del personale, sia  relativamente ai rischi di cedimenti strutturali e di intrappolamento.
 
In particolare in un convegno che si è tenuto durante la Convention “Ambiente Lavoro” del 2010, dedicato alla regolamentazione dell’uso sicuro di attrezzature di sollevamento potenzialmente pericolose, Mauro Potrich si è occupato del rischio di intrappolamento in ambienti ristretti.
 
Il relatore ha ricordato che si parla di intrappolamento quando l’operatore:
- “rimane intrappolato sopra il parapetto mentre sta azionando i comandi della piattaforma;
- viene spinto ulteriormente ed intrappolato sopra il quadro comandi della piattaforma”.
In questi casi “se il dispositivo di controllo del carico o il pulsante di emergenza sono attivati può essere complicato il recupero utilizzando i comandi a terra” (in Inghilterra, nel settore delle costruzioni, tra il 2003 e il 2009 ci sono stati 6 infortuni mortali di lavoratori intrappolati tra il quadro comandi in piattaforma e strutture adiacenti). 
 
L’intervento riporta poi dieci indicazioni per ridurre il rischio di intrappolamento
- “pianificare attentamente il percorso della PLE: a) mantenere una distanza di sicurezza dagli ostacoli; b) la traslazione in quota deve essere l'ultima opzione possibile”;
- scegliere attentamente la PLE:  prestare particolare attenzione nella scelta di sbraccio della macchina (“è meglio non lavorare vicini ai limiti della macchina”) e dell’ingombro (“verificare che le dimensioni siano adeguate agli spazi in cui viene impiegata la macchina”);
- verificare la “familiarizzazione” specifica di operatori e personale a terra;
- “verificare che le condizioni del terreno siano buone: le condizioni del terreno devono essere adatte al peso della macchina, a livello e compatto senza ostacoli nella zona di lavoro;
- verificare che la visibilità in altezza sia adeguata: quando si lavora dentro un edificio e in periodi di poca luce (ad esempio durante i mesi invernali o in caso di maltempo), deve essere fornita una illuminazione adeguata, altrimenti è necessario interrompere i lavori;
- minimizzare le distrazioni:  attenzione alle fonti di distrazione in piattaforma (es. cellulari e cavi liberi). Materiali ed attrezzi devono essere tenuti in appositi contenitori o specifici accessori predisposti per il fissaggio dei materiali. Le distrazioni a terra devono essere eliminate prima di operare e devono essere rispettate le aree di delimitazione”;
- non ostacolare i comandi della PLE: riguardo ai comandi in piattaforma si indica che “attrezzi e materiali non devono essere situati sul pannello di comando della PLE ma tenuti in contenitori o fissati con specifici accessori approvati”. Inoltre “per ridurre il rischio di movimenti accidentali, una volta in posizione, considerare la possibilità di togliere l'alimentazione fino a quando si deve cambiare posizione”. I comandi di discesa d'emergenza “non devono essere ostruiti da oggetti a terra (ad esempio in caso di uso della PLE vicina a un muro con i comandi di emergenza rivolti verso il muro)”;
- rallentare, non appoggiarsi sui comandi e guardare: è bene “effettuare lo spostamento a bassa velocità, in particolare durante la retromarcia”. Inoltre non bisogna appoggiarsi sui comandi, è necessario esaminare “se l'area presenta ostacoli sia prima che durante l'uso della PLE” e bisogna evitare di “sporgersi oltre il parapetto durante l'uso della PLE”;
- non escludere icomandi della PLE né utilizzare PLE guaste: è necessario “controllare che la PLE abbia un verbale di verifica periodica valido, eseguire sempre controlli giornalieri, segnalare tutti i guasti”, non escludere i comandi. Ricordarsi che prima di usare la PLE è necessario riparare gli eventuali guasti;
- esercitarsi nelle procedure di soccorso ed emergenza.   
 
 
 
 
Pagina introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero 1523(archivio incidenti 2005/2008).
 
 
Tiziano Menduto
 
 
 


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