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Incendi boschivi in diminuzione, ma e' sempre emergenza
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In Italia nel 2005 in un comune su 5 si è verificato un incendio boschivo. Complessivamente 47.574 ettari sono stati avvolti dalle fiamme in quasi 8.000 incendi.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel dossier “Incendi e legalità”, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato e Legambiente, presentato nei giorni scorsi.
Benché si rilevino segni di positivi, quali la diminuzione di circa il 50% degli ettari bruciati tra il 2005 ed il 2000, quella degli incendi boschivi resta una emergenza.
Il primato per il maggior numero di ettari divorati dalle fiamme spetta alla Sardegna (13.416 ettari), seguita dalla Sicilia (8.589 ha).
“Nelle grandi isole italiane - afferma Legambiente - si sono registrati complessivamente 3.734 incendi boschivi che hanno distrutto oltre 22.000 ettari di territorio, praticamente la metà del totale nazionale.”
Terzo posto alla Calabria con 6.922 ettari tra boschi e coltivi in fiamme. Le regioni Marche e Veneto sono quelle che lo scorso anno hanno subito meno perdite, con soltanto 38 e 31 ettari di superficie percorsa dal fuoco.
Nel 2005 infatti sono stati colpiti da incendi boschvi 1.261 comuni, il 40% in meno rispetto al 2003. Nel 2005 ogni incendio boschivo ha percorso in media 6 ettari di territorio, contro i 13 del 2000 e i 9,5 del 2003.
Legambiente e Corpo Forestale dello Stato hanno sottolineato il grave ritardo da parte dei comuni nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, per eliminare “a monte” la speculazione sulla gestione delle aree bruciate.
Questo strumento permette di vincolare tali aree e rendere impossibile qualunque speculazione legata all’edilizia, alla caccia, all’agricoltura, al rimboschimento e alla pastorizia.
“In un Paese - ha affermato il Presidente di Legambiente - dove la maggior parte degli incendi sono dolosi, il ritardo dei comuni nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco rappresenta un problema grave e i Sindaci devono avere il coraggio di scendere concretamente in campo, come prescrive la legge, per contribuire a mettere fine a questa ciclica emergenza nazionale.”.
“La lotta agli incendi boschivi rappresenta per la Forestale un’indiscussa priorità – spiega Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato– […]. Anche le amministrazioni locali, però, devono fare la loro parte, e dotarsi del catasto delle aree percorse dal fuoco, l’unico strumento veramente efficace per azzerare la possibilità di speculazione sulle aree incendiate. Noi possiamo aiutare i comuni in questo adempimento fondamentale. Siamo in grado, infatti, di fornire alle amministrazioni che ne facciano richiesta, tutti i dati degli incendi boschivi rilevati sui territori di loro competenza.”.
Dal nord al Sud dell’Italia, escluse le regioni a statuto speciale, la Forestale ha infatti perimetrato lo scorso anno le aree percorse dal fuoco di ben 2.805 incendi boschivi, il 70% del totale.
”Uno strumento prezioso che pochissimi comuni sembrano utilizzare, - rileva Legambiente - con la conseguenza di un ritardo grave nella realizzazione dello strumento che può efficacemente arginare gli incendi dolosi in Italia. Soltanto in tre regioni infatti (Liguria, Toscana e Campania) i comuni che hanno approvato il catasto delle aree percorse dal fuoco supera il 50%, e parliamo di comuni che nel biennio 2003-2004 hanno subito sul proprio territorio almeno un incendio che ha colpito almeno un ettaro di boschi e foreste.”
In Italia nel 2005 in un comune su 5 si è verificato un incendio boschivo. Complessivamente 47.574 ettari sono stati avvolti dalle fiamme in quasi 8.000 incendi.
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel dossier “Incendi e legalità”, realizzato dal Corpo Forestale dello Stato e Legambiente, presentato nei giorni scorsi.
Benché si rilevino segni di positivi, quali la diminuzione di circa il 50% degli ettari bruciati tra il 2005 ed il 2000, quella degli incendi boschivi resta una emergenza.
Il primato per il maggior numero di ettari divorati dalle fiamme spetta alla Sardegna (13.416 ettari), seguita dalla Sicilia (8.589 ha).
“Nelle grandi isole italiane - afferma Legambiente - si sono registrati complessivamente 3.734 incendi boschivi che hanno distrutto oltre 22.000 ettari di territorio, praticamente la metà del totale nazionale.”
Terzo posto alla Calabria con 6.922 ettari tra boschi e coltivi in fiamme. Le regioni Marche e Veneto sono quelle che lo scorso anno hanno subito meno perdite, con soltanto 38 e 31 ettari di superficie percorsa dal fuoco.
Nel 2005 infatti sono stati colpiti da incendi boschvi 1.261 comuni, il 40% in meno rispetto al 2003. Nel 2005 ogni incendio boschivo ha percorso in media 6 ettari di territorio, contro i 13 del 2000 e i 9,5 del 2003.
Legambiente e Corpo Forestale dello Stato hanno sottolineato il grave ritardo da parte dei comuni nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, per eliminare “a monte” la speculazione sulla gestione delle aree bruciate.
Questo strumento permette di vincolare tali aree e rendere impossibile qualunque speculazione legata all’edilizia, alla caccia, all’agricoltura, al rimboschimento e alla pastorizia.
“In un Paese - ha affermato il Presidente di Legambiente - dove la maggior parte degli incendi sono dolosi, il ritardo dei comuni nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco rappresenta un problema grave e i Sindaci devono avere il coraggio di scendere concretamente in campo, come prescrive la legge, per contribuire a mettere fine a questa ciclica emergenza nazionale.”.
“La lotta agli incendi boschivi rappresenta per la Forestale un’indiscussa priorità – spiega Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato– […]. Anche le amministrazioni locali, però, devono fare la loro parte, e dotarsi del catasto delle aree percorse dal fuoco, l’unico strumento veramente efficace per azzerare la possibilità di speculazione sulle aree incendiate. Noi possiamo aiutare i comuni in questo adempimento fondamentale. Siamo in grado, infatti, di fornire alle amministrazioni che ne facciano richiesta, tutti i dati degli incendi boschivi rilevati sui territori di loro competenza.”.
Dal nord al Sud dell’Italia, escluse le regioni a statuto speciale, la Forestale ha infatti perimetrato lo scorso anno le aree percorse dal fuoco di ben 2.805 incendi boschivi, il 70% del totale.
”Uno strumento prezioso che pochissimi comuni sembrano utilizzare, - rileva Legambiente - con la conseguenza di un ritardo grave nella realizzazione dello strumento che può efficacemente arginare gli incendi dolosi in Italia. Soltanto in tre regioni infatti (Liguria, Toscana e Campania) i comuni che hanno approvato il catasto delle aree percorse dal fuoco supera il 50%, e parliamo di comuni che nel biennio 2003-2004 hanno subito sul proprio territorio almeno un incendio che ha colpito almeno un ettaro di boschi e foreste.”
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