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Inadempienze e rischi nei cantieri edili
Il “Comitato paritetico territoriale per la prevenzione degli infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro, per le attività edilizie ed affini della provincia di Palermo” ( CPT Palermo) non solo fornisce servizi alle imprese e promuove informazione e formazione nel territorio, ma offre sul suo sito l’accesso a diversi documenti utili per approfondire le problematiche relative alla sicurezza dei lavoratori nel mondo edile.
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È ad esempio presente un documento di “ Presentazione del Piano Regionale di Prevenzione in edilizia 2010/2012”, un progetto che nasce dal Piano Nazionale Triennale per l’edilizia, approvato dalla Commissione Salute delle Regioni e Province Autonome il 14 giugno 2007.
L’obiettivo primario del piano è chiaramente quello di ridurre gli infortuni gravi e mortali in edilizia e in particolare di:
- potenziare le attività di vigilanza;
- potenziare le attività di promozione della salute e sicurezza nei cantieri edili, tramite iniziative di informazione, formazione, assistenza;
- migliorare le capacità di intervento coordinato tra le strutture territoriale delle Istituzioni;
- aumentare le conoscenze tecniche degli operatori degli S.Pre.S.A.L.;
- individuare e promuovere soluzioni.
Nel documento vengono mostrati, con un largo uso di immagini esplicative, i diversi risultati ottenuti; risultati che vi invitiamo a visionare attraverso i numerosi grafici comparativi tra la situazione del 2009 e del 2010 in merito agli accessi ispettivi, alle ispezioni in cantieri edili, ai soggetti sanzionati, ai rischi riscontrati, alle inadempienze formali in materia di sicurezza sul lavoro, …
Un altro documento presente sul sito del CPT di Palermo, è il “ Report: andamento delle inadempienze e dei rischi nei cantieri edili”, pubblicato il primo dicembre 2010.
Questo report delle inadempienze e dei rischi nel settore delle costruzioni a Palermo è una “analisi dell’attività del Cpt sulla base dei riscontri effettuati dai tecnici nelle visite di consulenza nei cantieri edili”.
Vediamo subito alcuni degli elementi evidenziati dal report:
- “le inadempienze e i rischi nel settore delle costruzioni diminuiscono leggermente;
- i rischi maggiormente riscontrati riguardano: le cadute dall’alto (connesse alla errata edificazione di ponteggi), gli impianti elettrici e il mancato uso dei DPC e DPI”.
E le maggiori inadempienze riguardano:
- “mancata certificazione degli impianti elettrici;
- mancata visita medica agli operai;
- mancata valutazione del rischio di esposizione al rumore;
- mancata formazione dei lavoratori;
- mancate protezioni contro le cadute dall’alto”.
Il report riporta diverse tabelle da cui si può riscontrare la diminuzione lieve dei rischi presenti in cantiere, ma allo stesso tempo si “conferma la tendenza consolidata che i cantieri privati (per lo più realizzazione e ristrutturazione di edifici per civile abitazione), sono più a rischio rispetto a quelli pubblici”.
Il report ricorda che “le caratteristiche di un cantiere edile determinano spesso il tipo e la gravità dei rischi a cui sono esposti giornalmente i lavoratori”. E per garantire la tutela della sicurezza e salute del lavoratore, a partire dall’individuazione e dalla valutazione dei rischi, bisogna stabilire delle priorità di valutazione.
Sono state dunque individuate, per il controllo e la riduzione del fenomeno infortunistico, delle priorità nell’analisi delle criticità presenti in cantiere che possono essere fonte di rischio:
- rischio di caduta dall’alto;
- rischio da caduta di materiali dall’alto;
- rischio elettrico;
- mancato impiego di DPC e DPI.
Il documento riporta poi tutti i dati relativi alle inadempienze e ne fa una breve analisi.
Per alcune tipologie “si confermano i livelli delle inadempienze riscontrate nei diversi anni e, addirittura, si evidenzia un peggioramento riscontrato nel parziale 2010”:
- “realizzazione di impianti elettrici di cantiere;
- mancata valutazione del rischio rumore;
- mancata esibizione della documentazione di cantiere”.
Si mantengono poi su “alte percentuali” la:
- “errata utilizzazione degli impianti di sollevamento;
- mancata visita medica agli operai e tenuta della documentazione sanitaria”.
Mentre diminuiscono sensibilmente:
- “mancato uso dei dispositivi di protezione collettivi ed individuali;
- mancata formazione/informazione ai lavoratori;
- errata edificazione dei ponteggi;
- mancata valutazione dei rischi”.
Comunque le inadempienze maggiormente riscontrate in cantiere, sono:
- “inadempienze nella realizzazione di Impianti elettrici da cantiere 45,79%;
- mancata valutazione del rischio Rumore (Verbale di rilievo non eseguito) 41,58%;
- mancata esibizione della documentazione di cantiere 35,79 %;
- inadempienze nella realizzazione di ponteggi mobili 34,21 %;
- mancata denuncia imp. prot. scariche atmosferiche 31,58 %;
- mancata Formazione e Informazione dei Lavoratori 31,05 %;
- mancata denuncia impianti di messa a terra 30,53 %”.
Il documento, che si sofferma anche sul ruolo degli organismi Paritetici e svolge un’analisi dell’attività del CPT di Palermo e dell’attività degli RLST, conclude ricordando che da una analisi delle cause degli infortuni, si può dedurre che “la maggioranza dei casi è correlabile ad un numero limitato di pericoli”, in particolare dodici pericoli:
- caduta dei lavoratori da solette piane;
- caduta dei lavoratori da vani ascensori, lucernari e simili;
- caduta dei lavoratori da ponteggi;
- pericolo dovuto a sporgenze pericolose (ferri di ripresa);
- caduta dei lavoratori entro cavità;
- seppellimento dei lavoratori;
- franamenti di fronti di scavo considerevoli;
- crolli;
- cedimenti strutturali;
- folgorazione;
- contatto con parti in tensione”.
Queste situazioni devono dunque diventare una “priorità assoluta anche nella organizzazione della prevenzione e sicurezza nell’ edilizia, tenendo conto in particolare della necessità di tutelare la salute dei lavoratori delle piccole imprese. E’, infatti, fra quelle che hanno meno di 5 dipendenti che si verificano il maggior numero degli infortuni mortali. Se a questi si aggiungono gli eventi mortali fra i lavoratori autonomi, si evidenzia l’importanza del ruolo dei coordinatori in materia di sicurezza, nella verifica e nel controllo delle attività anche degli autonomi all’interno dei cantieri”.
Il documento si conclude ricordando che questo report “non è esaustivo del tema complesso e complicato della sicurezza sul lavoro in edilizia a Palermo ed in Provincia, in quanto si tratta di un dato parziale e non omogeneo”, tuttavia è un “contributo utile alle stesse Imprese, ai Lavoratori, agli Enti Appaltanti, alle Istituzioni preposte a garantire più sicurezza nel lavoro e alle Organizzazioni sindacali del settore”.
Partendo da questi dati “si può programmare all’interno di ogni azienda una serie di azioni, volte a modificare le attività che riscontrano maggiori rischi, si può iniziare con una valutazione dei rischi che sia veritiera delle reali attività delle imprese”.
ASP Palermo, Dipartimento di Prevenzione, “ Presentazione del Piano Regionale di Prevenzione in edilizia 2010/2012” (formato PDF, 14.96 MB).
CPT Palermo “ Report: andamento delle inadempienze e dei rischi nei cantieri edili” (formato PDF, 432 kB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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