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L’efficacia degli interventi di prevenzione nelle microimprese
Se le SMEs (Small and Medium Enterprises) rappresentano il 99% di tutte le attività non agricole in Europa, suddividendo – come proposto dall’EU-OSHA – le SME in tre gruppi ( microimprese: meno di 10 addetti; piccole imprese: addetti tra 10 e 49; medie imprese: addetti tra i 50 e i 249) le microimprese vengono a costituire il 93% di tutte le SMEs in Europa.
Questi i dati di partenza della relazione “ Sicurezza nelle microimprese: efficacia di un intervento di prevenzione” che è stata proposta - a cura di Elena Farina, Antonella Bena e Andrea Dotti – al XXXIV Congresso dell’ Associazione italiana di Epidemiologia (AIE).
Nella relazione, pubblicata sul sito del Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute (DoRS) della Regione Piemonte, si sottolinea che, riguardo alla sicurezza e salute dei lavoratori, nelle piccole e medie imprese:
- “il rischio di infortuni gravi e mortali è più alto rispetto alle imprese di più grandi dimensioni e gli eventi meno gravi sono sotto notificati;
- data la dimensione delle ditte gli infortuni sono rari e questo fa sì che si abbia una percezione distorta del fenomeno;
- le questioni relative alla sicurezza sono demandate ai titolari, che spesso hanno una scarsa conoscenza dei rischi occupazionali e delle normative;
- le risorse da investire nella sicurezza sono spesso scarse;
- sono difficili i contatti con le organizzazioni che si occupano di salute e sicurezza, e manca una struttura interna dedicata”.
Tuttavia malgrado l’importanza del tema della sicurezza nelle piccole aziende, “sono pochi gli studi di valutazione quantitativa degli interventi di prevenzione, poiché non è possibile studiare l’efficacia in termini di riduzione del numero degli infortuni, ma bisogna trovare strumenti alternativi”. E non esistono studi di valutazione degli interventi nelle microimprese non agricole.
Per questi motivi è stato realizzato dal Dipartimento di Prevenzione della ex ASL 7 della Regione Piemonte, nel biennio 2008-2010, un intervento che “ha coinvolto 164 microimprese dislocate sul suo territorio. La peculiarità di queste aziende era costituita dal fatto che il numero di addetti fosse inferiore a 10”.
L’obiettivo dello studio è quello di “valutare l’efficacia di un intervento per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e di prevenzione degli infortuni condotto nelle microimprese presenti sul territorio dell’ex ASL 7”.
In particolare, come indicato nelle slide della relazione, l’intervento è stato proposto a 193 ditte:
- 122 hanno partecipato ad entrambe le fasi: visite e formazione;
- 42 hanno partecipato solo alla prima fase: visite;
- 29 non hanno partecipato a nessuna delle fasi.
Dunque le 164 aziende coinvolte “hanno ricevuto una visita non ispettiva da parte del personale tecnico dell’ASL, il quale ha compilato una check-list per la rilevazione delle condizioni di sicurezza dell’ambiente di lavoro e dei macchinari”.
Al termine della visita “i titolari potevano richiedere una copia della check-list. Le informazioni raccolte a questo punto sono considerate pre-intervento”.
Delle iniziali 164 aziende, 122 hanno ricevuto anche l’intervento multicomponente costituito da incontri che hanno affrontato diversi temi, ad esempio le normative correnti, le possibilità di accedere ad alcuni incentivi economici e la disponibilità di collaborazione delle associazioni di categoria.
Inoltre si è affrontato il tema dei macchinari a norma: è stato distribuito del materiale specifico e sono state proposte alcune soluzioni.
Successivamente, a distanza di un anno dalla seconda fase dell’intervento, “sono state condotte delle visite ispettive in un campione di ditte, di cui 27 appartenenti al gruppo 122 aziende che hanno partecipato ad entrambe le fasi e 9 del gruppo delle 42 aziende che hanno partecipato solo alla prima fase.
Durante le ispezioni sono state nuovamente compilate le check-list, e i dati raccolti vengono considerati post-intervento”.
Dal confronto pre-intervento/post-intervento risulta che si ha “un sostanziale miglioramento dell’ambiente di lavoro in generale in entrambi i gruppi, anche se le differenze maggiori (pre-post) si riscontrano nel gruppo che ha ricevuto l’intervento”.
Sulla base di questo risultato “sembra che la parte della formazione non abbia avuto effetto sul contesto, mentre il miglioramento” generale “potrebbe essere una conseguenza della visita non ispettiva” nelle microimprese.
I risultati, sottolineano gli autori, “sono importanti se letti alla luce del contesto economico di crisi in cui ci troviamo”:
- “considerando le scarse risorse economiche le ditte hanno cercato di migliorare la sicurezza negli ambiti più semplici da sistemare e meno costosi;
- ci sono stati dei miglioramenti anche in alcune tipologie di macchinari, nonostante siano più difficili da mettere a norma”;
- “la seconda fase dell’intervento ha avuto un effetto maggiore sulla messa a norma dei macchinari, che era il tema principale degli incontri”.
Il limite principale dello studio, tuttavia, è che “l’attuale numero di ditte ispezionate è piccolo”.
Tenendo conto di questa criticità, e sulla base dei dati raccolti finora, si può concludere che:
- “la prima fase dell’intervento potrebbe aver avuto un impatto sul miglioramento delle condizioni generali dell’ambiente di lavoro;
- la seconda fase ha avuto un effetto maggiore sulla messa a norma dei macchinari”.
Elena Farina, Antonella Bena (Servizio di Epidemiologia, ASL TO3, Regione Piemonte) e Andrea Dotti (Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro, ASL TO4, Regione Piemonte), “ Sicurezza nelle microimprese: efficacia di un intervento di prevenzione: la scheda”, intervento al XXXIV Congresso dell’Associazione italiana di Epidemiologia (AIE), presentato sul sito DoRS della Regione Piemonte (formato PDF, 59 kB).
Elena Farina, Antonella Bena e Andrea Dotti, “ Sicurezza nelle microimprese: efficacia di un intervento di prevenzione: le slide”, intervento al XXXIV Congresso dell’Associazione italiana di Epidemiologia (AIE), presentato sul sito DoRS della Regione Piemonte (formato PDF, 235 kB).
Tiziano Menduto
Questo articolo è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
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